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Luca Bertozzi

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Voce

Lorenzo Calestani

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Chitarre Acustische: Tanglewood TW-45 (preamplicata Fishman Prefix Plus) e Seagull S12+ (preamplificata L.R. Baggs)
Ampli: Behringer ACX Ultracoustic 1000

Nato nel primo giorno dell'estate del 1974 nel giorno dell'onomastico di suo fratello, rappresentando per lui un regalo quantomento inusuale, dopo essere stato ragioniere e altre cose oggi psicologo (ho anche la tessera!).
La mia prima chitarra è stata una racchetta da tennis della Pro Kennex che nelle mie fantasie adolescenziali era una Fender Telecaster come quella del Boss... da li in poi la discesa nel delirio è stata rapida e costante.

Musicalmente sono cresciuto a partire dalla seconda metà degli anni 80 con Springsteen a cui si sono uniti i R.E.M. e, con l'inizio del nuovo millennio, la Dave Matthews Band. Ma anche Nick Cave, i Counting Crows, Tom Waits, Natalie Merchant e i 10.000 Maniacs... e poi e poi... se ne volete sapere di più chidetemelo!


A mio fratello devo una sub-sultura anni '60-'70. Simon & Garfunkel, Beatles, Byrds, Dylan, Crosby/Stills/Nash/Young... tornavo a casa da scuola e lui era nella nostra (nella sua e mia) stanza con una dodici corde che strimpellava e cantava (lui, vigliaccone, la voce ce l'ha...) e lentamente quello che era il suo patrimonio musciale per fratellanza e vicinanza è stato anche mio, buono per noi che non fosse un appassionato di disco e di techno altrimenti correremmo il rischio di essere i Bee Gees della Food Valley...

 


Alessandro
DiPasquale

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Sax Soprano Rampone e Gazzoni serie R1
Bocchino Selmer E S80 (1.35/20.00)
Ance Vandoren V16 2e1/2 e 3

22enne, non ancora ma pochi giorni ci separano da maggio, agropolese (provincia di Salerno - con regolare visto d'entrata per motivi di studio).


Ho cominciato a buttare fiato dentro ad un sax alla tenera età di 12 anni e mi è piaciuto talmente tantoche ininterrottamente ho continuato a comprimere il diaframma per i 10 anni (quindi niente figli e tutte le foto sottoesposte...) e continuero ancora visto che è in programma l'arrivo di un Sax Tenore.
Il mio primo insegnante è stato il professore di musica delle scuole medie, a cui devo riconoscere il merito di avermi inculcato fin dall'inizio - suo giovane allievo - la passione e l'essenza del più giovane tra gli strumenti.


Ho cominciato poi la forma mentis più classica, presso un maestro del conservatorio di Salerno. Con lui sono arrivato a superare il 5° anno a pieni voti. Ho poi iniziato e quasi finito il 6° anno superiore di sassofono, ma, ahimè, a 2 esami dal diploma, ho sospeso l'iter canonico per motivi universitari.


Durante tutta questa parabola formativa sono stato tra i "membri fondatori" (in quanto uomo) di 2 gruppi con i quali ho sudato per 4 anni di serate presso i locali della mia zona, spaziando dallo ska-reggae, alle cover più disparate, da pezzi più o meno "fusion" a 2 comparse su Rete4 per due anni consecutivi nella trasmissione "La Domenica del Villaggio" con Davide Mengacci - e come scordare Mara Carfagna... -. Per Mengacci ho suonato brani di musica Classica e Gershwin in un quartetto di sassofoni del conservatorio di Salerno.


Arrivato a Parma sono passato dal Sax Contralto al Sax Soprano (ora, per molti questa differenza può risultare quantomeno oscura ma sappiate che c'è e si sente, al limite al prossimo concerto a cui venite ve la spiego...) e, nel frattempo, la testa è andata sempre più verso li: le donne! Ah no... il jazz, che non ho mai smesso di ascoltare e studiare, prima con il mio maestro (poco o nulla) ed ora da autodidatta e come maestri i CD dei grandi del jazz: da New Orleans all'Hard-Be-Bop, dallo swing al blues... pur non tralasciando la passione per la classica.

Michele Finardi

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Chitarra Classica: Takamine

Patrizio Giancaterini

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Basso elettrico: Oggi uno spledido Warwick Rock a 5 corde ieri uno Squire "Fender" (perchè fa più figo) Jazz Bass a 4 corde; (e me ne mancano comunque 2 per emulare il mio "incubo"...sua maestà Ares).
Ampli: Fender M-80 da 160watt.

Chi conosce i miei esordi musicali, mi guarda e mi chiede: Ma come hai fatto? Avete presente quei tipi che si mettono il cerone bianco e nero, i bracciali con le punte, quelli che quando cantano sembra che stiano per vomitare? Ero uno di loro. E poi cosa è successo? Una telefonata, un ascolto, un provino e la magia si è compiuta...l'amore per la musica ed i musicisti dell' Osteria è nato, insieme ad un' irresistibile voglia di ABBAIARE. Una sola cosa tormenta i miei sogni...LUI...la mia "spada di Damocle"...il già nominato ARES TAVOLAZZI!!! Lo conoscevo e lo apprezzavo...ma adesso odio profondamente LUI e il suo 7 corde! :-) Nella mia vita ho sempre ascoltato di tutto, musica italiana anni ' 60, hard rock anni ' 70 e metal in tutte le sue sfumature. state a sentire: DIK DIK, EQUIPE 84, IL GUCCIO...ma più attentamente: DEEP PURPLE, LED ZEPPELIN, QUEEN, IRON MAIDEN, METALLICA, SEPULTURA, AC/DC...passando per gli angoli bui, più o meno commerciali, del metal con: CRADLE OF FILTH, DIMMU BORGIR, MARDUK, ecc.

