Anche il settimanale tedesco
Der Spiegel pubblica il documento inviato dal Pentagono nel 93 alle
truppe in Africa. Latto di accusa dei proiettili Du
Uranio, Somalia contaminata
Liberazione lo aveva scritto a chiare lettere nel
numero dello scorso 14 novembre: gli Stati Uniti usarono uranio impoverito anche in
Somalia nel 1993, durante la cosiddetta missione umanitaria Restore Hope cui
partecipò anche lItalia con il contingente Ibis (dicembre
92-marzo 94). Il nostro quotidiano, infatti, era riuscito ad entrare in
possesso di un telex ufficiale del Pentagono - datato ottobre 93 - che istruiva le
truppe americane in Africa sui gravi pericoli connessi allutilizzo del metallo
del disonore. Un testo inviato a Mogadiscio proprio nei giorni in cui veniva
scatenata la battaglia contro il presidente Aidid: con oltre mille somali uccisi ed anche
due elicotteri abbattuti. Ieri la nostra denuncia è rimbalzata in Germania grazie al
settimanale tedesco Der Spiegel, che riprende appunto quel prontuario
anti-uranio preparato dallOperation Support Directorate di Washington.
Larticolo giunge mentre va inasprendosi la polemica fra il governo di Berlino e le
autorità Usa: con la lettera di Schroeder al neopresidente Bush, in cui si esprimono
dubbi sulla sicurezza dei proiettili; e con le dichiarazioni del ministro della Difesa
Sharping: «In Germania vi sono stati nove incidenti con armi Usa alluranio». Casi
che risalgono agli anni Ottanta e che coinvolgono due grandi aziende del complesso
militare industriale - la Rheinmetall e la Eads - e lallora primo ministro Kohl. Ma
torniamo al documento Usa del 93, che ha per oggetto «il controllo medico di
insolite esposizioni alluranio impoverito». Almeno tre le conclusioni che se ne
traggono. La prima e già evidenziata: in Somalia gli americani testarono nuovamente le
armi già entrate in azione in Iraq nel 91; la seconda: mentre le unità Usa
venivano avvertite, come in Bosnia e Kosovo, a rimanere alloscuro era lOnu e i
contingenti degli altri partecipanti alla missione; la terza: il prontuario dimostra tutta
la pericolosità dellesposizione al depleted uranium. Tantè che
è lunghissima la lista di rapporti medici e analisi da compiersi, fino alla richiesta di
prelevare il muco nasale dei soldati e di conservare urine e maschere antigas in appositi
contenitori con la scritta: «Attenzione, campione clinico, prodotti biologici -
biorischio». Nella nota si specifica che vanno sottoposti a trattamento tutti i soldati
che hanno «respirato polvere di uranio impoverito» o le cui «ferite» sono state
«contaminate da polveri di uranio o da frammenti» del medesimo. In particolare per i
militari «soffermati in mezzo al fumo» di veicoli incendiati o di depositi con munizioni
alluranio impoverito; come pure per chiunque ha «messo piede in un edificio o su un
veicolo» colpiti sempre con uranio. Ecco perché ha ragione oggi lOrganizzazione
mondiale della Sanità a chiedere test generalizzati per la popolazione civile. Mentre
diventa urgente ottenere dalla Nato la moratoria di queste armi, il cui utilizzo si
configura come un crimine contro lumanità.
G. DA.