Dal "manifesto" del 2 novembre 2001
L'anno che verrà: 24 milioni di posti di lavoro in meno

La crisi economica mondiale cancellerà l'anno prossimo 24 milioni di posti di lavoro: lo prevede l'Organizzazione internazionale del lavoro delle nazioni unite, che sottolinea che la frecessione, già in atto prima dell'11 settembre, si è poi aggravata e avvitata soprfattutto a causa della diffusione di una sindrome da paura e insicurezza che colpisce molti settori dell'economia. A pagare il prezzo maggiore di questa ondata di instabilità mondiale saranno in particolare le economie dei paesi in via di sviluppo, a cominciare dall'Asia.
Alle previsioni dell'Ilo si aggiungono i dati che quotidianamente arrivano dall'epicentro della crisi, gli Stati uniti d'America. Ieri è stato reso noto l'indice dei direttori degli acquisti: in sostanza, riflette le aspettative dei responsabili delle strategie delle principali aziende mondiali, se supera quota 50 indica una fase di espansione, se ne resta al di sotto segnala che l'economia cammina coi freni tirati. Ebbene, quest'indice nel mese di ottobre era a 39,8 punti. "Si tratta dei declini più forti da quando questo tipo di indicatore è stato introdotto, ossia dal 1931", ha detto il responsabile dell'istituto che confeziona la ricerca. Ma i dati per ora non hanno depresso la borsa statunitense, che ieri ha chiuso con un piccolo rialzo.