RAI NEWS 24
Mitrovica, 7 Marzo
Ancora scontri tra serbi e albanesi a Mitrovica, già soprannominata la "Belfast del Kosovo". Il bilancio finale è di una quarantina di feriti, due dei quali in gravissime condizioni, il più grave dal 3 febbraio, quando due attentati contro i serbi e la inevitabile ritorsione avevano provocato 12 morti.

I nuovi incidenti sono avvenuti nella parte nord di Mitrovica, dove vive la piu' vasta comunita' serba rimasta in Kosovo, ma dove restano anche almeno un migliaio di albanesi che abitano nel quartiere di Bosnjacka Mahala, dove sono esplosi i disordini.

La ricostruzione dei fatti
Secondo le prime ricostruzioni, all'origine delle violenze ci sarebbe stato un banale diverbio fra due giovani, un albanese e un serbo, degenerato fino al lancio di due granate che avrebbero colpito alcuni militari francesi della Kfor accorsi per riportare la calma.

Di questi, 17 sono rimasti feriti, non in modo grave, e una decina sono ancora in osservazione. Alla lista si aggiungono una ventina di serbi - due dei quali molto gravi - e quattro albanesi.

Subito dopo i disordini, centinaia di serbi e di albanesi si sono schierati sulle due rive dell'Ibar, il fiume che divide le due comunità etniche.

Sono stati tenuti a bada da un lato dai francesi, dall'altro da militari degli Emirati Arabi Uniti, ed hanno rinunciato in serata alla protesta.

Lanci di razzi, ma per fortuna senza vittime o ingenti danni, sono avvenuti anche su uno dei tre palazzi che l'amministrazione dell'Onu aveva identificato per tentare un ennesimo esperimento di convivenza e far rientrare a nord alcuni albanesi fuggiti dalle violenze delle scorse settimane.

Intanto oggi, il leader dei serbi Oliver Ivanovic ha incontrato nel settore 'nemico' del sud della città, il comandante della Nato per l'Europa Wesley Clark, al quale ha chiesto maggiori garanzie di sicurezza per la sua gente.