dal "manifesto" del 30 Dicembre 2000

Gli interessi del Governatore
Il decreto sui mutui è "una furbata da prima repubblica", tuona il senatore Di Pietro. Interpretando la legge sull'usura in modo da evitare alle banche il rimborso dei tassi di interesse diventati "usurari" negli ultimi anni, il consiglio dei ministri "ha dimostrato di essere asservito ai poteri forti". E l'Adusbef, l'Associazione dei consumatori legata a filo doppio a Di Pietro, ha annunciato per il 21 gennaio manifestazioni in "mille piazza d'Italia".
Piovono le critiche al decreto, e dalle fila della maggioranza si moltiplicano le voci di chi ritiene il decreto "migliorabile" in parlamento, con la gradita partecipazione di Berlusconi. Tutti a parlare male del provvedimento di giovedì sera, quindi, persino l'Abi. Tutti, tranne uno, Antonio Fazio, governatore della Banca d'Italia, che ieri ha espresso pieno plauso al provvedimento, con parole che quasi ricalcano il testo del medesimo. Tanto da far pensare che sia stato lui il vero ispiratore del governo. Per Fazio "è opportuno che le banche rinegozino i mutui sopra la soglia del 12% indicata dal governo" - ma superiore all'attuale limite dell'usura, il 10,39%. Anzi, "c'è da rammaricarsi che le banche non lo abbiano fatto di propria iniziativa", dato che "un certo numero di mutui sono stati contratti a tassi eccessivamente onerosi". Una tiratina d'orecchie alle banche, ma in cambio di un notevole risultato: il decreto elimina di fatto l'eventualità di rimborsi sul pregresso. E questo, per Fazio, è un bene, perché, altrimenti, si sarebbe dovuto dire addio ai mutui a tasso fisso, "con un danno enorme per i mercati finanziari".