Di Marco Mastino

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LE PACI DI SAN GIOVANNI 1887

La situazione si faceva sempre più grave ad Orune e fra le famiglie più in vista di Orune e Bitti. Era necessaria perciò un'opera di pacificazione fra i due paesi e fra le famiglie rivali di Orune. Di questa si fece promotore Francesco Dore, medico di Olzai, che esercitava la sua professione ad Orune. La cerimonia delle Paci avvenne nel dicembre del 1887, nella chiesa di San Giovanni, in territorio di Bitti, per la riconciliazione tra Orune e Bitti e ad Orune per la pacificazione delle famiglie divise dagli odi. Dottor Dore, ad Orune, riuscì ad avvicinare tra loro due acerrimi nemici: Pietrino Monni e Gioachino Satta Musio. Alla cerimonia (sia a San Giovanni che ad Orune) erano presenti numerose autorità. Si celebrarono Messe; si pronunciarono lunghi discorsi; ci fu il banchetto ufficiale e una grande festa. Bisognava che i posteri conoscessero l'avvenimento e, un anno dopo, nella chiesa di San Giovanni venne affissa una lapide, lapide che venne fatta a pezzi poco dopo. Anche Grazia Deledda, nel suo romanzo "Colombi e Sparvieri"parla ampiamente di queste paci tra Orune e Bitti.

DOTTOR FRANCESCO DORE (Del Piano)
In questo periodo emerge, ad Orune, la figura di un medico, Francesco Dore. Originario di Olzai, iniziò, appena laureato nel 1884, la professione di medico condotto ad Orune, dove sposò una maestra Maria Giannichedda. Era un politico; scriveva e faceva pubblicare i suoi scritti sui giornali dell'isola. Era un fervente cattolico. Si espose più volte a seri pericoli, recandosi in campagna, di notte, a curare banditi feriti. Criticava l'inefficace azione della polizia, che lasciava indisturbati i grandi delinquenti e perseguitava la povera gente.
Così parlò di Orune:
"Volete crederlo? Uno dei paesi che più delinquono è Orune, quell'Orune che la natura avrebbe voluto rendere il più felice del circondario e rendesi esso più disgraziato..."
Ai primi del 900 si riaccendevano ad Orune nuove difficoltà per il salto di Dulisorre. E il Comune di Orune, oltre a sostenere le vicende giudiziarie con le famiglie proprietarie di pezzi di terreno, si trovò impelagato in una lite col comune di Lula, determinata dall'assegnazione dei confini del salto stesso. Nel paese sorsero tanti malumori, si accesero gravi contrasti. Nel 1909 il Regio Commissario Rau, che amministrava il Comune, vietava la coltivazione de Sa Matta, della quale aveva in precedenza autorizzato la lavorazione e la semina. (L'autorizzazione era illegale). La popolazione era esasperata e per i pu poveri c'era lo spettro della fame: infatti sapevano che i lavori già fatti e abbandonati non avrebbero dato nessun utile e che ormai era troppo tardi preparare altri terreni per la semina. Da questi malumori nacquero disordini e dimostrazioni. In questi anni il dottor Dore era alla ribalta nella politica del paese e si presentava come candidato, prima alle elezioni del 1908 e poi a quelle del 1909. In queste elezioni venne rieletto smdaco Pietro Massaiu, che era in contrasto col Rau e con altri amministratori. Il Massaiu venne assassinato nel 1910 e per questo assassinio vennero imputate 5 persone della famiglia Arcadu, fra le quali il marito della Signora Giuseppina Unida, figlia di quel Giuseppe Unida, assassinato, essendo anche lui sindaco del paese.