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7.o. I profili ISFOL degli operatori di orientamento
L’art Art. 10 del DM 166/2001 (vedi la
descrizione del decreto in questo sito) prevedeva che entro il 31 dicembre
2001, il Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale definisse gli
standard minimi di competenze professionali relative alle funzioni di
orientamento. Quello che segue è una bozza dei profili presentata dall’ISFOL
(organo tecnico del Ministero del Lavoro) al convegno Orientare
l’orientamento tenutosi a Roma nei giorni 8 e 9 maggio 2003. Verso una ipotesi di profili
professionali per un sistema
territoriale di orientamento Il lavoro si è concluso a Gennaio 2003.
In un volume di prossima pubblicazione sarà presentato il lavoro del gruppo. INTRODUZIONE La proposta dei Gruppo di Lavoro ISFOL
intende fornire un contributo alla definizione di possibili profili
professionali che si riferiscono a figure dedicate presenti in diversi
contesti organizzativi (scuola, università, formazione professionale, servizi
per il lavoro, sportelli di informazione e orientamento) che con finalità
diverse erogano azioni di sostegno al processo di autoorientamento della
persona lungo tutto l'arco della vita. Tenendo conto della pluralità di
tipologie di azioni orientative attualmente messe in campo da diversi
soggetti e della peculiarità dei sistemi di riferimento dei processo
orientativo (scuola, formazione e lavoro), è preferibile scartare la proposta
di una figura unitaria di orientatore che andrebbe a ricoprire funzioni molto
diverse le une dalle altre con il rischio di legittimare un profilo troppo
generico e inadeguato per rispondere ai bisogni diversi di clienti che fanno
riferimento a sistemi diversi in momenti/esperienze diverse di transizione
che riguardano i percorsi formativi, il passaggio dalla formazione al lavoro,
le esperienze lavorative. Pur nella consapevolezza che l'attesa
sociale va, presumibilmente, verso il riconoscimento di una figura unica, si
ritiene come punto qualificante della proposta l'individuazione di almeno
quattro ambiti di professionalità dedicate che hanno a che fare (a diverso
titolo) con le attività e i servizi di orientamento. Tali ambiti
differenziano almeno quattro macro-tipologle di funzioni di supporto alla
gestione e allo sviluppo di un potenziale meta-sistema territoriale di
orientamento, intendendo con tale termine la messa in valore (ottimizzazione
delle funzioni, condivisione degli obiettivi, coordinamento dei servizi,
integrazione delle risorse) della componente di orientamento (insieme di
attività e/o servizi erogati) presente all’interno dei diversi sistemi
(scuola, università, formazione professionale, lavoro). In specifico, tre funzioni hanno a che
fare con l'erogazione di interventi rivolti direttamente all'utente (cioè di
sostegno al processo spontaneo di auto-orientamento della persona), mentre la
quarta funzione risponde a bisogni di analisi e progettazione delle azioni in
una logica di sviluppo sia intra-sistema (nel rispetto della valorizzazione
delle mission specifiche e dell'autonomia di ciascun sistema) che
inter-sistemi (in vista della costruzione/condivisione di un meta-sistema
dedicato). La proposta dei gruppo di lavoro ISFOL
va nella direzione di fornire un contributo alla descrizione (in termini di
funzioni e competenze) di quattro figure dedicate e di promuoverne un
processo di riconoscimento (in termini di professionalità acquisite sul
lavoro e di percorsi di formazione in ingresso). Di seguito vengono delineate alcune
caratteristiche di ciascun profilo professionale, in riferimento alla
funzione orientativa, alle macro-aree di competenze, ai contesti
organizzativi di riferimento. Per quanto concerne in specifico le competenze,
il contributo si limita ad una prima analisi distintiva di alcune capacità
concernenti le diverse attività della singola figura (senza entrare dei
complesso di conoscenze che le sostanziano), in quanto ulteriori
approfondimenti specifici dovranno essere collegati ad attività future di
