da RaiNews24 del 1° novembre 2000

Cherbourg, 1 Novembre
Le autorità marittime francesi hanno raccomandato a tutti i mezzi in navigazione di tenersi ad almeno sei chilometri dalla zona del naufragio.
Un gruppo di esperti è partito a bordo di una nave della Marina francese, per raccogliere campioni di acqua e aria. Contemporaneamente il sonar di un dragamine esaminerà lo scafo del relitto, per verificare quali danni abbia subito.

Forte odore di stirene
La nave cisterna italiana - affondata ieri, con 6.000 tonnellate di prodotti chimici, 60 chilometri a ovest del porto francese di Cherbourg - è adagiata a 70 metri di profondità, a 35 km. dalla costa francese, e a 20 dall'isola anglo-normanna di Aurigny.
Gli uomini del cacciamine Cephee, giunti sul luogo dove giace il relitto della nave, hanno avvertito "un forte odore di stirene". Sembra, secondo la prima impressione, che si tratti di stirene misto a gasolio. L'odore che si leva dall'acqua - dicono in Prefettura - è "fortissimo, un odore che non si dimentica quando lo si è sentito".

Il viceprefetto marittimo della Manica ha ordinato l'immediata sospensione delle operazioni nella zona del relitto, nel timore di un'esplosione. La stessa Prefettura ha consigliato alle imbarcazioni della Manica di passare a non meno di sei chilometri dalla posizione in cui è localizzato il relitto.

Chirac: scartato ogni "pericolo serio"
"Ogni pericolo serio sembra scartato, ma bisogna restare vigili perché è un campo in cui la prudenza non basta mai". Lo ha dichiarato il presidente francese Jacques Chirac, che si trova a Cherbourg per fare il punto della situazione sul naufragio della nave cisterna italiana.
Il capo dello Stato ha sollecitato le autorità civili e militari ad informare la popolazione con rapidità, e nella massima trasparenza, affinché sia evitato il panico, la psicosi e l'equivoco.