Da RaiNews24 del 18 marzo 2001

Bueneos Aires, 18 marzo
Sembra di essere tornati indietro nel tempo. Il Paese, in crisi, si indebita pesantemente, l'economia reale e le piazze finanziarie vivono un momento difficilissimo, con inevitabili riflessi sul piano politico-istituzionale. Unica soluzione, un drastico intervento del governo secondo le ricette care al Fondo Mentario Internazionale.

De La Rua svolta a destra
Il ministro delle Finanze Ricardo Lopez Murphy, padre del progetto di risanamento varato dal governo, e l'attuale massima autorità monetaria argentina, Roberto Cavallo, hanno in comune molti punti: prima fra tutti, la fede neoliberista. A loro si è dovuto rivolgere il Presidente Fernando De la Rua, come qualche anno fa il suo predecessore, il peronista Carlos Menem.

Allora si parlò di 'cura Cavallo' miracolosa; oggi De la Rua, eletto da una coalizione di centrosinistra, tenta la stessa, disperata carta per uscire da 33 mesi di recessione.

Rimpasto inevitabile
Il prezzo da pagare in termini politici e sociali rischia di essere molto alto. Appena insediato Murphy, un ex alto funzionario del Fondo Monetario Internazionale cresciuto alla scuola economica dei 'Chicago Boys', ha annunciato una manovra da 4,45 miliardi di dollari (9 mila miliardi di lire) in due anni. Immediato il contraccolpo all'interno della coalizione di governo: cinque ministri si sono dimessi, non accettando i tagli alla spesa pubblica per l'istruzione, che da soli vanno a coprire circa un quarto del conto che gli argentini sono chiamati a pagare. Per tutti ha parlato Annibal Ibarre, il governatore di Buenos Aires, anche lui della sinistra del Frepaso: "Con queste misure si rischia l'esplosione di enormi conflitti sociali".

Tempi duri
E non è tutto. Tra i provvedimenti decisi, la riduzione di circa un terzo deidipendenti pubblici, 80 mila posti di lavoro in meno per altrettante famiglie in un Paese dove la disoccupazione è lo spettro che divora da anni periferie urbane e campagne in mano a pochi. Rassicurato, il fondo Monetario Internazionale non ha tardato a dare il suo 'ok' al piano del governo: "E' un pacchetto che merita il sostegno interno ed internazionale", ha fatto sapere il responsabile per l'America Latina dell'istituzione finanziaria, Ricardo Loser, mentre a Buenos Aires già si pensa a come fronteggiare la ripresa della cosiddetta microcriminalità.