Italy, Prato 21/5/2001
Eccoci
qui, quest’anno un po più numerosi del solito. Ci sono gli
“anziani” con 4-5 anni di esperienza, gli “affezionati” che
l’hanno provata una volta e non ne possono fare a meno, e le nuove
entrate che hanno ceduto alle insistenze di chi ha già provato.
Il sabato, al ritiro del materiale, c’è chi è
già impressionato dall’imponente organizzazione.
La notte qualcuno non riesce a dormire
preoccupato di non farcela in salita: perché per noi ciclisti della
domenica e popolo della bassa padana non è facile trovare salite oltre
ai cavalcavia dove allenarsi.
Domenica mattina anche i più dormiglioni alle
7,30 sono già in piedi, vestiti con la maglia rosa, ma sul casco il
nostro segno di riconoscimento; un palloncino rosso a forma di cuore, da
questo il nome di una modesta copia di chi ha più nobili ideali di noi: LA
SQUADRA DEL CUORE!!
Partiamo con la testa ed il cuore di farcela,
compresi quei 4 chilometri di salita, perché il ciclismo è uno sport
che parte dalla testa prima, poi dalle gambe, poi dice uno dei veterani!
Così parte questo lungo serpentone rosa (4000
partecipanti ufficiali, 7000 secondo i locali). Fra l’entusiasmo di chi
assiste che applaude per incoraggiarci, spuntiamo NOI: la SQUADRA DEL
CUORE!!
Il ragioniere, il più emozionato, parte a tutta
velocità (le gambe mi andavano da sole, ci dirà poi) fra gli applausi
e gli incitamenti abbiamo raccolto un “siete bellissimi”. Fila tutto liscio a velocità (per noi)
sostenuta, fino ai primi accenni di salita quando il gruppone comincia
ad allungarsi: la salita è abbastanza dura, ma alla fine sulla nostra
“cima Coppi”ci siam tutti! Sembra che la corsa sia già finita tanta
è la soddisfazione per essere arrivati fino a qui, ma ci aspettano
ancora 30 chilometri e quindi via giù in discesa chiacchierando
allegramente, quando arriva un “cuore” a tutta velocità tale che
facciamo fatica a riconoscerlo: è l’ingegnere che si è lanciato!!
Da ora il percorso è tutto pianeggiante, ma la
salita ed i chilometri cominciano a farsi sentire al punto che perfino
un cavalcavia provoca lamenti e crampi.
Ma ecco gli ultimi chilometri, gli stessi del
“Giro” ufficiale e poi finalmente il traguardo, moltissimi lo
passano a braccia alzate perché qui vincono tutti! Chi arriva prima
aspetta il resto della Squadra, per tutti una soddisfazione (qualcuno
penserà da poco, ma molto importante per noi): essere rimasti davanti
all’auto che chiude la corsa.
Sotto il tendone con in mano un piatto di pasta
ci scambiamo le impressioni, i commenti, l’attenzione dei passanti e
dei fotografi ma soprattutto l’entusiasmo di avercela fatta ed un
tacito appuntamento al prossimo anno!
By Sabrina
Il percorso
della Pedalata Rosa 2000
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