Da RaiNews24 del 7 gennaio 2001

Londra, 6 Gennaio
Eppure, non solo l'Unep ha scoperto tracce di sostanze radioattive in 8 degli 11 siti-campione in Kosovo sui quali ha compiuto test dopo i bombardamenti del '99 con armi all'uranio impoverito, ma ha espresso chiaramente i suoi timori.
Il capo del gruppo Unep che ha realizzato le analisi, Pekka Haavisto, ha espresso le sue preoccupazioni durante un'intervista alla Bbc.

A rischio la popolazione civile
Il funzionario ha anzitutto invitato alla cautela tutte le persone coinvolte nelle operazioni di bonifica di guerra. Haavisto, inoltre, non ha nascosto la sua sorpresa nel trovare per terra, in alcuni villaggi del Kosovo, parti di armi all'uranio impoverito un anno e mezzo dopo la fine del conflitto. La popolazione civile, ha quindi detto, corre rischi concreti. "Può succedere che, giocando in quelle zone, i bambini raccolgano i resti" delle armi; "anche gli adulti stavano raccogliendo alcuni ricordi della guerra per esibirli nelle loro case - ha proseguito Haavisto - Così si crea una fonte di radioattività".

L'inchiesta britannica
In questo quadro, il parlamentare laburista Bruce George - presidente della Commissione Difesa alla Camera dei Comuni - ha esortato il ministero della Difesa ad avviare un'inchiesta urgente sull'impatto di queste armi sulla salute delle truppe.
Il Governo, ha intanto rivelato oggi il quotidiano Daily Telegraph, conosceva da 10 anni i rischi potenziali dell'uranio impoverito sulla salute dei propri soldati.

Sono 14 i militari italiani colpiti
Sei sono morti, ma sui numeri bisogna fare attenzione, mentre sono in corso accertamenti. La messa in guardia viene dal maresciallo Domenico Leggiero, dell'Osservatorio per la tutela del personale militare. L'ultimo caso è un sottufficiale ammalato di cancro ai polmoni. Intanto fonti militari hanno segnalato che 3 degli 8 siti in Kosovo in cui l'Onu ha rilevato tracce di radioattività sono nella zona sotto il controllo dei soldati italiani. Tuttavia, è stato precisato, il livello di radioattività è molto basso.

Soldati Usa in Kosovo lo usano ancora
I soldati del contingente americano presenti in Kosovo continuano a disporre di armamenti all'uranio impoverito. Lo si afferma in un comunicato del comando americano della Kfor (la forza di pace a guida Nato) diffuso a Pristina. Nel comunicato si afferma che l'uranio impoverito è presente nelle munizioni anticarro - simili a quello impiegato nel corso dei bombardamenti del 1999 -, e anche sui carri armati M1A1 Abrams.

Fonti ufficiali della Nato hanno ribadito più volte che l'uranio impoverito costituisce per le truppe un materiale "a basso rischio". Munizioni dello stesso tipo sono in dotazione anche agli eserciti francesi e russi, ma non si sa se rientrino nella dotazione dei loro contingenti attualmente impiegati nella forza di pace in Kosovo.