Da RAUNEWS24 del 9 gennaio2001

Washington, 9 gennaio
Dopo la 'guerra del Kosovo', gli Stati Uniti sollecitarono gli alleati della Nato a prendere precauzioni nel trattare quel che restava sul terreno delle munizioni e altro materiale contaminato che poteva porre problemi alla salute delle truppe.
Un documento, di cui dà oggi notizia il New York Times , metteva in guardia soldati e civili dal toccare le munizioni sul terreno. La notizia dell'esistenza del testo sembra destinata ad alimentare timori e polemiche, dopo le morti sospette di alcuni militari impegnati in Bosnia e nel Kosovo.

Il documento fu pubblicato il 1 luglio 1999
Pubblicato dai capi di Stato Maggiore delle Forze armate degli Stati Uniti e datato primo luglio 1999, il documento di cui il 'NYT' dà notizia suggeriva che il personale che dovesse maneggiare le testate di proiettili anti-carro o entrare nelle carcasse di veicoli colpiti indossasse maschere protettive e avesse tutta la superficie del corpo coperta. Gli uomini cui toccavano i compiti di bonifica più pericolosi dovevano essere sottoposti a controlli clinici.

Secondo il quotidiano, il documento venne distribuito ai militari dei Paesi coinvolti nella campagna del Kosovo e "Germania, Francia e altri Paesi -viene esplicitamente citata anche l'Olanda, ndr- trasmisero l'avvertimento ai soldati", in qualche caso con specifiche raccomandazioni.

Sale a 4 il numero dei soldati morti di cancro in Spagna
Il numero dei soldati spagnoli morti di cancro dopo aver prestato servizio in Bosnia è salito a quattro dopo l'individuazione del caso di Raul Hernandez, vittima di un cancro al rene.
In ogni caso, il ministero della Difesa ha negato che ci sia un legame con l'esposizione all'uranio impoverito. Il ministero ha comunque cominciato a fare esami medici ai 32.000 militari spagnoli che hanno prestato -o prestano tuttora- servizio in Bosnia.

A febbraio il parere dell'Euratom
Il gruppo di esperti per la protezione da radioattività previsto dal Trattato Euratom, composto da scienziati rappresentativi dei Quindici Stati membri, è stato incaricato dalla Commissione Ue di giungere a un "parere scientifico" sulle conseguenze dell'utilizzo dell'uranio impoverito. La conclusione del lavoro - che consisterà nell'analizzare tutti i dati e i documenti già esistenti sulla materia - è prevista entro un mese, all'inizio di febbraio. La decisione è stata presa oggi dalla riunione dei capi gabinetto dei commissari Ue all'ambiente, alle relazioni esterne, all'energia e ai