La Baronia di Posada (1431-1869)
DAI GIUDICATI ALLA CORONA DI ARAGONA - 2 Il papa Innocenzo II,
nel 1138, rilascio' una bolla con la
quale le sedi vescovili di Phausania e Galtelli' venivano
associate all'Arcidiocesi di Pisa. Presto i monaci
vittorini perderanno anche la corte di Santo Stefano. Nel Duecento, i Pisani ed i Genovesi cominciarono ad esprimere concretamente il loro progressivo interesse verso i possedimenti sardi; il Giudicato di Gallura fu oggetto di intrighi e matrimoni combinati, come quello fra Lamberto Visconti ed Elena di Gallura. Va detto che vi fu molto movimento
diplomatico e qualche battaglia, ma in zona niente di
rilevante. Nel 1257, dopo la vittoria
nello scontro di S.Igia con il Giudicato Cagliaritano che
voleva allearsi con Genova, il Giudice Giovanni
di Gallura ebbe la parte orientale del Giudicato
di Cagliari, avendo quindi potere in tutta la costa
tirrenica. Tutto quindi ando' bene a Posada, per modo
di dire, sino a quando nel 1288
Nino Visconti, Giudice di Gallura ed
amico di Dante Alighieri, fu detronizzato dai Pisani
che aggiunsero questi territori a quelli del Giudicato
cagliaritano che avevano gia' acquisito 30 anni prima.
L'azione dei Pisani ebbe pero' delle inaspettate ripercussioni romane. Il 4 aprile 1297, per
trovare una soluzione diplomatica alla guerra dei Vespri (per il possesso della Sicilia), il
papa Bonifacio
VIII si
invento' dal nulla un fantomatico Regnum
Sardiniae et Corsicae, un titolo che non aveva
nessuna rispondenza ad effettive situazioni di potere, e
quindi concesse in feudo Sardegna e Corsica alla Casa di
Aragona di Giacomo II il Giusto. Giacomo il Giusto pero'
doveva il suo soprannome ad una non comune avvedutezza:
prima di gettarsi ad una conquista non agevole e che
avrebbe potuto costar cara, preferi' intessere una rete
di relazioni diplomatiche che gli assicurassero l'isolamento
di Pisa, e l'appoggio degli alleati piu' opportuni. Preparato quindi il terreno, tra il 1323
ed il 1326 la Gallura fu invasa dalle
truppe della Corona di Aragona al
seguito dell'infante Alfonso, che
insieme alle truppe di Arborea si occuparono di scacciare
gli ultimi pisani che vi si trattenevano.
La parallela conquista di Cagliari
e' un'altra pagina importante della storia sarda anche
per gli effetti che ebbe sull'ordinamento della vita
civile.
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