----------------------------------------------------------
--- MESSAGGIO SPEDITO DA Rino Lamonaca <lamonaca@athena.polito.it>
----------------------------------------------------------
L'1.5% dei proprietari terrieri vanta l'80 % della terra !
                     http://www.marx2001.org/cnafarc

                Tre considerazioni per comprendere
        l'attuale situazione dei diritti umani in Colombia

Incomincerò la mia esposizione con due affermazioni su cui non ho il minimo
dubbio. La prima: la Colombia è il paese che vanta il maggior numero di
accordi internazionali approvati in materia di diritti umani. La seconda:
questa è una tattica usata stabilmente dai governi succedutisi, per
disorientare e diluire la propria responsabilità, in quanto regime politico,
sulle gravi violazioni dei diritti umani, e per cercare di mostrare
un'immagine pulita del regime nell'ambito internazionale.

Rispetto al tema, il celebre professore e linguista statunitense Noam
Chomsky dice che la Colombia ha il peggior curriculum sui diritti umani
dell'emisfero occidentale.  Stessa cosa segnala la prestigiosa
organizzazione conosciuta come Amnesty International, e studi recenti di
organismi come Human Rights Watchs, il Coordinamento Colombia-Europa, e di
ONG che difendono i diritti umani, lo confermano.

E non è poco, perché difendere i diritti umani in Colombia comporta un grave
rischio per la propria vita. Sono molti gli attivisti in questo campo che
sono stati assassinati o fatti sparire, e ancora non sappiamo quanti abbiano
preso altre vie, o abbiano abbandonato il paese come unica alternativa per
salvarsi la vita.

Viviamo un intenso conflitto sociale e armato, che tende alla polarizzazione
e a degradarsi, date le complesse circostanze in cui si sviluppa. Possiamo
elencare alcune ragioni che lo spingono in quella direzione: l'immensa
corruzione in cui si dibatte il regime; l'esasperante aumento della povertà
per la maggior parte della popolazione (classe media e strati popolari: più
di 25 milioni di poveri, dei quali quasi 11 milioni vivono nella miseria
totale); la disoccupazione che riproduce le sue metastasi in tutti gli
angoli del paese, con le cifre più alte dell'America Latina, il 21%;
l'ingiusta distribuzione delle ricchezze, e tra queste, della terra. La
Colombia è uno dei luoghi del pianeta in cui la terra è più concentrata in
poche mani, l'1.5% dei proprietari vanta la proprietà dell'80% dell'area
utile per lo sfruttamento agropastorizio.

Tutto ciò costituisce una delle ragioni di fondo per cui due milioni di
colombiani sono stati fatti sfollare dalle loro terre con la violenza. E'
una situazione di poco superata dalla somma di tutti i profughi che hanno
lasciato i conflitti in Ruanda, Burundi, Zaire, ex Yugoslavia e Irak.

Bisogna aggiungere l'ignoranza e la negazione in ogni senso delle minoranze
etniche; l'esclusione bipartitica rafforzata dal cosiddetto Fronte
Nazionale, che si ripropone ciclicamente; lo sterminio di forze politiche
terze, mediante la cooptazione in alcuni casi, la coazione e il crimine in
altri, e non dimentichiamo che la Union Patriotica venne decimata a base di
assassinii politici, fino a farla praticamente scomparire.

Nell'ultimo periodo abbiamo visto come straripa e si degrada il conflitto
sociale: delitti di lesa umanità come il sequestro e la sparizione forzata
aumentano in modo scandaloso, aggressioni e rapine hanno raggiunto limiti
sconosciuti, lo scontro armato si intensifica, nonostante i tentativi di
rendere stabile il processo di pace, le carneficine di umili contadini,
nella loro stragrande maggioranza additati ingiustamente di complicità con
l'insorgenza, aumentano. Per non parlare delle serrate e degli scioperi che
praticamente paralizzano il paese.

Per mutare questo panorama, bisogna riportare il futuro della Colombia sul
cammino dei diritti umani, superando la firma di trattati e la promulgazione
di leggi senza conseguenze.  La difficile situazione in materia di diritti
umani deve essere spiegata per essere capita, in modo che sia possibile
cercare alternative.

In quella direzione vanno queste tre considerazioni:

1.Il nostro grave conflitto sociale e armato ha profonde radici nella
sistematica violazione dei diritti umani nel corso della nostra storia.

