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2.a.
Cosa fai quando fai orientamento?
Questa sezione è dedicata alla pratica
in Italia dell'attività di orientamento. Puoi leggere le esperienze degli
altri e inviare la tua
testimonianza (segui i diversi punti).
Testimonianza n.72.
1. Regione di svolgimento
prevalente dell'attività
2. Data della testimonianza
3. In che modo svolgi le tue
attività di orientamento? Con quali obiettivi e modalità? (consulenza individuale/di gruppo, durata,
strumenti e metodologie utilizzati, etc.)
- La mia esperienza di
lavoro è fondamentalmente di orientamento di primo contatto fuori dai
centri per l'impiego, direttamente sul territorio. L'obiettivo è offrire
un servizio - ponte rispetto ai servizi, e per gli interessati un primo
momento di ascolto e valorizzazione delle proprie ppotenzialità,
attivandoli verso le sedi deputate ad approfondire il percorso di
orientamento iniziato.
- Il metodo è
un'intervista semistrutturata al singolo, con scheda d'appoggio che
viene riempita dall'operatore a fine colloquio. Gli incontri variano da
uno a tre.
4. Quali sono committenti,
ambienti e destinatari delle attività di orientamento che svolgi?
- Enti pubblici,
Scuole, Agenzie di formazione. Giovani e adulti.
5. Che tipo di formazione hai
avuto? L'attività di orientamento è svolta in via esclusiva? Nell'ambito di
che tipo di rapporto di lavoro?
- Formazione
universitaria come Esperta di processi formativi, nonché filosofa, e
corsi di formazione professionale e di qualifica nel settore.
- Ho una formazione
pregressa nel campo delle psicoterapie brevi, dinamiche di gruppo-gruppi
Balint, tecniche e metodologie per il controllo dell'ansia.
- Formazione informale
a tutto campo in relazioni pubbliche.
- Svolgo orientamento
nell'ambito di progetti più articolati di formazione permanente, con
contratti di lavoro professionale occasionale e collaborazioni
coordinate e continuative.
6. Perché hai scelto questo
lavoro? Cosa ti piace di questo lavoro?
- Ho scelto di
lavorare nella formazione in generale e non solo nell'orientamento
perché mi è sembrato un settore non statico, che poteva offrirmi la
possibilità di valorizzare con flessibilità un insieme di competenze
acquisite in ambiti diversi di formazione e lavoro. Mi piace lavorare
nell'orientamento perché è un settore prilegiato e non anonimo dove si
può curare il rapporto diretto con la gente con spazi di creatività.
7. Quali problemi e possibilità
di sviluppo vedi in questa attività?
- E' un lavoro molto
impegnativo e ancora precario, l'inserimento non è mai garantito e
troppo legato alle vicende della politica. Gli sviluppi in Italia sono
sicuramente ampi anche se a mio avviso è stato troppo enfatizzato il
ruolo dell'orientamento come modalità di soluzione di contraddizioni
sociali.
8. Altro eventuale
Invia
la tua testimonianza (segui i diversi punti). Sarà pubblicata in forma
anonima.
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