Emanuel Tagliaferri

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Pianoforte Digitale: Korg Sp-100

Emanuele
Vecchione

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Batterie: Gretsch
Piatti:
- Ride: Ufip 55cm battuto a mano
- Crash: K Zildjian Turco antico
- Charleston: Ufip Hard
- Splash: Paiste
- Piatto chiodato artigianale "Villazzi Roberto"

E sona mò!
(Brano tratto dal libro "Biografia di un Terrone Padano: Tra cantina e realtà " di Sandrino Buccella)


Emanuele Vecchione nacque il 19 gennaio 1974 a Pomigliano D'Arco in provincia di Napoli. Dopo pochissimi anni si trasferisce a Parma dove tutt'oggi risiede. Nonostante il breve periodo trascorso nella città natale, le sue origini partenopee resteranno indelebilmente a fare da sottofondo al suo modo di essere.
Inguaribile guascone, pazzo scatenato, filosofo da marciapiede ... sono solo alcuni dei modi con cui potremmo definirlo. Senza, tuttavia, riuscire ad in quadrarlo pienamente.
La sua forte personalità va mixata con l'animo gentile, la capacità creativa con la tranquillità di chi sa prendersi i suoi spazi e i suoi tempi.
Uno degli errori più grandi lo fa a 14 anni quando si iscrive all'Istituto Tecnico per Ragionieri! La ragioneria, la tecnica bancaria e commerciale e il diritto si riveleranno un vero e proprio incubo. Si diplomerà qualche anno dopo solo grazie alla forza di volontà e con l'unico stimolo di gettarsi alle spalle quegli studi, avendo acquisito la possibilità di intraprenderne altri a lui più consoni. Sostanzialmente durante il periodo degli studi superiori si interessa a tutt'altro! Tre sono le attività a cui si dedica anima e corpo: la musica, il karate e la fii...danzata!
La passione per la musica farà da sfondo a tutta la sua esistenza. Essendo dotato di un ottimo senso del ritmo e di una buona (lui dice ottima) struttura fisica, sceglie la batteria come via maestra, restando sempre e comunque aperto a qualunque strumento gli capiti per le mani: chitarra, basso, tastiere, percussioni di ogni genere, violino... In realtà sarebbe più corretto dire che è la batteria a scegliere lui! Perché, pur provando una passione forte per qualunque oggetto emetta suoni, la sua energia e sensibilità musicale si esprime al meglio percuotendo piatti e tamburi. Non è la tecnica (sebbene negli anni si sia notevolmente affinato) ciò che più lo caratterizza come batterista, ma l'energia unita ad un'ottima sensibilità. La sua forza principale risiede nella capacità di andare sempre avanti, trascinando chi suona con lui in performances da delirio collettivo.
Musicalmente nasce nel suo scantinato dove istalla la sua batteria. Tra la fine degli anni 80 e inizio 90 da vita, insieme all'amico Sandrino "Buccio" Buccella, ai Napoli 125%. L'intesa tra i due è ottima da subito! Suonano esclusivamente loro pezzi passando pomeriggi interi sugli stessi tre accordi, tirando le canzoni all'infinito.
Purtroppo le loro migliori prestazioni le offrono a porte chiuse ed essendo fatte di testi improvvisati e note a volte casuali, sono difficilmente ripetibili. Secondo la critica più accreditata (e noi concordiamo assolutamente), il loro più grande errore è stata la mancanza di umiltà! Non hanno capito l'importanza di suonare cover. Ciò gli avrebbe consentito di imparare molto e di andare molto più avanti nel loro processo creativo!
Alcuni loro brani (tra cui ci piace ricordare "Cicci'ù cane" e "Pino ciuf ciuf") sono da leggenda della musica demenziale in senso stretto, quella che si rifà agli Skiantos per intenderci. Altri prendono spunto dalla musica mediterranea toccando momenti di poesia pura. Questo secondo filone ha come musa ispiratrice il Pino Daniele prima maniera: cioè quello che suona in t-shirt bianca sudata, pantaloni della tuta e zoccoli in piazza del Plebiscito a Napoli, quello di "Terra mia" e "Napul'è". Comunque sia i Napoli 125% non si sono mai ufficialmente sciolti! Oggi potremmo dire che più che un gruppo sono uno stato d'animo, una voglia di suonare nonostante tutto. Fortunatamente la strada musicale del Vecchione non si è interrotta a quella esperienza ed è andata avanti a periodi alterni. Oggi la sua attività musicale ha preso una strada nuova, una svolta pensiamo decisiva verso una crescita che non dovrebbe mai fermarsi. La speranza è la solita: divertirsi, crescere e, perché no, regalare momenti di gioia e qualche emozione.