Una guerra detta "umanitaria"

    La guerra mossa dalla Nato alla Federazione Jugoslava è, sotto molti aspetti, esemplare. In primo luogo ha offerto una significativa dimostrazione della strategia alla quale gli Stati Uniti  ispireranno d'ora in poi la loro politica estera e del condizionamento subito dai loro alleati europei. In secondo luogo ha mostrato il ruolo che i mezzi di comunicazione di massa sono chiamati a svolgere nel convincere un'opinione pubblica perplessa e riluttante mediante la selezione delle notizie e l'uso sistematico della menzogna. In terzo luogo ha costituito una prova schiacciante dell'irrecuperabile declino delle sinistre europee. Per queste ragioni la vicenda merita una particolare attenzione, a preferenza di altre situazioni ugualmente drammatiche.
    Ma non solo di questo si tratta. Se mai ce ne fosse stato bisogno, la guerra del Kosovo, attraverso il suo risultato, ha reso evidente l'intollerabile ipocrisia di chi pretende di promuovere la riconciliazione delle parti in conflitto per mezzo della violenza. Infine sta permettendo di valutare l'enorme prezzo che le generazioni future saranno costrette a pagare in conseguenza delle devastazioni e della contaminazione prodotte dai moderni mezzi di distruzione.