Questa è una situazione nella quale non sono esenti da colpa né il sistema
capitalista né i suoi tradizionali rappresentanti. Perciò, i diritti umani
costituiscono nella nostra epoca l'utopia della democrazia contemporanea.

Le diseguaglianze non sono un male endemico solo della Colombia: lo sono del
sistema politico ed economico che predomina nel mondo. La civiltà
occidentale, nella sua fase attuale del capitalismo globale, mescola in modo
contraddittorio al suo discorso egemonico l'importanza dei diritti umani
come strumento necessario per raggiungere la pace, mentre nella pratica li
nega completamente.

Gli esempi abbondano: secondo la FAO, nel mondo non si sono mai prodotti
prima tanti alimenti, così come mai prima c'è stata tanta fame. La scienza
si è evoluta fino a raggiungere i satelliti, i proiettili intercontinentali,
le bombe per la distruzione di massa e le apparecchiature più avanzati, ma
allo stesso tempo migliaia e migliaia di bambini dell'Africa Nera o dei
sobborghi dell'America Latina muoiono per mancanza di vaccini, o nel
peggiore dei casi consumati dalle mosche, dall'oblio e dalla fame.

La Colombia ha assimilato, come un buon allievo, questa dinamica del
capitale, ma sotto un linguaggio in apparenza democratico, che si nutre dei
valori istituzionali. I dati e i riferimenti che abbiamo già esposto
indicano quale sia la nostra situazione sociale e politica. L'aspetto grave
del caso è che non si infrange nessuno schema, perché è il paese leader
nelle violazioni dei diritti umani nell'emisfero e contemporaneamente il
terzo ricevente di aiuti militari sul pianeta e il secondo  nell'emisfero
occidentale(attualmente è diventato il primo al mondo, con l'approvazione
del famigerato "Plan Colombia", N.d.T); ciò porta a far si che la forza del
nostro Stato non sia esattamente sociale, quanto piuttosto militare e
repressiva.

2. Ai giorni nostri, soffriamo una convergenza non dichiarata tra il
capitalismo neoliberista e la democrazia rappresentativa (in Colombia, si
legga: partitocrazia bipartitica). In queste condizioni non sono possibili
né disponibili i diritti umani, dunque non è coerente un impegno nella
difesa dei diritti umani a meno che contemporaneamente non si assuma un
atteggiamento di opposizione e di lotta al sistema.

La globalizzazione edifica frontiere invisibili, ma infrangibili, tra gli
esseri umani. Mentre il capitale transnazionale percorre senza frontiere né
impedimento alcuno gli angoli del pianeta, gli abitanti del sud o di quello
che viene malamente definito "terzo mondo" sono cittadini esclusi; è caduto
il Muro di Berlino, ma si sono costruite mura invisibili sullo stretto di
Gibilterra, sulla frontiera Messico-USA e all'interno stesso dei paesi e
delle città.

Il sistema capitalista aliena e impone all'umanità un modo di sopravvivenza
che eleva il valore del denaro, in modo quasi grottesco, a Dio, mercanteggia
la felicità, avvelena l'aria e l'acqua in nome del progresso, distrugge le
altre culture e le nega, e interviene militarmente dove ha voglia, per
sottomettere in nome della democrazia e della libertà i popoli del mondo.

E' un sistema in cui la nazione egemonica, gli Stati Uniti, propone la
soluzione a problemi sociali, economici e culturali a partire dall'uso delle
armi. In Colombia, il caso concreto sono le coltivazioni di sussistenza
contadina definite illecite, tema nel quale per poco o niente viene
contemplato il problema del consumo gringo e della produzione di  prodotti
chimici. Si scarica il peso della problematica sui contadini colombiani,
senza ricordare il disastro subito dall'economia contadina dopo l'apertura
economica e l'importazione di alimenti, situazione che ha condotto migliaia
di contadini impoveriti a seminare per necessità coca e papavero per
sopravvivere.