definizione dei sistemi di riconoscimento delle professionalità maturate
attraverso l'esperienza lavorativa (per gli operatori che hanno già maturato
la professionalità) e di progettazione dei percorsi formativi in ingresso e
sul lavoro (per coloro che vogliono costruirsi il profilo professionale). Per quanto concerne, invece, alcune
competenze trasversali ai 4 profili viene sottolineata l'importanza di
maturare competenze/conoscenze relative alle seguenti macro-aree: a) area della «Comunicazione» intesa
come capacità di ascolto e decodifica, attenzione al genere, riconoscimento
della specificità dei target, ecc; b) area dell' «Organizzazione» riferita
alla capacità di lavorare in team, alla cultura di rete, alla
mediazione/negoziazione intra ed inter-organizzativa, ecc; c) area della «Legislazione» che
comprende conoscenze essenziali della normativa relativa ai sistemi
scolastici e di formazione professionale, di elementi di diritto del lavoro e
di contrattualistica, ecc.; d) area dell'«Informatica e delle nuove
tecnologie» con riferimento a
competenze di base dei settore. DEFINIZIONE DELLE PROFESSIONALITA'
DEDICATE I profili identificati sono i seguenti: 1)Una figura che si occupa
dell'informazione finalizzata ai processi di orientamento (percorsi
scolastico formativi e opportunità lavorative); quello dell'operatore dei
servizi di informazione è un profilo già in parte delineato anche dalla
ricchezza di esperienze attivate in varie realtà italiane (Informagiovani,
sportelli informativi di diversa denominazione, ecc.). La funzione dell'operatore
dell'informazione orientativa fa riferimento ad un ventaglio di attività di
primo contatto con l'utenza, quali: -accoglienza e filtro (attraverso brevi
colloqui di analisi della domanda e presentazione dei servizi deputati a
rispondere) per prevenire la dispersione dei clienti e aumentare l'efficienza
dei servizi; -erogazíone di informazioni (attraverso
l'assistenza all'auto-consultazione o la mediazione dell'operatore) per
garantire pari opportunità di accesso alle diverse possibilità formative e
lavorative; -apprendimento di abilità sociali
(attraverso training focalizzati come, ad esempio, le tecniche di ricerca dei
lavoro) per facilitare il raggiungimento di obiettivi specifici. Tali interventi orientativi si
propongono di potenziare un insieme di risorse da parte dei target-bersaglio
che hanno a che fare con la capacità della persona di attivarsi/ricercare, di
confrontarsi con altri punti di vista, di decodificare/interpretare nuove
conoscenze, di mettersi in gioco/simulare la spendibilità di abilità sociali
finalizzate a sostenere momenti critici dei processi di transizione. Sono prevedibili due possibili
collocazioni di questa figura: 1. all'interno di un servizio di
informazione funzionale all'inserimento in un sistema (ad esempio,
l'università oppure le strutture di formazione professionale); in questo caso
l'attività informativa è specifica per "orientarsi" all'interno
delle opportunità offerte da quel sistema; 2. in una struttura che eroga
informazioni trasversali ai diversi sistemi ed è in grado di svolgere anche
una funzione di primo filtro e rinvio fra le diverse strutture. Da sottolineare che nella descrizione
di questa figura non viene presa in esame tutta quella componente di
professionalità che ha a che fare con l'attività di back office (reperimento
delle informazioni, gestione di banche dati, ecc.), in quanto è ormai
ampiamente dimostrato dall'esperienza dei numerosi servizi informativi
realizzati sul territorio nazionale che il problema della costruzione
dell'informazione va collocato altrove, sia per esigenze di razionalizzazione
della funzione sia per caratteristiche delle professionalità coinvolte. Le principali competenze distintive dei
profilo fanno riferimento alle seguenti aree: a) area della «Relazione
interpersonale» per quanto concerne la capacità di gestire un colloquio a
finalità informativa, la capacità di lettura della situazione di transizione
