2.a. Cosa fai quando fai orientamento?

Questa sezione è dedicata alla pratica in Italia dell'attività di orientamento. Puoi leggere le esperienze degli altri e inviare la tua testimonianza (segui i diversi punti).

 

Testimonianza n.72.

1. Regione di svolgimento prevalente dell'attività

  • Toscana

2. Data della testimonianza

  • Febbraio 2002

3. In che modo svolgi le tue attività di orientamento? Con quali obiettivi e modalità? (consulenza individuale/di gruppo, durata, strumenti e metodologie utilizzati, etc.)

  • La mia esperienza di lavoro è fondamentalmente di orientamento di primo contatto fuori dai centri per l'impiego, direttamente sul territorio. L'obiettivo è offrire un servizio - ponte rispetto ai servizi, e per gli interessati un primo momento di ascolto e valorizzazione delle proprie ppotenzialità, attivandoli verso le sedi deputate ad approfondire il percorso di orientamento iniziato.
  • Il metodo è un'intervista semistrutturata al singolo, con scheda d'appoggio che viene riempita dall'operatore a fine colloquio. Gli incontri variano da uno a tre.

 

4. Quali sono committenti, ambienti e destinatari delle attività di orientamento che svolgi?

  • Enti pubblici, Scuole, Agenzie di formazione. Giovani e adulti.

 

5. Che tipo di formazione hai avuto? L'attività di orientamento è svolta in via esclusiva? Nell'ambito di che tipo di rapporto di lavoro?

  • Formazione universitaria come Esperta di processi formativi, nonché filosofa, e corsi di formazione professionale e di qualifica nel settore.
  • Ho una formazione pregressa nel campo delle psicoterapie brevi, dinamiche di gruppo-gruppi Balint, tecniche e metodologie per il controllo dell'ansia.
  • Formazione informale a tutto campo in relazioni pubbliche.
  • Svolgo orientamento nell'ambito di progetti più articolati di formazione permanente, con contratti di lavoro professionale occasionale e collaborazioni coordinate e continuative.

 

6. Perché hai scelto questo lavoro? Cosa ti piace di questo lavoro?

  • Ho scelto di lavorare nella formazione in generale e non solo nell'orientamento perché mi è sembrato un settore non statico, che poteva offrirmi la possibilità di valorizzare con flessibilità un insieme di competenze acquisite in ambiti diversi di formazione e lavoro. Mi piace lavorare nell'orientamento perché è un settore prilegiato e non anonimo dove si può curare il rapporto diretto con la gente con spazi di creatività.

 

7. Quali problemi e possibilità di sviluppo vedi in questa attività?

  • E' un lavoro molto impegnativo e ancora precario, l'inserimento non è mai garantito e troppo legato alle vicende della politica. Gli sviluppi in Italia sono sicuramente ampi anche se a mio avviso è stato troppo enfatizzato il ruolo dell'orientamento come modalità di soluzione di contraddizioni sociali.

 

8. Altro eventuale

  • -

Invia la tua testimonianza (segui i diversi punti). Sarà pubblicata in forma anonima.

 

 


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