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Old friends. Can you imagine us years from today, sharing a park bench quietly?
How terribly strange to be seventy.
Old friends. Memory brushes the same years. Silently sharing the same fears.
Vecchi amici, puoi immaginarci tra qualche anno, tranquillamente seduti su di una panchina? Come deve essere strano avere settant'anni.
Vecchi amici. La memoria dipinge gli stessi anni. Condividendo silenziosamente le stesse paure.

 

Alle corde vocali, ai testi, alle melodie, all'inventiva. Colui il quale, al di là di tutto, ci mette faccia e reputazione di fronte al pubblico, quello che per primo rischia il fischio, il pomodoro avariato, l'aggressione fisica .
Ha un bel da fare nel proporre e comporre canzoni, nel ruminare testi e melodie mettendo in mostra inventiva e poesia, sfruttando sempre i soliti quattro accordi e la stessa tonalità.
Nella vita reale è giornalista e sta concludendo l'università.

Alle chitarre acustiche, 6 e 12 corde. Rumina note e rumore. Stecche e accordi. Va fuori tempo e cerca di recuperare peggiorando la situazione. Compone gli accordi a modo suo, be', dai, non proprio del tutto suo...
Bassista di nascita, chitarrista d'adozione, musicista solo nei suoi sogni più arditi. La leggenda vuole che si sia fatto le ossa come musicista, in un maleodorante locale di New Orleans, la realtà lo vede a strimpellare a messa e nei campi scout. La prima canzone che ha imparato a fare è stata la celebre "Ba-ba-badrone, non mi mettere in pentola..." tutta basata su di uno scandaloso e ossessivo giro di Do.
Talvolta definito "animale da palcoscenico" solo perchè si muove e saltella ma la realtà è che sono tutti gli altri ad essere impalati come stoccafissi al sole.
Nella vita reale, ammesso che ne abbia una, è psicologo.

Istrione. Improvvisatore. Scugnizzo. Cabarettista. Barzellettiere. Terrone (nel senso buono e affettuoso del termine). L'uomo che vuole avere su di sé l'occhio di bue per tutto il tempo, a ragione o a torto, nel bene e nel male. Colui che riesce a tappare tutti buchi dei nostri imbarazzi con svisate, fischioni e muggiti.
Se siete tranquilli e rilassati e venite colti da un improvviso sovracuto al di fuori di ogni ragionevole tonalità siete incappati sulla strada di Alessandro.
A vederlo suonare in prova il commento che viene come più naturale è "micidiale": attacca col sax, poi passa al piano, non soddisfatto si attacca alla batteria, si lancia in arpeggi con la chitarra poi riprende il sax e ricomincia. Raro e fortunato caso è quando si ferma.
In una delle sue molteplici vite reali è in procinto di finire Scienze e Tecnologie Alimentari.

Com'è serio questo ragazzo. Sarà la chitarra classica, sarà la professionalità, sarà l'aria attenta, sarà che è sposato. Non fatevi trarre in inganno. Non è vero nulla. Mettetelo vicino ad Emanuele e in pochi minuti la sua vera essenza verrà a galla. Dategli una bottiglia di vino (anzi, due... o di qualsiasi alcolico) e cade ogni inganno.
Per i cinque minuti in cui reggiamo seriamente le prove, è il primo a impegnarsi nel trovare nuovi accompagnamenti, arpeggi e soluzioni alle nostre limitazioni come musicisti, per tutto il resto del tempo è il primo a tirare cazzate.
E poi è anche bravo, e non poco, a fare da mangiare e ci invita spesso a casa sua (non sappiamo quanto la Lella ne sia contenta...)
Nella vita reale è fisioterapeuta.

E' il nostro bassista cagnone. Logorroico (lo scrivo così per illuderlo che sia un complimento). E' la persona che per raccontarti quello che ha fatto nell'ultima mezz'ora per arrivare in sala prove ci impiega il doppio del tempo. Quando dice "preferisco andarla a prendere piuttosto che spiegarle la strada" c'è da crederci anche se nel mezzo ci sono 4 ore di macchina.
Nessuno lo ha mai detto ad alta voce e forse lui non lo sospetta nemmeno ma è bravo. Non è Pastorius, Les Claypool o Tavolacci ma è quello che fa al caso della musica dell'Osteria. Come artista e come uomo.
Non lo abbiamo mai ringraziato abbastanza nemmeno del quantitativo di chilometri che si sorbisce ogni volta per arrivare alle prove, anche se ultimamente si ferma a dormire dal Mana, facendo nascere alcuni sospetti.
Nella vita reale è sulla soglia di essere veterinario. (per cui sappiamo a chi rivolgersi)
A fronte della biografia puntale e accurata pubblicata sul sito vecchio non posso che chinare il capo e rimandarvi alle parole tratte dal libro "Biografia di un terrone padano" a cura di Sandrino Buccella co-fondatore, assieme a lui, dei "Napoli 125%".
Cuore pulsante e battente in testa, buon betterista e altrettanto buon bevitore. Uomo da chiaccherate in profondità ma anche da puttanate a raffica. Nei nostri weekend musicali si piazza sul divano-letto e regredisce fino all'età mentale della terza media.
Dio solo sa cosa è accaduto quella sera di quasi 2 anni fa quando ha ripreso le bacchette in mano per suonare con noi a Rock Targato Italia, cosa gli è scattato in testa, cosa hanno visto i suoi occhi annebbiati dalla birra... non possiamo però che ringraziarlo.
Nella vita reale, se così si può dire, fa l'Educatore Professionale

E' il nostro pianista, anche se non è più sul palco.
Emanuel "E' Incredibile" Tagliaferri resta comunque il nostro pianista. Nel bene e nel male come lui nessun altro. Davvero.
Tanto ligio, preciso è nell'approcciarsi al pianoforte tanto è imprevedibile nella vita reale. Ricordo ancora bene a ferragosto del 2003, quando abbiamo suonato a Torricella di Sissa, che si è presentato con pizzetto e sopraciglia ossigenate... oppure storie di gatti mai chiarite fino in fondo.
A sostenere questa tesi i diversi appellativi che si è guadagnato in anni di prove: "Il Demone", "E' Matto", "E' incredibile"...
Amici, comunque e sempre.
Canta Springsteen: "Forse sarai su quella strada da qualche parte, in qualche autobus o treno in viaggio, in qualche stanza d'albergo, ci sarà una radio accesa e tu mi ascolterai cantare questa canzone. Se così sarà, sappi che sto pensando a te e a tutte le miglia che ci separano e sappi che sto chiamando per un'ultima volta non per farti cambiare idea, ma semplicemente per dirti che mi manchi amico, buona foruna arrivederci..."