4 ottobre 2002
DOSSIER
Il riarmo batteriologico
Gli Usa continuano in segreto a sperimentare armi tossiche e biologiche:
un'anticipazione
EMANUELE GIORDANA *
Quando il 25 luglio del 2001 gli Stati Uniti hanno rigettato il testo finale che doveva
dare una nuova veste alla Convenzione sulle armi tossico biologiche (Btwc), lo hanno fatto
per poter lavorare tranquillamente e in segreto ai loro programmi di studio e avanzamento
in questo genere di armamenti. Lo sostiene Malcom Dando, docente di Sicurezza
internazionale alla Bradford University in Gran Bretagna, un nome noto tra che gli
scienziati che si occupano di armamenti chimico biologici. Dando, che ha appena pubblicato
un libro molto critico sulla disfatta della Convenzione (Preventing Biological Warfare),
questa volta non si è limitato a criticare. Assieme ad altri scienziati dell'altra parte
dell'Oceano, come il microbiologo americano Mark Wheelis, ha stilato una possibile mappa
degli esperimenti segreti degli Stati Uniti in materia di armamento biologico - proprio
nel momento in cui Washington considera l'Irak una minaccia mondiale per la costruzione di
armi di distruzione di massa. Il dossier di Dando e soci, di cui il Guardian ha
dato ieri un'anticipazione (http://www.guardian.co.uk/usa/story/0,12271,821306,00.html
, sarà pubblicato nei prossimi giorni dal Bulletin of the Atomic
Scientists, periodico dell'associazione non profit Educational Foundation for
Nuclear Science (www.thebulletin.org). Nel documento gli scienziati sostengono che, tra
i vari progetti sotto traccia, vi sarebbe il tentativo, commissionato dalla Cia, di
riprodurre una cluster bomb (bomba a frammentazione) a dispersione biologica di
origine sovietica e un programma del Pentagono per costruire un impianto per la
fabbricazione di bioarmi in grado di utilizzare materiali facilmente reperibili sul
mercato. Infine vi sarebbero alcuni studi della Dia (Defence Intelligence Agency,
un dipartimento del Pentagono che si occupa di produrre sistemi di difesa) sulla famosa
antrace: ingegneria genetica per rendere il bacillo resistente agli antibiotici e
operazioni di laboratorio per renderlo secco e utilizzabile come arma.
Secondo gli scienziati, sebbene gli Stati Uniti sostengano che le loro ricerche sono a
fini puramente difensivi (in parte di questo genere di progetti, benché rigidamente
protetti, la stampa americana ha già dato notizia qualche tempo fa), la loro legalità
dal punto di vista della Convenzione sarebbe fortemente opinabile. Il problema è che gli
Usa, avendo rigettato il testo del Btwc, hanno finito per vanificare il capitolato che
imponeva ispezioni di valutazione fatte da altri stati firmatari. Inoltre, dicono gli
scienziati, benché l'accordo (la prima volta fu firmato nel `72 anche dagli Usa e poi
ratificato nel '75, come ha fatto anche l'Italia) preveda dichiarazioni annuali sui
programmi di biodifesa, Washington non ha mai dichiarato nulla su questi progetti.
Inoltre, come già scriveva Dando nel suo libro, la mancanza di meccanismi di verifica
rende vana la Convenzione adottata da 147 Paesi.
Gli americani, aggiunge Jonathan Tucker, un esperto di armamenti dell'Institute for
Peace di Washington, stanno inoltre studiando tipi di gas non letali sotto l'egida del
dipartimento di Giustizia ma in realtà su indicazione del Pentagono. Americani e inglesi
stanno lavorando, aggiunge Dando, anche su gas del tipo BZ, lo stesso che potrebbe essere
stato usato in Cecenia, come sostengono in questi giorni esperti americani, contraddicendo
la versione ufficiale russa sposata ieri anche dall'ambasciata Usa a Mosca.
*Lettera 22
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