Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)

      La Storia della Baronia di Posada
 

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 Storia della Baronia di Posada > La Baronia nel Settecento > 6

 

Nel 1737 il primo vicere' sabaudo venne in visita in Sardegna, ben 17 anni dopo la sua acquisizione.
Era iniziata la "ricognizione" dell'isola che dava nome al Regno. Diversi "analisti", probabilmente scelti fra i pigri ed i puniti, cominciarono a rendere a Torino le prime sommarie informazioni sulla consistenza dei possedimenti, non sempre andando a reperire sul posto gli elementi d'indagine.

 

Una relazione del 1746, dell'intendente savoiardo De Viry, descrisse la Baronia di Posada come ancora infeudata a don Felice Masones, gia' ormai del tutto madrileno, e formata da "quattro miserabili villaggi"; Posada aveva, secondo questo scritto, un "pessimo porto".
Nella relazione troviamo pero' notizia dell'avvenuto ripopolamento di Torpe'.

 

Delle poche notizie che si hanno sulla Baronia del Settecento, si sa che nel 1752 Anna Maria Masones de Lima y Sotomayor ando' in sposa a Felice Nin Zatrillas, primo conte di Castillo e Grande di Spagna; alla morte di Anna Maria, il figlio don Ignazio divenne Conte di Posada e duca di Sotomayor.
Le definizioni nobiliari oscillavano, come si vede, con costante spirito di innovazione; naturalmente cio' si deve anche all'autonomia familiare nella creazione di titoli e giurisdizioni accessorie.

 

Nel 1760 la nota relazione dell'Intendente generale Bogino (o Bongino), appena da un anno insediato al Ministero per gli Affari della Sardegna, indicava le spiagge di Posada e Siniscola come luoghi infestati da un invincibile contrabbando marinaro. Il problema deve avere avuto una rilevanza non secondaria se molto lavoro di burocrazia venne compiuto per contrastare il fenomeno.
Ce ne restano infatti diverse relazioni e molti rapporti militari che spesso alludevano (soprattutto a leggerli con malizia odierna) ad una diffusa connivenza popolare e ad un'altrettanto festosa corruttela.

 

Dieci anni piu' tardi la visita al feudo posadino del vicere' Vittorio Lodovico d'Hallot Des Hayes venne annullata all'ultimo momento per ragioni ignote, quando la delegazione era gia' giunta sino a Dorgali. Alcuni parlarono del timore di inoltrarsi in una zona non sufficientemente sicura, altri pensarono ad un piu' pratico interesse a non affrontare un problema di gestione politica e sociale che una volta in loco non avrebbe potuto essere scansato facilmente.

 

Per tornare ai fatti, da questi mari infidi ed ormai fuori del controllo governativo, fra il 1762 e il 1765 piu' volte si ebbero sanguinosi assalti pirateschi. Per la maggior parte respinti, provocarono comunque molte perdite e ingenti danni.
Venne dunque un periodo di calma relativa. Poi, nel 1788 approdarono al porto de La Caletta alcune imbarcazioni di corallari, che furono sospettate di potenziale contagio di malattie epidemiche (peste?) e poste in quarantena.
Il provvedimento pero' non era stato tempestivo e qualche contatto con la popolazione poteva aver avuto luogo.

 

L'intera Baronia fu percio' posta sotto isolamento, cosa che certamente consentiva anche di rendere piu' difficoltoso il traffico dei contrabbandieri, e sebbene sia stato un secolo davvero intenso per l'Isola, questa e' fra le ultime notizie di cronaca che riguardano la Baronia del Settecento.

 


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