Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)

      La Storia della Baronia di Posada
 

www.ottiolu.net

Intro

Dai Giudicati alla
Corona di Aragona

Aragona
e Arborea

La nascita
della Baronia

I primi Baroni
di Posada

La Baronia
nel Settecento

La fine
della Baronia
 

 

Ricerca nel Web

 

 
 
 
Villa del Mirto
appartamenti
vacanze
a Posada
 

Club Hotel
Le Rose
San Teodoro

 
Parco Blu
Club Resort
Cala Gonone
 
Associazione Ippica Montalbo
Equiturismo a
Posada
 
Charter a vela
in Sardegna
e Corsica
 
Tutto sulla
Sardegna
 
 

 

La nascita dei Giudicati

La crescita di Posada

I Pisani

Il Regno di Sardegna

Aragonesi, Sardi e Posadini

La rivolta degli Arborensi

I trattati di pace

L'espansione d'Arborea

Eleonora d'Arborea

La fine della indipendenza

Il Barone Carroz

Le cessioni della Baronia

La fortificazione delle coste

La costosa guerra ai pirati

La peste e lo spopolamento

La fine della dominazione aragonese

La transizione

I Savoia nell'Isola

Le trattative di vendita

Il riscatto del feudo

 

 
 Storia della Baronia di Posada > La nascita della Baronia > 2

 

Nicolo' Carroz mori' nel 1479 e gli successe la moglie donna Brianda de Mur y Maza de Lizana, Signora della Baronìa di Mur, in assenza di figli maschi (vi era in verita' un figlio illegittimo, ma in quanto tale escluso dalla successione).Ferdinando il Cattolico ed Isabella di Castiglia Dopo quarant'anni circa di distaccato dominio baronale, nessun fatto rilevante era accaduto a Posada, nessun progresso pare potersi registrare nell'economia o nelle condizioni dei luoghi.

 

Pare accertato l'insediamento a Torpe', nel 1486, di un convento di Frati Minori Osservanti.

... nel frattempo Colombo scopre il nuovo Continente (e la rotondita' della Terra)

Morta Brianda nel 1489, il titolo fu ereditato dalla figlia Stefania, moglie di Olfo da Procida, che mori' senza prole nel 1511, ormai  gia' in pieno evo moderno, quando l'Aragona e la Castiglia avevano dato luogo al Regno di Spagna col celeberrimo matrimonio fra Ferdinando ed Isabella, e Cristoforo Colombo  aveva gia' scoperto il suo nuovo continente.

 

Stefania, con testamento del 1503 aveva disposto che la Baronia fosse lasciata in parti eguali agli Ospedali di Barcellona e di Saragozza, i quali ne presero possesso (non senza una polemica opposizione del procuratore del re) e la detennero sino al 1562.

 

La gestione fu portata avanti, ancora una volta, con minimo interessamento e con distacco; neanche le sorti della produttivita' del feudo, dunque, neanche una materiale possibilita' di guadagno, erano riusciti a destare attenzione.

 

Parallelamente la Baronia era oggetto di scorrerie e predazioni che nel 1514 videro Siniscola, Lode' e Torpe' distrutte, con un numero ingente di uccisioni ed addirittura un centinaio di prigionieri catturati per esser venduti come schiavi.
I superstiti si rifugiarono sulla rocca di Posada, dove chiesero ed ottennero di poter costruire un nuovo borgo.
A questo periodo taluni fanno risalire l'ordinamento urbanistico della parte alta della cittadina di Posada.
In materia di assalti pirateschi la situazione, del resto, era simile anche nella Penisola: di li' a poco, nel 1527 la stessa Roma avrebbe subito il notissimo "sacco" dei Lanzichenecchi.

 

Nel 1551 si registra un fatto a meta' fra la cronaca e la leggenda: i curati Salvatore Mura, Antonio De Ades, Sebastiano Serra e Mateo Corellas vengono denunciati per aver dato la scalata alle mura di Posada nell'intento di impadronirsi delle chiese, o di quanto contenutovi (nelle chiese si raccoglievano infatti ori e altri preziosi donati dal popolo o comunque... acquisiti dal clero).
Il caso, da inquadrare come un misero tentativo di rapina, non era isolato: nella non lontana Bitti il Sacerdote Simbula aveva assaltato armato, in compagnia di delinquenti dichiarati, la casa del pievano, ed altri fatti frequentemente si susseguivano dello stesso tenore.

I figli di iniquita' erano i figli illegittimi che i preti avevano con concubine e prostitute, accettati nei paesi con una certa naturalezza; costoro spesso rivendicavano privilegi ecclesiastici, uno fra i quali era appunto l'esenzione dalle tasse per il bestiame marcato con i distintivi della chiesa.

 

La situazione del clero doveva essere abbastanza inquietante, se e' vero che nel 1566 l'arcivescovo di Cagliari, Antonio Parragués de Castillejo, il famoso inquisitore che mando' al rogo Sigismondo Arquer, dovette emanare un editto che riguardava i "figli di iniquita'", cui vietava di usare i segni distintivi della chiesa per marcare il bestiame. 
Con lo stesso editto nominava Antonio Roger capitano della Baronia e  commissario dei beni ecclesiastici.

Scudo della Catalogna

Il 17 marzo e l'11 maggio 1562, i rispettivi amministratori degli Ospedali di Barcellona e Saragozza vendettero per 10.500 ducati la Baronia di Posada a don Gerolamo Clement, protonotario della Corona di Aragona, il quale si trovo' per le mani una situazione finanziaria dissestata da presumibili peculati e grane amministrative di non poco conto: il fisco spagnolo reclamava grosso modo perche' erano stati erogati dei finanziamenti per realizzare presunte opere militari di fortificazione, le quali pero'... non avevano mai visto la luce!

 


SEGUE



sponsor


 

 

 

 
Copyright © 2000-2005 by

All rights reserved - tutti i diritti riservati
Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)