(variabili oggettive personali e di contesto), la capacità di attivare un
piccolo gruppo centrato su un compito informativo e/o sulla sperimentazione
di abilità sociali (esempio, la costruzione di un curriculum vitæ); b) area della «Promozione e del
marketing» intendendo con questo termine soprattutto la pubblicizzazione dei
servizio, ma anche le campagne o gli interventi di sensibilizzazione (come ad
esempio, seminari con genitori, saloni dell'orientamento, ecc.); c) area dell'«Informazione» con
riferimento sia alle conoscenze da trasmettere, sia alle metodologie
comunicative di erogazione/diffusione di determinati contenuti, sia alla
consultazione di banche dati e di altri canali utili per il reperimento delle
informazioni da veicolare al destinatario finale; d) area dell'«Informatica e delle nuove
tecnologie» si tratta in questo caso di superare il livello di competenze
definito come trasversale a tutte le professionalità dei settore per
identificare competenze distintive dì profilo. 2) Una figura che si occupa delle
attività di accompagnamento in itinere dei percorsi (di scolarizzazione, di formazione,
di ricerca dei lavoro, di inserimento lavorativo, ecc.); questa funzione di
orientamento risulta essere molto diffusa nei diversi sistemi ed
erroneamente, per molto tempo è stata inopportunamente sovrapposta alla
funzione di sostegno ai processi decisionali (scelta scolastica e
progettualità lavorativa). La funzione di questa figura è invece quella di
tutorato/monitoraggio orientativo di un'esperienza in atto (ad esempio,
scolastica o universitaria) o di una situazione/ condizione in essere (ad esempio,
il passaggio fra canali formativi o la ricerca del lavoro). Nei diversi
sistemi, infatti, si rendono necessarie azioni di accompagnamento delle
situazioni in essere la cui finalità orientativa è connessa alla prevenzione
di comportamenti inefficaci e alla pianificazione di strategie di
ottimizzazione dei percorsi (formativi, di inserimento lavorativo, di
monitoraggio della condizione di disoccupazione, ecc.). Si tratta di una figura di tecnico
dell'orientamento che opera in relazione ad un sistema specifico (all'interno
dei sistema scolastico, nei percorsi di formazione professionale, nei servizi
di sostegno all'inserimento lavorativo e di incontro fra domanda e offerta di
lavoro). L'esercizio di questa funzione richiede una profonda conoscenza dei sistema
in cui si opera (scuola, università, formazione professionale, lavoro), sia
sotto il profilo delle finalità (competenze istituzionali, normativa, mission
dì servizio, ecc.) che in termini di funzionamento (organizzazione,
contenuti, metodologie, relazioni, ecc.). L'attuale quadro di riferimento
operativo per questo tipo di figura è costituito da un insieme di buone
prassi che cercano di dare risposta a bisogni orientativi di differenti
target di utenti. Nella scuola, questa figura può
svolgere, ad esempio, attività di: -monitoraggio del percorsi formativi
(come, ad esempio, le azioni di accoglienza nelle fasi di ingresso nei nuovi
cicli di studio oppure le azioni di prevenzione dell'insuccesso scolastico); -monitoraggio di aggiustamenti di
percorso nelle scelte scolastiche attraverso lo strumento delle passerelle
fra indirizzi di studio; -monitoraggio delle transizioni fra
canali formativi diversi (come, ad esempio, i percorsi orientativi integrati
per l'assolvimento dell'Obbligo Scolastico e dell'Obbligo Formativo) Nel sistema di formazione
professionale, questa figura può svolgere, ad esempio, attività di: - tutorato nelle fasi di passaggio dal
sistema scolastico a quello di formazione professionale; - monitoraggio in itinere nei percorsi
di assolvimento dell'obbligo formativo all'interno del canale della
formazione professionale. - preparazione e accompagnamento dei
tirocini sia in alternanza formazione-lavoro sia come dispositivo di
inserimento lavorativo. Nel servizi per il lavoro, questa
figura può svolgere, ad esempio, attività di: - monitoraggio della condizione di
disoccupazione (con particolareriferimento alle pratiche istituite dal D.L.
