|
|
I Pisani tenevano in grande considerazione l'ipotesi
di una loro completa conquista della Sardegna e l'acquisizione delle
sedi episcopali e dei centri monastici poteva risultare oltremodo vantaggiosa per questo scopo. Il papa Innocenzo II,
nel 1138, rilascio' una bolla con la
quale le sedi vescovili di Phausania e Galtelli' vennero
associate all'Arcidiocesi di Pisa. Presto i monaci
vittorini avrebbero perso anche la corte di Santo Stefano di Posada.
Nel Duecento, peo', anche i Genovesi
cominciarono ad esprimere concretamente il
loro progressivo interesse verso i possedimenti sardi e se ne sviluppo'
una tacita competizione coi Pisani; il
Giudicato di Gallura, il piu' "vicino" al Continente e gia'
ben infiltrato dai toscani, fu pertanto oggetto di intrighi e matrimoni
combinati, come quello fra Lamberto Visconti
ed Elena di Gallura.
Ma i Pisani, che in realta' erano in guerra aperta con Genova,
esercitavano comunque influenza su tutti e quattro i Giudicati.
Va detto che vi fu molto movimento
diplomatico ed anche qualche battaglia, ma in zona di Posada non
accadde alcunche' di
rilevante.
Nel 1257, dopo la vittoria
nello scontro di S. Igia con il Giudicato Cagliaritano (che
voleva allearsi con Genova), il Giudice Giovanni, dei Visconti di Gallura ebbe la parte orientale del Giudicato
di Cagliari, ottenendo quindi il potere su tutta la costa sarda
tirrenica.
Il resto del Giudicato viene spartito fra i Capraia, regnanti in
Arborea, ed i Gherardeschi di Pisa.
Nel 1275 una carta nautica pisana, registro' per la prima volta il Castello di Posada,
proprio con il nome di Castello della Fava, separato dal
centro abitato che doveva essere, a giudicare dalle confuse grafiche, in zona di Santa
Caterina.
Nel 1284, dopo la battaglia della Meloria
(fuori Livorno) con la quale Genova aveva distrutto la flotta di Pisa,
il Giudicato di Torres fu conquistato dai Genovesi, e vi si insediarono
le famiglie Doria e Malaspina, destinate a permanervi per poco meno di
quarant'anni.
Tutto quindi andava bene a Posada, per modo
di dire, sino a quando nel 1288
Nino Visconti, Giudice di Gallura ed
amico di Dante
Alighieri, fu detronizzato ed arrestato dai Pisani
stessi, nel corso di una rivolta cittadina capeggiata dall'arcivescovo Ruggero
degli Ubaldini. I vincitori (che dopo pochi mesi si sarebbero fatti
conquistare dall'urbinate Guido da Montefeltro) unificarono questi territori
con quelli del Giudicato
cagliaritano, che avevano gia' acquisito 30 anni prima ma che erano
amministrati separatamente.

Füssli
Il conte Ugolino nella torre con i figli
1806,
Zurigo, Kunsthaus.
|
|
Nino
Visconti era in realta' proprio quel celeberrimo Conte
Ugolino
Donoratico, capitano guelfo di Pisa, che si ebbe un'ampia
citazione nell'VIII canto del
Purgatorio da parte del suo amico
Poeta, il quale non ne dimentico' la successiva
tragedia (e' colui che fu costretto a mangiare i
propri figli, con lui prigionieri), ma allora non
era ancora famoso.
8. 52 |
Ver' me si fece, e
io ver' lui mi fei: |
8. 53 |
giudice Nin gentil,
quanto mi piacque |
8. 54 |
quando ti vidi non
esser tra ' rei! |
Nel 1294, dopo che i Pisani avevano ripreso al
Montefeltro la loro citta', il Castello della Fava fu
estorto a Lotto
Donoratico, di cui i toscani avevano preso
prigioniero (vero e proprio ostaggio di un sequestro di persona) il fratello Guelfo presso Villa di Chiesa
(Iglesias).
Posada diventava l'ultima colonia pisana.
L'azione
dei Pisani ebbe pero' delle inaspettate ripercussioni
romane.
SEGUE
sponsor

|
|
|
|