Dal "manifesto" del 5 gennaio 2001

EDITORIALE
Perché senza risposta
RICCARDO BARENGHI

Perché il capo del governo italiano chiede chiarimenti alla Nato, non è lui la Nato?
Perché il presidente della repubblica chiede ad altri di "fare luce" quando è lui il capo delle forze armate, perché non l'accende da solo la luce? Perché il presidente del consiglio dell'epoca della guerra non dice una parola, eppure era lui la nostra massima autorità politica, era lui che conosceva i piani dell'Alleanza? O no? Perché l'ex ministro della difesa, quello che comandava le operazioni della guerra, non si fa vivo, è forse entrato in clandestinità? Perché il presidente dell'Unione europea pretende oggi tutta la verità, non poteva pretenderla anche ieri? Perché i leader del Polo, che rivendicano con orgoglio il loro determinante appoggio alla guerra nel Kosovo, non si vergognano un po'?
Perché i giornali italiani si indignano e fanno finta di non sapere quel che hanno sempre saputo ma che non scrivevano perché non si doveva disturbare la guerra giusta? Perché gli scienziati italiani (tranne poche eccezioni) solo oggi si fanno intervistare, non lo sapevano due anni fa che l'uranio fa male? E gli oncologi, pensavano che la leucemia fosse un nuovo prodotto da erboristeria? Perché la nostra televisione di stato si è sempre vergognata di mandare in onda un documentario da essa stessa finanziato sulla sindrome del Golfo, cioè la malattia che ha colpito migliaia di soldati americani reduci dalla guerra all'Iraq? Anche allora c'erano i proiettili all'uranio, e c'erano pure micidiali cocktail di vaccini. Perché solo adesso veniamo a sapere che i nostri militari morti potrebbero essere stati uccisi non solo dall'uranio ma anche da una reazione anomala a normali vaccini? Sono o non sono gli stessi vaccini che diamo ai bambini?
Perché tutti piangono la morte di nostri carabinieri ingiustamente uccisi dai nostri proiettili e nessuno versa una lacrima per la strage che i nostri proiettili hanno fatto e continueranno a fare delle persone che vivono al di là dell'Adriatico, senza distinzioni etniche? Perché tutti coloro che abbiamo citato e anche quelli che ci siamo dimenticati non vanno in televisione per annunciare le loro dimissioni dalla vita pubblica? O almeno per chiedere scusa?
Perché non è mai colpa di nessuno oppure di qualcun altro? Perché la parola ipocrisia non scompare mai dal dizionario della politica?