181 e successivo D.L. D.L. 297 presso i Centri per l'Impiego); - sostegno all'inserimento lavorativo
come mediazione sociale per il superamento di difficoltà individuali nella
ricerca dei lavoro; - prevenzione e recupero dell'evasione
dell'obbligo formativo attraverso un monitoraggio individualizzato dei
giovani che non risultano inseriti nei diversi canali (scuola, formazione
professionale, apprendistato). Tali interventi orientativi si
propongono di potenziare un insieme di risorse della persona che hanno a che
fare con la capacità di attivarsi/ricercare opportunità, di analizza
re/pianificare percorsi, di mettersi in gioco/ sperimentarsi, di
verificare/ripianificare alternative. Questa figura professionale che, come
si è detto, ha una forte appartenenza di sistema, si connota tuttavia anche
per la sua forte capacità di lavorare in rete con le altre risorse dei
territorio (agenzie formative, servizi di informazione e per il lavoro,
cooperative sociali, servizi socio-sanitari, ecc). Le principali competenze distintive dei
profilo fanno riferimento alle seguenti aree: a) area relativa a «Presa in carico e
tutorato individuale» con riferimento alla capacità di analizzare situazione
e problemi (personali e di contesto), di costruire una relazione
interpersonale di aiuto, di gestire relazioni con contesti significativi di
riferimento, (famiglia, scuote, servizi sociali, ecc.); b) area relativa alla «Gestione di
gruppi intra ed interorganizzativi» sia nell'attività diretta con i
destinatari (tutorato fra pari) sia negli incontri con interlocutori dei
sistemi che ruotano attorno all'esperienza dei singolo cliente (incontri con
gli insegnanti, con operatori di altri servizi, ecc.); c) area relativa al «Lavoro di rete»
con riferimento alla capacità di animare le potenzialità della rete, di
condividere obiettivi e strategie di intervento, di progettare azioni
integrate complesse, di valutare esiti degli interventi e possibili azioni
correttive per il miglioramento dei risultati. 3) Una figura che interviene a supporto
dei processi decisionali in corrispondenza delle scelte scolastico-formative
e della maturazione di progetti professionali verso il lavoro o sul lavoro;
si tratta di un consulente di orientamento che, usando metodologie dedicate e
strumenti diagnostici, è in grado dì attivare un processo di rielaborazione
delle storie formative/lavorative personali e di prefigurarne traiettorie di
sviluppo coerenti con l'identità dei soggetto e realistiche in termini di
opportunità. L'attuale quadro di riferimento
operativo per questo tipo di figura è costituito da un insieme di buone
prassi che cercano di dare risposta a bisogni di: - maturazione di scelte scolastico formative come supporto alle
decisioni individuali in coerenza con le attese della persona e con le
opportunità ed i vincoli dei sistema (counselling orientativo); - maturazione di progetti professionali
come supporto a scelte soddisfacenti per la persona e realizzabili per le
condizioni di mercato (bilancio di competenze e counselling di carriera). Tale figura può trovare spazio: - presso i (o in collegamento con i)
sistemi formativi (scuola, università, formazione professionale), soprattutto
per attività di orientamento alle scelte scolastico-professionali; - presso i servizi per il lavoro
(pubblici e privati) in relazione ai bisogni di sviluppo di progetti
professionali per i lavoratori disoccupati, in mobilità o in cerca di un
cambiamento lavorativo; - presso le aziende (o in collegamento
con esse) per rispondere a nuove strategie di gestione delle risorse umane in
funzione dei crescenti processi di ri organizzazione dei contesti produttivi e/o
sostegno di percorsi individuali di sviluppo di carriera (orizzontale o
verticale). Tali interventi orientativi si
propongono, globalmente, di potenziare un insieme di risorse della persona
che hanno a che fare con la capacità di confrontarsi /decentrarsi sulle
esperienze, decodificare/interpretare nuovi contesti ' dare senso/significato
a nuove opportunità, mediare/negoziare desideri e realtà, valutare/decidere
fra alternative diverse, progettare/ identificare obiettivi,
responsabilizzarsi/investire rispetto a nuove esperienze. Questa figura si caratterizza per le
competenze di gestione di una relazione di aiuto centrata sulla persona sia
operando individualmente che in piccolo gruppo. Si possono prendere in
considerazione percorsi di professionalizzazione che nell'esperienza sul
campo si differenziano in rapporto alla specificità delle scelte
(scolastico-formative da un lato e lavorative, dall'altro). Si potrebbe
quindi intravedere una declinazione esperienziale (interna allo stesso
profilo) fra consulente d e] l'orientamento scolastico-formativo e consulente
dei l'orientamento professionale. Le principali competenze distintive dei
profilo fanno riferimento alle seguenti aree: a) area della «Analisi dei bisogni e
