Da RaiNews24 del 30 gennaio 2001
Bruxelles, 29 Gennaio
Il punto di riferimento fondamentale resta il parere emesso dal Comitato scientifico il 17
gennaio scorso, secondo il quale può essere a rischio la colonna vertebrale in bovini di
oltre 12 mesi, nei Paesi in cui il bando delle farine animali non è ancora applicato in
modo rigoroso.
L'italia abbraccia posizone rigida
L'Italia - che era giunta alla riunione con una proposta di mediazione (bando solo sopra i
20 mesi) - è pronta ad allinearsi alla posizione più rigida emersa dalla riunione.
"Se sarà seguito strettamente il parere del Comitato - ha detto il ministro Alfonso
Pecoraro Scanio - si andrà verso la soluzione più rigorosa". In sostanza, nella
definizione del ministro "una fiorentina senza scheletro, ma sicura". Per parte
sua, il commissario Ue alla Sanità David Byrne ha sottolineato che l'esecutivo Ue
"seguirà nella maniera più aderente possibile" le indicazioni del Comitato.
Dal consulto odierno è emersa la volontà di procedere con un approccio e misure comuni a
livello europeo, come auspicato dall'Italia.
Tempi di realizzazione
Restano però da precisare i tempi di realizzazione concreta delle nuove proposte. Byrne
ha detto che la Commissione intende portarli al prossimo Consiglio dei ministri agricoli
in programma il 19 febbraio, ma per Paesi come l'Italia una scadenza del genere rischia di
essere troppo lontana.
La decisione su eventuali misure unilaterali italiane - ha sottolineato Pecoraro Scanio -
"spetta al Ministero della Sanità, ma dal mio punto vista se ci sono possibilità
tecniche è meglio farlo subito. Peggio sarebbe stare nell'incertezza".
Addio fiorentina?
"La fiorentina è morta ?", hanno incalzato i giornalisti. "Se qualcuno
dice che è pericolosa - ha replicato il ministro - abbiamo il dovere di tutelare i
consumatori, anche se ciò può apparire un po' spiacevole. Molto più grave sarebbe
salvare una cosa per avere poi fra qualche mese scrupoli di coscienza. Il rigore non può
andare a fasi alterne".
Altre misure precauzionali
Pecoraro Scanio spera che quando ci sarà una denominazione di origine protetta, e sistemi
che garantiscano filiere di produzione esenti da Bse, si potrà tornare alla fiorentina
con l'osso.
I ministri hanno concordato anche altre due misure precauzionali: il bando della carne
bovina raschiata meccanicamente dalle ossa e destinata alla produzione di alcuni salumi in
Germania; un più severo trattamento termico per i grassi derivanti da tessuti bovini.
Ue: calo dei consumi del 27%
Sul fronte economico, il commissario Ue all'agricoltura Franz Fischler ha dipinto un
quadro molto allarmante della situazione di mercato. I consumi rispetto ai livelli di
ottobre sono calati del 27% nell'Ue, con punte del 40% in Italia, Spagna e Grecia; un
numero crescente di Paesi terzi bandisce la carne europea; le eccedenze di produzione a
fine 2001 rischiano di essere molto superiori alle previsioni, con stime vicine alle 800
mila tonnellate.
Problema economico
I costi "rischiano di esplodere" - ha ammonito Fischler - e di obbligare a tagli
degli aiuti agricoli in altri settori. Bruxelles formulerà per febbraio nuove proposte
per fronteggiare le difficoltà di bilancio.
Nelle casse Ue, il margine per spese aggiuntive collegate alla crisi Bse è di circa 1,2
miliardi di euro (circa 2.400 miliardi di lire) per il 2001, ma sarà quasi completamente
assorbito dalle misure già varate: il sistema di abbattimento ed eliminazione degli
animali oltre 30 mesi, ed i nuovi test anti mucca pazza. Le uniche alternative - salvo una
decisione dei leader Ue di allargare i cordoni della borsa - è quella di ridurre la
produzione o di accordare sostegni su base nazionale.
"Occorre salvaguardare il reddito degli agricoltori", ha sottolineato Pecoraro
Scanio, secondo il quale "la crisi della mucca pazza non è un'emergenza solo
agricola, ma una questione economica che interessa l'intera Europa". I fondi, dunque,
"dovranno essere trovati ed i leader dell'Unione saranno chiamati a farsi carico di
una revisione delle prospettive di bilancio".