Il Sistema Solare

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Introduzione

 

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A  

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Il Sole
La genesi del Sistema Solare
Mercurio
Venere
La Terra
La Luna
Marte
La fascia degli asteroidi
Giove
Saturno
Urano
Nettuno
Plutone
Le comete

E' probabile o quanto meno possibile che buona parte delle stelle della nostra Galassia possa vantare una famiglia numerosa come quella del Sole e altrettanto varia. Solo di recente tuttavia le osservazioni hanno fornito indizi su possibili altri sistemi solari.

In effetti non sappiamo se quello del Sole è un sistema molto ricco o povero rispetto alla media. Non sappiamo neanche se la distribuzione delle distanze, delle densità e delle masse sia una regola o piuttosto un'eccezione.

La formazione del Sistema Solare risale a circa 4 miliardi e mezzo di anni fa, come si desume dalla misura delle abbondanze dei radioisotopi in campioni di meteoriti.

E' molto significativo il fatto che la percentuale di certi elementi nelle atmosfere dei pianeti giganti e nelle meteoriti è più vicina a quella che si misura nel mezzo interstellare che non a quella attuale del Sole. Ciò significa che i pianeti si sono condensati nello stesso materiale da cui è nato il Sole e contemporaneamente ad esso, non da materia già trasformata dai processi nucleari che avvengono dentro la nostra stella. Infatti, negli ultimi quattro miliardi e mezzo di anni, il Sole ha continuato a trasformare idrogeno in elio grazie alle reazioni termonucleari che hanno luogo nel suo nucleo, e la sua composizione chimica ha di conseguenza mutato nel tempo, mentre ciò non é avvenuto nei giganti gassosi del Sistema solare, che sono rimasti praticamente uguali a com'erano quando si sono formati.

I pianeti sono fratelli e non figli del Sole.

 

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La suddivisione dei pianeti

Dividiamo i pianeti in due famiglie:

i pianeti terrestri (o interni)

i pianeti giganti (o esterni)

I pianeti terresti (Mercurio, Venere, Terra, Marte) sono i più vicini al Sole e si caratterizzano per piccole dimensioni, piccola massa, alta densità, scarsità di satelliti e totale assenza di anelli; la superficie è solida e l'atmosfera può essere sia molto densa, come su Venere, che molto tenue come su Marte e Mercurio.

I pianeti giganti (Giove, Saturno, Urano, Nettuno) si trovano a grande distanza dal Sole, sono corpi di taglia notevole ma di bassa densità, costituiti soprattutto di idrogeno ed elio. Non hanno una superficie solida, ma un'atmosfera molto estesa che in profondità sviluppa formidabili pressioni. Probabilmente al centro v'è un piccolo nucleo roccioso. Sono accompagnati da molti satelliti e tutti sono circondati da un sistema di anelli, alcuni molto tenui.

Resta fuori da questa classificazione il solo Plutone, che è il pianeta più lontano dal Sole, piccolo e poco denso, con parametri orbitali anomali. Si pensa che Plutone debba aver avuto un'origine diversa da quella dei pianeti "regolari".

Le differenze tra i pianeti terrestri e giganti gassosi possono trovare una spiegazione nel fatto che nella nebulosa protoplanetaria (la nube di materia che circondava il Sole e da cui si formarono i pianeti) la temperatura era maggiore vicino al Sole e dunque era possibile la condensazione degli elementi poco volatili(in genere i più pesanti), mentre gli altri erano spinti verso l'esterno dalla radiazione solare.

Anche la distribuzione delle distanze mostra una certa regolarità: ciascun pianeta si trova grosso modo ad una distanza doppia di quello che lo precede. Al contrario, i campi magnetici non si possono inquadrare in un unico schema: sono presenti nei pianeti giganti, ma non sempre nei terrestri.

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Asteroidi e comete

 

Tra le orbite di Marte e di Giove v'è una regione ove si addensano migliaia di asteroidi o pianetini. Il più grande di questi è Cerere, con un diametro di un migliaio di km. Gli altri asteroidi sono molto più piccoli, cosicchè tutti insieme a malapena hanno una massa doppia di quella di Cerere.

Mediamente più piccoli degli asteroidi sono i nuclei di comete che popolano la parte più esterna del Sistema Solare, in quella che è stata definita Nube di Oort. I nuclei, di norma, sono massi ghiacciati e quiescenti. Quando una perturbazione gravitazionale di una stella di passaggio li strappa alla Nube di Oort e li lancia verso l'interno del sistema, il calore del Sole fa sublimare i ghiacci che li ricoprono; il gas e le polveri che si liberano creano gli effetti spettacolari delle code delle comete.

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