Ottiolu.net       La Storia della Baronia di Posada
 

La Baronia di Posada (1431-1869)

  • Dai Giudicati alla Corona di Aragona: 1 - 2

DAI GIUDICATI ALLA CORONA DI ARAGONA - 1

Giustiniano, imperatore romano d'Oriente e grande organizzatore (pensate alle leggi), aveva col suo generale Belisario conquistato ai Bizantini la Sardegna nel 534, scacciandone i Vandali (v. anche questa pagina interessante) e riorganizzandovi l'amministrazione locale.

  L'imperatore Giustiniano in un mosaico di Ravenna
L'atto piu' importante fu l'istituzione dello judex provinciae, in pratica un sub-governatore delegato dotato a sua volta di quattro luogotenenti (detti Lociservatores); la carica divenne sempre piu' importante quando si tratto' di organizzare la resistenza alle prime invasioni degli Arabi, e i quattro luogotenenti dello judex, in Cagliari-S.Igia, Torres (Logudoro), Arborea e Gallura, ebbero sempre maggiori poteri e infine divennero praticamente dei sovrani.

Ogni Judex, a partire dal IX secolo, ha imperio su un "Rennu" cum bona voluntate aliorum parentum nostrorum et totius populi ma anche cum voluntate de clericos et de frates meos et de totu locu

Nasce cosi' l'eta' dei Giudicati, unico momento di indipendenza e autonomia dell'intera storia sarda.

Non solo perche' il potere affascina ed innamora, ma anche poiche' i bizantini erano pur sempre degli stranieri, nel 900 ca. i Giudici non riconobbero piu' altre autorita' che non le loro rispettive. Ciascuno di essi divenne quindi judex del proprio logu (stato), senza piu' riconoscere obblighi di sudditanza.
Il Giudicato e' un'entita' statale, superiorem non recognoscens.

Il Giudicato di Gallura eredita la giurisdizione e il territorio del Municipio di Olbia, definito in eta' romana. Molti siti importanti ne fanno parte: Olbia, Cochlearia (San Teodoro), Pheronia (Posada), Portus Luquidonis o Liguidonis (San Giovanni di Posada), Fanum Carisii (Orosei).

la cala del Portus Liquidonis, presso San Giovanni di Posada

Il sistema dei Giudicati era straordinariamente "moderno": il logu, o Rennu, cioe' lo stato, non era proprieta' dello judex, ma apparteneva ai privati, ed il governo era democratico, poiche' le decisioni importanti erano competenza della "Corona de Logu", un parlamento rappresentativo del popolo (servi esclusi).

Ogni Giudicato funzionava quindi come un vero e proprio stato indipendente.

Posada fu curatorìa della Gallura meridionale (anche detta "curatoria di Montalbo", dal nome del massiccio montuoso che sovrasta Siniscola), facente parte della diocesi di Galtelli'. Una curatoria era piu' o meno una circoscrizione di territorio, chiamata anche provincia, la cui giurisdizione era delegata ad un magistrato detto ovviamente "curatore".
Posada era ai confini meridionali del territorio del Giudicato di Gallura, in prossimita' del territorio del Logudoro. In fondo, un buon posto per vivere in quasi-autonomia.

Nel 1095, con la bolla del 4 aprile, il papa Urbano II (l'ispiratore delle Crociate) nomina Posada, per la prima volta in documenti ufficiali dell'Eta' Giudicale: la "corte" di Santo Stefano di Pausade (popolarmente chiamata "sa Cathedrale") viene confermata fra le disponibilita' dei monaci benedettini clunyacensi del convento di San Vittore di Marsiglia, i "Vittorini". Nel 1088 era stato era stato Gregorio VII a darla loro in concessione perche' divenisse sede di priorato e ospedale. La bolla di Urbano II e' importante perche' rilasciata in un momento in cui il papa poteva aver tempo solo per cose di capitale importanza, durante il Concilio di Clermont-Ferrand e poco prima della Crociata per il Santo Sepolcro.
Posada aveva dunque gia' assunto un ruolo importante nelle vicende della Gallura.
E produceva molto sale, ricchezza dei tempi.

Salvatore Italo Deledda, acutissimo storico sardo, si spinge a identificare Posada con quella non accertata Phausania che spesso comparira' nei documenti dell'epoca come centro degli interessi dei monaci benedettini e dell'affermazione del loro potere temporale nell'Isola, nonche' "caserma" teologica per l'opera di evangelizzazione delle aree interne, presumibile sede di diocesi.

 

Posada aveva comunque rango per potersi confrontare direttamente con Civita (Olbia), capitale. Al tempo dovevano sopravvivere in buone condizioni le vestigia dell'antica Feronia, probabilmente individuata in localita' Santa Caterina, dove i benedettini avevano costruito i loro edifici posadini.

 
Ad ogni modo e' probabilmente in questo periodo, al piu' tardi
nella prima meta' del 1100, che venne realizzato il
Castello della Fava.

E' il periodo in cui si costruiscono la chiesa di San Simplicio a Olbia (1113-1125) e il Castello di Pontes a Galtelli', dove viene istituita la diocesi.

La Chiesa di San Simplicio, a Olbia

I Giudici di Gallura alternavano la residenza fra il Castello di Posada e Civita; non certo per motivi di sicurezza, poiche' sarebbero stati piu' protetti all'interno del quadrilatero dei Castelli di Terranova, Cabu Abbas, Padulacciu e Pedreso.
Forse allora per la bellezza dei luoghi.

 

L'istituzione della diocesi di Galtelli' smembra il territorio distrettuale di Posada e alcune dispute non potranno esser risolte se non nell'Ottocento, con il riscatto dei Feudi. Si crea comunque una influenza piu' diretta di Posada su Siniscola, Torpe' e Lode', e per molto tempo le vicende di questi paesi viaggeranno assieme.

Pisa nel frattempo comincia a subentrare ai monaci vittorini nei possedimenti galluresi.


continua
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Gianfranco Buttu per
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