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2.a.3.
Cosa fai quando fai orientamento?
Testimonianza n.3.
1. Regione di svolgimento
prevalente dell'attività
2. Data della testimonianza
3. In che modo svolgi le tue
attività di orientamento? Con quali obiettivi e modalità? (consulenza individuale/di gruppo, durata,
strumenti e metodologie utilizzati, etc.)
- Distinguerei innanzitutto fra chi opera
nella scuola e chi direttamente sul "mercato". Io faccio parte
di questa seconda categoria. Spero cresca velocemente il numero di
professionisti impegnati nella scuola come gli altri due testimoni che
hanno scritto in questo spazio a noi dedicato, perche' se il mio lavoro
e' preceduto da interventi nella scuola come quelli da loro svolti,
tutto il processo viene velocizzato.
- Rispondo con precisione alla domanda in che
modo.... . Essendo la mia scrivania nell'ingresso dell'ufficio di
collocamento, e non potendo agganciare io gli utenti per ferma
opposizione del "collocatore", quando un utente entrava e
aspettava il suo turno allo sportello, io pensavo intensamente:
"Guarda qui, guarda qui, guarda qui"... e il piu' delle volte
finiva con il guardare dalla mia parte. A quel punto sorridevo,
salutavo, qualcuno sospettava volessi vendergli qualcosa, guardava
l'orologio e scappava via, altri chiedevano di cosa si trattasse e
allora cominciava l'ORIENTASERVIZI. Il collocatore mi destinava solo chi
chiedeva specificatamente informazioni su un corso di formazione
professionale regionale. A chi chiedeva se c'era qualche lavoro
disponibile indicava la bacheca dove sono esposte le richieste da parte
dei Comuni ed altri enti pubblici: unita' cimiteriali, operatori
ecologici, bidelli... quei posti definiti da molti utenti come "postarelli"
perche' ancora non e' diffusa l'idea che anche per questi e' necessaria
professionalita', ai quali per accedere bisogna avere almeno 10 anni di
iscrizione al collocamento e 6 figli a carico. Anche in questi casi
pensavo intensamente: "Mandali qui, mandali qui" ma non
succedeva mai. Solo se l'utente leggeva prima di entrare cio' che avevo
esposto nel piccolo spazio concessomi, e si dirigeva direttamente al mio
tavolo prendendo lui l'iniziativa di chiedermi qualcosa, poteva prendere
il via la mia attivita' di orientamento. A quel punto avveniva che tutti
gli altri utenti, incuriositi dall'ascolto di tutti i fatti privati
dell'intervistato, intervenivano, e prendeva il via l'ORIENTA - FORMA
(come fare un C.V., chi contattare per andare all'estero au-pair, come
accedere al prestito d'onore, ecc.). Ed iniziava uno scambio di idee
vivace, produttivo, di esperienze, informazioni, e sostegno psicologico
del "mal com! ! une". Dopo il primo colloquio iniziava il
percorso vero e proprio: inserimento dati, ci si rivedeva piu' volte, si
raccoglieva documentazione utile, si perfezionava il C.V., si studiava
la strategia migliore di presentazione delle proprie competenze in un
annuncio, insomma ci si impegnava in un lavoro insieme fino al
raggiugimento dell'obiettivo.
- Perche' ho parlato al passato? Perche' da
domani si cambia. La mia struttura di riferimento regionale mi ha
spedita una email con allegate circa 1.800 offerte di lavoro da
pubblicizzare e dato che nella email e' scritto che la struttura fa
parte del Ministero del lavoro, di cui il collocatore e' dipendente, sia
il collocatore che il Comune "dovranno" adoperarsi per darmi
lo spazio necessario per pubblicizzare le offerte di lavoro, e di
conseguenza saro' prevalentemente impegnata nel fare incontro.
- Con questi appunti ho voluto dire che anche
la persona piu' caparbia e missionaria non puo' cambiare un sistema
clientelare con le sue sole forze. Deve essere sostenuta, anche solo da
una piccola frase in una email alla quale aggrapparsi, e ringrazio chi
mi sta aiutando a nome dei miei utenti. La mia organizzazione del lavoro
muta al mutare degli stimoli che ricevo via Internet: decido alle 8,30
di ogni mattina.
4. Quali sono committenti,
ambienti e destinatari delle attività di orientamento che svolgi?
- Committente il Comune, destinatari
l'universo, e moltissimi ultra quarantenni senza vita contributiva.
5. Che tipo di formazione hai
avuto? L'attività di orientamento è svolta in via esclusiva? Nell'ambito di
che tipo di rapporto di lavoro?
- Psicologa del lavoro e dell'organizzazione,
allieva di Scarlini, Spaltro, Sangiorgi, e tanti tanti altri grandi.
- Lavoro esclusivamente per l'orientamento 20
ore settimanali pagate, molte altre per la mia "formazione permanente"
senza compenso, come la maggior parte dei collaboratori coordinati e
continuativi. Il Comune non prende impegni oltre l'anno. Non so dove
lavorero' nel 2000.
6. Perché hai scelto questo
lavoro? Cosa ti piace di questo lavoro?
- Avevo presentato un progetto per l'incontro
fra domanda e offerta di lavoro al Comune nel 1997, ma nessun esito. Nel
1998 hanno indetto un concorso per 8 ore settimanali. Ho iniziato cosi'
ma lavorando molte altre ore non pagate con mia attrezzatura informatica
perche' Internet l'ho avuto sul posto di lavoro solo a partire da maggio
di questo anno. Adoro il mio lavoro, in tutti i suoi passaggi, anche il
passaggio dei dati statistici, perche' da questi potranno scaturire
decisioni politiche importanti per il futuro dell'orientamento in
Italia.
7. Quali problemi e possibilità
di sviluppo vedi in questa attività?
- Uno dei problemi e' legato alla necessita'
di svecchiamento nel settore dei Servizi per l'impiego. Non si puo' fare
molto quando in un ufficio pubblico tre persone parlano di calcio,
cucina, viaggi, e di come fare per andare in pensione il prima
possibile, e tu non sai come fare per raggiungere telefonicamente tutti
gli utenti che sai che hanno i requisiti per un posto di lavoro, perche'
sei solo e hai pochissime ore a disposizione.Se potessi pretendere il
loro aiuto la ricaduta del servizio sarebbe straordinaria.
- Poi c'e' la necessita' di svecchiamento
della classe politica. C'e' anche qualche giovane perfettamente adattato
alle vecchie mentalita', che firma tutto quello che gli proponi, ma non
mantiene gli impegni. Manca la visione in grande, sacrificata rispetto
all'inseguimento del piccolo risultato locale ed effimero (voti in
cambio di posti, per cui il successo di un servizio diventa un pericolo
per gli equilibri esistenti).
- Gli sviluppi devono necessariamente essere
grandi perche' siamo appena partiti, siamo pochi rispetto alle esigenze
(parlo di professionisti, non di LSU adibiti agli sportelli tanto per
impegnarli in qualcosa, o di stagisti e volontari). E poi c'e' il
confronto con l'Europa e il Mondo, che non aspetta.
8. Altro
- Chi mi legge dia, per favore, un contributo
anche al FORUM sui servizi per l'impiego che si trova sul sito www.sirio.regione.lazio.it.
- Nei Servizi integrati e' il futuro
dell'orientamento nel pubblico, ma anche il privato trarra' vantaggio da
una buona organizzazione degli sportelli pubblici (vedi ad es. progetto
ErgonLine).
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