Padre Jean Marie Benjamin è stato uno dei primi a denunciare gli
effetti dell'uranio impoverito sulle popolazioni civili irachene bombardate dagli aerei
americani e inglesi, e sugli stessi militari. Ma anche i problemi causati dai vaccini
contro le armi chimiche iniettati ai soldati. Su questi argomenti ha realizzato un
documentario, mai trasmesso dalla Rai, e un libro, in cui si parla anche dell'uranio
impoverito nei paesi dell'ex Jugoslavia.
Padre Benjamin, in questi giorni sembra di rivedere un film già visto qualche anno fa
negli Usa. Eppure tutti fanno finta di non sapere.
E' proprio così. E' la stessa cosa che è accaduta ai veterani della guerra del Golfo
e alle popolazioni irachene. Ma il problema è che tutta l'informazione è nelle mani di
un paese che decide quali notizie si possono dare e quale disinformazione va fatta. E'
quello che sta accadendo da dieci anni. L'Oms non pubblica un certo tipo di documenti in
forza di un accordo segreto che nel 1959 ha ratificato con l'Agenzia per l'energia
nucleare di Vienna, nel quale è stabilito di non divulgare al pubblico informazioni di
interesse nazionale senza l'ok degli Usa. Tornando all'Iraq, ho visto i dossier del
ministero e le cartelle cliniche: prima della guerra del Golfo nascevano bambini normali,
ora invece nascono con malformazioni. Quando si trova radioattività nelle urine dei
genitori c'è per forza una contaminazione. E anche i 200mila "veterani" non si
sono contaminati passeggiando sulla quinta strada.
I militari e il governo italiano sapevano cosa stava accadendo?
Un mese fa sono stato al parlamento inglese. C'erano molti parlamentari ed era aperto
al pubblico, e hanno proiettato il mio ultimo film. Alla fine si sono alzati in piedi e
hanno applaudito, e i parlamentari hanno deciso di scrivere a Robin Cook per dire
"non potete più ingannarci". Il 16 giugno scorso il ministro degli affari
esteri francese mi ha scritto una lettera sulla mia violazione dell'embargo all'Iraq, ma
non ha risposto sull'uranio impoverito, perché la Francia è uno dei più grossi
produttori di questo tipo di armi. Passando all'Italia, vuole sapere qual è stata la
reazione di Mattarella quando l'ho incontrato al mio ritorno da Baghdad a dicembre '98?
C'era Giuseppe Giulietti all'aeroporto, che mi ha fatto incontrare Mattarella, allora
vicepresidente del Consiglio. Poi sono stato ricevuto alla Farnesina dal sottosegretario
Valentino Martelli. Ho parlato con Mattarella della disinformazione sui bombardamenti e
dell'uranio impoverito. Sull'uranio non mi ha risposto, ma ha solo proposto di coordinare
con la Santa sede un aiuto alle popolazioni, cosa mai fatta. Con Martelli, poi, è stata
una cosa sconvolgente. Ho spiegato che ogni otto minuti lì muore un bambino, ma lui
diceva che non era possibile e che con Saddam Hussein non si può collaborare. Ma ci sono
22 milioni di iracheni che subiscono le contaminazioni e un embargo che impedisce loro di
decontaminare. Lui diceva che erano stati mandati degli esperti a Baghdad, nel '95-'96. Ma
sarebbero dovuti andare a guardare le cartelle cliniche tra la gente del sud del paese e
fare un'inchiesta approfondita. Alla fine ho chiesto di mandarli almeno a seguire le
vicende dei militari americani. Ma ho trovato un muro tremendo, perché dicevano che gli
americani sono nostri alleati. La discussione è stata molto dura, e il giorno dopo ho
mandato un pacco di documenti ufficiali sull'uranio alla Farnesina. A giugno '99 ho
stampato 700 copie di un rapporto sul'uranio impoverito in Iraq e in Kosovo e l'ho
distribuito a tutti i parlamentari. Sono stato convocato dalla commissione Esteri, e ho
portato il video sull'uranio impoverito che l'esercito Usa ha inviato alla Nato. Il 29
settembre '99 la commissione ha adottato una risoluzione che chiedeva una commissione
d'inchiesta sull'uranio. Ma hanno aspettato i primi morti per farla.
Ora si aspetta una messa al bando di queste armi.
Clinton ha già detto che non è previsto alcuno stop alla produzione e all'utilizzo
dell'uranio impoverito. E penso che con Bush sarà ancora peggio. Io credo che i
parlamentari non sapessero nulla, ma è impossibile che i governi non sapessero, invece,
quali armi venivano utilizzate nei Balcani. Se non sapevano, sono stati irresponsabili; se
invece lo sapevano, si sono comportati da criminali. E non possono dire che non potevano
saperlo, perché l'Iraq è contaminato da 10 anni e le conseguenze si conoscono.
Cosa pensa dei vaccini fatti ai militari?
Novemila militari francesi hanno problemi dovuti a un tipo di vaccino contro i gas
chimici. Ma si tratta di problemi diversi. Alcuni vaccini hanno scatenato delle patologie
che non si conoscevano, diverse a seconda del tipo di vaccino. Ma quello che ha colpito le
popolazioni civili è stato l'uranio impoverito. Le deficienze immunitarie, la perdita di
memoria, la perdita dei capelli, le infezioni della pelle, l'herpes, i cancri e le
leucemie non sono dovuti ai vaccini