Da RaiNews24 del 17 febbraio 2001

New York, 16 Febbraio
Fonti del Pentagono hanno confermato che un attacco aereo alleato è stato effettuato su due posti di comando e controllo delle telecomunicazioni alla periferia sud di Baghdad.

Cnn: un morto per iracheni
L'attacco aereo contro obiettivi militari in Iraq, e in particolare a Baghdad, ha fatto almeno una vittima fra la popolazione civile: lo riferisce, da Baghdad, la Cnn, attribuendo l'informazione alle fonti irachene.
La Cnn ha anche mostrato immagini riprese, su input delle autorità irachene, in ospedali di Baghdad dopo l'attacco, che mostrano persone che sarebbero state ferite nel bombardamento compiuto da aerei americani e britannici.

E' stato poi precisato che la vittima civile irachena dell'attacco americano-britannico è una donna, che sarebbe deceduta in ospedale. Si ignorano le condizioni degli altri feriti.

Usa: deciso dopo aumento provocazioni
"L'Iraq stava raffinando le sue tattiche contro gli aerei che pattugliano la zona di non volo", ha detto la Cnn citando fonti del Dipartimento della Difesa.
Le forze americane e britanniche nel Golfo hanno attaccato gli obiettivi iracheni a sud di Baghdad - secondo fonti militari Usa - dopo un aumento delle provocazioni contro i jet alleati di pattuglia nella 'no-fly zone'.

Aerei Usa e britannici pattugliano il nord e il sud dell'Iraq, nelle cosiddette 'no fly zone', dalla guerra del Golfo del 1991. L'Iraq non riconosce le zone di 'non volo', e dal 1998 ha cominciato a rispondere con la sua contraerea alle incursioni degli aerei alleati.

Cnn: un morto per iracheni
L'attacco aereo contro obiettivi militari in Iraq, e in particolare a Baghdad, ha fatto almeno una vittima fra la popolazione civile: lo riferisce, da Baghdad, la Cnn, attribuendo l'informazione alle fonti irachene.
La Cnn ha anche mostrato immagini riprese, su input delle autorità irachene, in ospedali di Baghdad dopo l'attacco, che mostrano persone che sarebbero state ferite nel bombardamento compiuto da aerei americani e britannici.

E' stato poi precisato che la vittima civile irachena dell'attacco americano-britannico è una donna, che sarebbe deceduta in ospedale. Si ignorano le condizioni degli altri feriti.

Pentagono: bersaglio anche postazioni radar
Il Pentagono ha indicato che sono state prese di mira anche postazioni radar fuori dall'area di 'non volo', ma che erano state puntate dalle forze armate irachene sulla zona di 'non volo' da cui è stato lanciato l'attacco.

"Abbiamo sparato contro alcuni bersagli integrati di difesa aerea dell'Iraq", ha detto una fonte del Pentagono protetta dall'anonimato. Nessuna informazione invece da Washington circa la possibilità che l'attacco abbia provocato vittime.

Bush ha autorizzato l'attacco
E' stato il presidente George W. Bush ad autorizzare l'attacco contro Baghdad. Lo indicano fonti della Casa Bianca, che definiscono l'attacco "un'applicazione di routine" delle no fly zones al di sopra dell'Iraq, e un'azione per proteggere gli aerei americani e britannici.
La Casa Bianca ha aggiunto che il presidente Bush aveva già dato la sua approvazione, ieri, all'attacco contro obiettivi militari in Iraq. Dell'avvenuta operazione, Bush è stato poi informato in Messico, dove è in visita.

L'attacco è il primo ordinato dal Pentagono in Iraq dopo l' insediamento di George W. Bush alla Casa Bianca, il 20 gennaio.

Londra: colpiti sei obiettivi
Sei installazioni, alcune delle quali al nord del 33esimo parallelo che segna il limite per la zona sud 'no fly', sono state attaccate oggi da aerei britannici e statunitensi. Lo ha detto questa sera un portavoce del ministero della Difesa britannico.

Da RaiNews24 del 20 febbraio 2001

Britain and US ready to raid Iraq again
Gran Bretagna e Stati Uniti pronti a colpire ancora
[ Daily Telegraph ] Nonostante le critiche ricevute dalla comunità internazionale per i bombardamenti di venerdì contro delle installazioni radar e delle contraeree a sud di Baghdad, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere pronte ad attaccare nuovamente Saddam Hussein. Alcune fonti di Washington hanno fatto addirittura sapere che questi raid potrebbero rientrare in un più ampio progetto per destituire Saddam che coinvolgerebbe anche le forze di opposizione al regime. Tale politica è stata confermata dal leader dell'Iraqi National Congress, Ahmad Chalabi, cui gli Stati Uniti avevano promesso 30 milioni di dollari e la modifica del meccanismo delle sanzioni per poterlo continuare a sostenere.