Il piano di pace in dodici punti


          BELGRADO - Questo il testo del piano di pace per il Kosovo approvato dal parlamento serbo, secondo la traduzione dell'agenzia Associated Press. Una copia del documento è stata fornita ad alcuni mezzi di informazione da fonti dell'assemblea legislativa di Belgrado.

          Allo scopo di avanzare verso una soluzione della crisi del Kosovo, deve essere raggiunto un accordo sui seguenti principi:

          1) Cessazione immediata e verificabile della violenza e della repressione in Kosovo.

          2) Ritiro verificabile delle forze militari, paramilitari e di polizia dal Kosovo in tempi rapidi.

          3) Schieramento in Kosovo, sotto l'egida dell'Onu, di un'efficace presenza internazionale, civile e di sicurezza, che agirà in base alle decisioni prese in conformità con il capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite (quello che consente l'uso della forza per far applicare le decisioni dell'Onu, ndr) e sarà in grado di garantire il conseguimento degli obiettivi comuni.

          4) La presenza di sicurezza internazionale, con una consistente partecipazione della Nato, dovrà essere schierata sotto un controllo e un comando unificato e sarà autorizzata a garantire condizioni di sicurezza per tutti gli abitanti del Kosovo e a consentire il ritorno degli sfollati e dei rifugiati alle loro case.

          5) Creazione di un'amministrazione provvisoria per il Kosovo, sulla quale deciderà il Consiglio di sicurezza dell'Onu e sotto la quale la popolazione del Kosovo godrà di una sostanziale autonomina all'interno della Repubblica Federale di Jugoslavia. L'amministrazione provvisoria garantirà la transizione verso le istituzioni democratiche di autogoverno e creerà le condizioni per lo svolgimento normale e      pacifico della vita di tutti i cittadini del Kosovo.

          6) Dopo il ritiro un numero concordato di rappresentanti serbi potranno tornare per adempiere i seguenti compiti: collegamento          con la missione civile e la presenza di sicurezza internazionali, localizzazione dei campi minati, mantenimento di una presenza nei luoghi che rappresentano patrimonio culturale serbo e nei posti di frontiera più importanti.

          7) Sicuro e libero ritorno di tutti i rifugiati e gli sfollati sotto la supervisione dell'Acnur (Alto commissariato dell'Onu per i profughi, ndr) e libero accesso delle organizzazioni umanitarie in Kosovo.

          8) Processo politico volto a raggiungere un accordo politico provvisorio che garantisca l'essenziale autonomia del Kosovo, tenendo     conto dell'accordo di Rambouillet, insieme ai principi di sovranità e integrità territoriale della Repubblica Federale di Jugoslavia e degli      altri Stati della regione, così come la smobilitazione dell'Esercito di liberazione del Kosovo. Le trattative fra le parti sulla soluzione non dovrebbero rallentare o ostacolare la creazione di istituzioni democratiche di autogoverno.

          9) Approccio generale allo sviluppo economico della regione. Ciò includerà il varo di un patto di stabilità per l'Europa          sud-orientale, nonchè un'ampia partecipazione internazionale al fine di far avanzare la democrazia e la prosperità economica, la stabilità e la cooperazione regionale.

          10) La cessazione delle attività militari dipenderà dall'accoglimento dei principi qui esposti e dal contemporaneo accordo con gli          altri elementi precedentemente identificati che sono elencati nelle note sottostanti. A quel punto sarà definito un accordo tecnico-militare che tra le altre cose specificherà le ulteriori modalità, incluso il ruolo e la funzione del personale jugoslavo, cioè serbo, in Kosovo.

          11) Il processo di ritiro include una calendario dettagliato delle varie fasi e la creazione di una zona cuscinetto in Serbia oltre la quale le truppe si ritireranno.

          12) Il ritorno del personale: l'equipaggiamento, le sue responsabilità, i tempi, le zone geografiche della sua attività, le regole dei suoi rapporti con la presenza internazionale.

          Note
          Altri elementi richiesti: Rapido e preciso calendario per il ritiro, il che significa, ad esempio:


           - sette giorni per ultimarlo;

          - ritiro delle armi di difesa aerea dalla zona di reciproca sicurezza di 25 chilometri entro 48 ore;

          - il rientro del personale adibito allo svoglimento dei quattro compiti suddetti sarà effettuato sotto la supervisione della presenza   internazionale di sicurezza e sarà limitato a piccoli numeri, nell'ordine delle centinaia e non delle migliaia.

          La sospensione delle azioni militari avrà luogo dopo che l'inizio del ritiro avrà potuto essere verificato. La discussione sull'accordo
          tecnico-militare e la sua definizione non prolungheranno il periodo concordato per il ritiro (Agi/Ap).

          (3 giugno 1999)