delle risorse individuali» relativa alla capacità di lettura dei processi di
transizione, ai comportamenti individuali e sociali, alle influenze implicite
ed esplicite, alle dinamiche personali e relazionali; b) area della «Gestione della relazione
di aiuto» relativa alla capacità di condurre percorsi consulenziali
individuali e in piccolo gruppo, di evitare i coinvolgimenti emotivi, dì far
maturare consapevolezza nella persona rispettando tempi e modalità personali; c) area della «Strumentazione
diagnostica» relativa all'uso competente di materiali di analisi e assessment
delle risorse personali e professionali, dì valutazione dei processi di
apprendimento, di analisi delle prestazioni lavorative, di maturazione di
interessi professionali, ecc. d) area dell'«Intervento nelle
organizzazioni» relativa alla capacità di progettare interventi per le
risorse umane all'interno dei loro contesti lavorativi di appartenenza come
risposta mediata fra bisogni dei lavoratori e richieste dell'organizzazione. 4) Una figura di analista di politiche
e servizi di orientamento che ha a che fare soprattutto con attività di: -assistenza tecnica alle istituzioni e
ai sistemi nella fase di definizione delle politiche di orientamento; Questa figura si caratterizza
soprattutto per la sua capacità di: ·
analisi dì sistemi
complessi; ·
interfaccia fra
livelli politico-programmatici di indirizzo e tecnico-operativi di gestione
delle attività; ·
costruzione e
negoziazione dì relazioni intra ed inter-istituzionali. In termini di competenze è possibile
fare riferimento alle seguenti macro-aree di risorse professionali: a) area della «Progettazione di
interventi complessi» che comprende competenze di analisi dei contesto, di
definizione delle priorità, di programmazione degli interventi, di verifica
dei risultati; b) area della «Promozione delle risorse
locali» che fa riferimento alla capacità di attivare i singoli sistemi e le
reti territoriali, di gestire e coordinare azione integrate, di far dialogare
istituzioni diverse; c) area del «Coordinamento di
strutture/servizi» che chiama in causa competenze giuridico amministrative,
di gestione del personale, di funzionamento dell'organizzazione. IN SINTESI Per rendere più comprensibile la
proposta, è opportuno sintetizzare alcuni assunti impliciti, in particolare: 1) l'individuazione di una pluralità di
figure professionali dedicate non comporta l'assunzione di un rapporto di
relazione gerarchica verticale fra le stesse; si tratta di ruoli e funzioni
con finalità diverse che globalmente concorrono a sostenere il processo di
autoorientamento di un ventaglio potenziate di interlocutori diversi (giovani
e adulti, uomini e donne, studenti e lavoratori, occupati e disoccupati,
disabili, immigrati, ecc.). 2) La collocazione di tutte le figure
non è necessariamente da intendersi come organigramma dì minima di un servizio
dedicato di orientamento; è possibile infatti che in alcuni contesti/sistemi
siano presenti solo alcune figure e quindi vengano erogate solo alcune
funzioni/ attività. 3) Le diverse figure quindi trovano
spazio sia all'interno dei singoli sistemi, sia in strutture dedicate
trasversali ai sistemi. Infatti, a titolo dei tutto esempIificativo, è
possibile ipotizzare che: a) la scuola, oltre ad una funzione
implicita di orientamento connessa alla propria finalità istituzionale di
formazione dello studente e realizzata dai docenti attraverso la cosiddetta
didattica orientativa, svolga anche una funzione esplicita di
accompagnamento/tutorato orientativo dei percorso scolastico con particolare
riferimento alla prevenzione dell'insuccesso da parte di personale docente
dedicato (appositamente formato). Per quanto concerne invece attività
accompagnamento/tutorato orientativo nei casi di transizione dal sistema
scolastico a quello della formazione professionale, è da prevedere
un'integrazione anche con risorse di questo sistema. Infine, per quanto
concerne la funzione consulenziale di sostegno ai processi di scelta
scolastico/ formativa potrà acquisire il servizio dall'esterno o attraverso
collaborazioni con singoli professionisti certificati o in integrazione con
servizi accreditati per lo svolgimento di questa attività. b) L'università possa essere in grado
di gestire con risorse/ servizi interni la funzione di informazione,
consulenza alla scelta e tutorato, mentre debba integrarsi con risorse
esterne (esempio, formazione professionale e servizi per il lavoro) per
erogare servizi attinenti la transizione al mercato dei lavoro (ricerca dei
lavoro, sostegno all'inserimento, bilancio di competenze, ecc.). c) La formazione professionale possa
svolgere una funzione interna al proprio sistema (cioè connessa ai percorsi
formativi di vario livello) per quanto riguarda attività di informazione/
accoglienza, di tutorato orientativo durante i percorsi formativi e sostegno
all'inserimento lavorativo (in transizione dalla formazione al lavoro).
