OREFICERIA MINOICO-MICENEA
ali e l'egizia con gli scambi oltrepassarono
il Mediterraneo e trovarono nell'isola di Creta, nelle altre isole e sulla costa
greca un terreno favorevole. Questi elementi tecnici ed artistici furono
assimilati, rielaborati e si manifestarono con caratteri nuovi in quella che
chiamiamo oreficeria minoica micenea. Anche questa ebbe un ricco
repertorio decorativo proveniente dalla natura, dal mondo animale, dalle piante.
Ogni motivo si presenta però in movimento. La linea retta, la spezzata, la
verticale scompaiono e tutto viene arrotondato, trasformato a spirale. Ogni
figura è rappresentata nell'atto di distendersi, di correre, di ondeggiare, di
camminare, di fremere. Altra caratteristica è la tendenza alla miniatura, alla
rappresentazione in piccolo; la si nota soprattutto sull'anello massiccio fuso
ed inciso; non più lo scarabeo egizio, non più il sigillo cilindrico della Mesopotamia.
Siamo al primo comparire del ferro; è occasione per fare
policromia anche con questo metallo in associazione al piombo, rame, argento.
Altre volte la policromia si raggiunge con arabeschi riempiti di smalti o con
paste vitree colorate. La granulazione viene sostituita con una successione di
puntini.
Oggetti di questa fase sono nei Musei di Candia, Atene,
Nicosia. Ad Atene sono conservati pugnali di bronzo ageminati in oro ed in
elettro per distinguere le varie parti del disegno. Altri oggetti provenienti da
Cipro sono custoditi nei Musei Britannico di Londra, Archeologico di Stoccolma,
Metropolitan di New York.
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