La nostra realtà contrasta con l'apparente preoccupazione per la democrazia
e la stabilità dell'America Latina espressa dagli Stati Uniti. L'autentico
fine nordamericano è quello di aumentare la guerra di controinsorgenza, con
il pretesto di combattere il narcotraffico. Con questo sistema di
distrazione i gringos eludono il problema sociale in cui sono ampiamente
coinvolti, e mascherano il proposito di fondo, quello di mantenere un regime
favorevole ai loro interessi geopolitici e strategici nel Continente. Nel
frattempo, il fenomeno del narcotraffico approfondisce le sue radici nel
sistema capitalista, e specialmente nella società nordamericana.

3. Per affrontare la sfida che ci impone la globalizzazione del capitale, è
necessario capire che oggi siamo di fronte a uno dei momenti più fecondi per
lottare per la vigenza e l'adempimento di alcuni diritti umani
multiculturali e indivisibili.

L'evoluzione della legislazione internazionale in materia di diritti umani,
afferma Pierre Sané di Amnesty International, è stata segnata da una
separazione, tanto artificiale quanto ingannevole, tra diritti civili e
politici, da una parte, e diritti economici, sociali e culturali, dall'altra.

E' inoccultabile che i diritti economici, sociali e culturali hanno
registrato un'attenzione minore da parte delle Nazioni Unite e dei suoi
organi costitutivi. Le norme adottate su questo terreno, così come i
meccanismi destinati a far si che venissero applicate, non si sono
sviluppate, anzi si sono trasformate in un semplice dover essere. Per questo
motivo in Colombia si presta maggior attenzione, almeno sulla carta, alle
violazioni legate ai diritti alla vita, alla proprietà, alla libertà dei
cittadini. E dove stanno gli altri diritti, la cui violazione è la vera
causa del nostro conflitto sociale e armato?

La disoccupazione, la carenza di case dignitose, la povertà estrema, gli
esigui spazi di partecipazione politica, la violenza tradizionale e il
crimine politico come strumento di perpetuazione al potere della classe
dominante, sono forse invisibili?

E' necessario lavorare perché non si diluisca la responsabilità dello Stato
in materia di diritti umani, in quanto non si può delegare. E' necessario
lottare per alcuni diritti umani multiculturali, perché questo paese è
composto da regioni ed etnie la cui composizione e cosmovisione richiedono
uno sguardo ampio e includente.

Dobbiamo esigere un rispetto integrale, perché i diritti umani sono
indivisibili, in quanto i diritti economici, sociali e culturali, come
quelli civili e politici, sono stati storicamente negati, causa innegabile
dell'ingiustizia sociale che aizza il nostro conflitto politico armato.

E' nostro obbligo, come esseri umani sensibili, sognare e lottare
instancabilmente per costruire una nuova società. Rinnovare il nostro
impegno per la difesa dei diritti umani indivisibili è uno dei percorsi,
evitando di cadere nell'ingegnosa trappola del sistema e delle sue tattiche
assistenziali proclivi all'immobilismo. Il nostro impegno si fonda e si basa
sul rispetto universale per l'essere umano e il pianeta magico sul quale
viviamo.

  Luis Alberto Matta Aldana*

*) Luis Alberto Matta è un attivista dei diritti umani in Colombia. Ha
esposto questo testo al Foro "Diritti Umani e Diritto Internazionale
Umanitario, attualità e sfide in Colombia", organizzato dalla Facoltà dei
Diritti Umani della Fondazione Universitaria Cattolica Lumen Gentium, lo
scorso 27 maggio 2000 nella città di Cali.
--------
Informazione tradotta e diffusa dal
  Coordinamento Nazionale di Appoggio alle FARC-EP
       e-mail: "cna_farc_italia@iname.com"
               Tel: 0335-8059837
   Pagina web: http://www.marx2001.org/cnafarc

 [ solo per sottoscrizione o esclusione dalla
   ricezione delle notizie:"cnafarc@tfz.net" ]

=========
Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia - Ejercito del Pueblo  FARC-EP
Comision Internacional

E-mail: elbarcino@laneta.apc.org    [Commissione Internazionale ]
Email: tematicosfarcep@hotmail.com [Tavolo dei Dialoghi FARC-EP]

http://tierra.ucsd.edu/farc-ep        [Pagina Principale FARC-EP]
http://www.resistencianacional.org      [Pagina del Segretariato]
http://orbita.starmedia.com/~caelos1         [Pagina in Francese]
http://www.qualinet.com.br/farc-ep         [Pagina in Portoghese]
================================================================