Mentre potrebbe svolgere attività in integrazione con la scuola per
l'accompagnamento alle transizioni fra sistemi formativi, in integrazione con
l'università per la transizione dalla formazione al lavoro, in integrazione
con i centri per l'impiego per il sostegno all'inserimento lavorativo. d) I servizi per il lavoro
possono/debbono svolgere sia funzioni di informazione che di accompagnamento
che di consulenza; dipenderà dalle diverse soluzioni organizzative il fatto che
i servizi vengano erogati totalmente o parzialmente all'interno (con risorse
proprie dedicate o con risorse esterne certificate) oppure in convenzione con
servizi esterni accreditati per io svolgimento delle diverse funzioni. 4) La definizione di professionalità
dedicate porta con sé il problema dei riconoscimento delle competenze degli
operatori già in servizio e dei percorsi di formazione sia finalizzati al
completamento della professionalità dei lavoratori non immediatamente
certificabili sia di preparazione dei nuovi ingressi nel settore. 5) La
definizione delle figure professionali sulla base di macro tipologie di
funzioni (finalizzate a sostenere il processo di auto-orientamento) deve
trovare una relazione con i criteri della organizzazione delle strutture/servizi
di orientamento; non è possibile, infatti, separare il problema della
definizione degli standard dei servizi da quello dei riconoscimento delle
competenze degli operatori dal momento che entrambi fanno riferimento ad una
proposta possibile di articolazione delle attività di orientamento per
macro-funzioni. PROSPETTIVE DI SVILUPPO Sulla base delle considerazioni appena
svolte, il Gruppo di Lavoro ISFOL ritiene che si possano prefigurare diverse
piste di lavoro per il futuro. Sarebbe utile infatti: 1) La
messa a punto di un'ipotesi di un modello formativo completo che traduca i
contenuti professionali in percorsi di formazione consoni con il modello di
competenze proposto. 2) Costruire
e sperimentare, in collaborazione con una o più Regioni, una proposta di
dispositivi di riconoscimento delle figure professionali (non necessariamente
tutte e quattro). 3) Progettare
e sperimentare un percorso di formazione a distanza (per una delle quattro
figure) che sia rivolto ad operatori interessati al riconoscimento della
professionalità maturata sul lavoro ma non in possesso dei pieni requisiti. 4) Progettare
e sperimentare, in accordo con le Università, un master di primo livello (per
la figura di tecnico di orientamento) e un master di secondo livello (per la
figura di consulente di orientamento) da destinare a giovani laureati (laurea
e laurea specialistica). 5) Progettare
e sperimentare di un master per operatori con esperienza-finalizzato a
formare figure di analisti di politiche e di servizi di orientamento da
realizzare in accordo con il Ministero dei lavoro, il Coordinamento nazionale
delle Regioni e l'Università. In Italia, attualmente, non esistendo
una prefigurazione condivisa sul ruoli professionali degli operatori di
orientamento, accade che le figure preposte a tali attività siano
professionalità differenti, a volte provenienti da settori completamente
diversi, con competenze diverse, che devono adattarsi a ruoli e
organizzazioni poco chiari e poco consolidati. Per questo spesso, nella
realizzazione di attività che corrispondano a medesimi bisogni degli utenti,
non esistono orientamenti condivisi, o, viceversa, con la stessa
denominazione sono indicate attività diverse che richiedono anche diversi
ruoli professionali. Sulla base di tali considerazioni emerge con forza
l'urgenza di un modello di competenze e professionalità condivisibile su
scala nazionale. La proposta dei gruppo di lavoro Isfol,
qui presentata, intende fornire un contributo alla definizione di possibili
profili professionali dedicati per l'orientamento. Essa costituisce una
premessa nonché una promessa ad un lavoro finalizzato all'individuazione di
standard minimi per la messa a punto di un ipotesi di un modello di
formazione che Individui diverse ipotesi e percorsi innovativi anche alla
luce delle pressanti richieste di un contesto in forte evoluzione. Tale
modello, potrebbe costituire la base per l'allestimento di un dispositivo
formativo a carattere continuo, In grado di ricomporre eventuali crediti
formativi e acquisizioni professionali o esperienziali in un sistema di
competenze equilibrato, che tenga conto delle specificità territoriali e/o
organizzative nonché contenuti e compiti professionali. Il gruppo di lavoro è costituito da Anna Grimaldi, responsabile del progetto, Marco Amendola Isfol, Francesco Avallone Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Cristina Castelli Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Giuseppe Ferraro Università "Federico II” di Napoli, Andrea Laudadio Isfol, Giusi Montalbano - Isfol, Raffaella Nardiello Isfol, Maria Luisa Pombeni Università di Bologna, Rita Porcelli Isfol, Paolo Renzi Università degli studi di Roma "La Sapienza”, Alessia Rossi Polis 2000, Ciro Sementina Telecom Italia, Giancarlo Tanucci Università di Bari. |
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