dal "manifesto" 21 Luglio 2000

Grave tensione a Mitrovica
In Kosovo solo mille i serbi iscritti nelle liste delle "municipali" di
ottobre che vuole Kouchner

Ancora un giorno di manifestazioni a Kosovska Mitrovica. Centinaia di
persone sono tornate in piazza per radunarsi davanti alla sede del comando di polizia Onu protestando contro l'arresto di Dalibor Vukovic, catturato dalla Nato e accusato di aver dato fuoco a due automobili albanesi. Per lo steso episodio, del 9 giugno a Mitrovica, due rom erano stati condannati nelle settimane scorse a trenta giorni di reclusione.
E la rabbia dei manifestanti è ulteriormente salita alla notizia di un altro serbo arrestato dalle truppe francesi nella parte nord della città: Gojko Repanovic. Dopo la manifestazione silenziosa nel quartiere misto della "Piccola Bosnia", sulla riva nord del fiume Ibar, che divide la città in due, nella serata Repanovic è stato però rilasciato. Sempre ieri, il giorno dopo la chiusura delle registrazioni nelle liste elettorali, in vista delle cosiddette amministrative dell'autunno prossimo, (indette nonostante la diserzione di "massa" da parte serba: secondo l'Osce sono meno di un migliaio i serbi che si sono iscritti), soldati americani riferiscono di aver trovato arsenali utilizzati da "fazioni estremiste", nell'area di Strpce, nel settore controllato dagli Stati Uniti, affermando di averli distrutti completamente. Dalle dichiarazioni del comandante statunitense non risulta per nulla chiaro se i gruppi estremisti fossero di etnia serba o albanese. Certo è che proprio da quelle zone, che si trovano sotto l'amministrazione civile dell'italiano Dionisio Spoliti, ex "numero 2" del Sisde, sono partiti decine di attacchi armati delle formazioni dell'Ucpmb, legate all'Uck, in territorio serbo. E inoltre va ricordato che a marzo e ad aprile le truppe americane hanno rinvenuto in questa area ben nove depositi di armi dell'Ucpmb.
Un altro episodio ha allarmato ieri i militari statunitensi del Kosovo. Un presunto "terrorista anti-Stati Uniti", si è introdotto nella mattinata di ieri nella base americana di Milwaukee, della 128ma Air Refuelling Wing, per disegnare graffiti decisamente sui generis. L'uomo, che è riuscito a scappare eludendo la sorveglianza, nella fuga ha lasciato cadere in terra un sacco nel quale si trovavano due bombe, che però non sono esplose.
Nonostante l'attentato non gli sia riuscito, il presunto "terrorista
internazionale" ha perà fatto centro in un altro modo. Con l'aiuto di una vernice rossa ha scritto su due degli edifici della base: Kosovo libero.
Secondo un agente del Fbi, David Williams, l'episodio di ieri sarebbe da
collegare ad un incendio appiccato nella stessa base nel marzo scorso, e
farebbe parte di una "strategia antiamericana".
Sul piano degli arresti, dopo la denuncia per faziosità fatta da un avvocato serbo contro la Kfor, un poliziotto serbo è stato condannato nella mini-Jugoslavia a soli quattro anni e nove mesi di carcere per aver ucciso tre kosovari di etnia albanese nel periodo dei bombardamenti Nato. Ancora più breve la permanenza in prigione per un'altro poliziotto, sempre serbo, che dovrà scontare un anno per aver fornito le armi a Boban Petkovic, un   pluriomicida già condannato.
Intanto, la tensione nella regione non accenna a diminuire. Solo nel corso della notte di ieri due albanesi sono morti, vittime di due diversi episodi di violenza che la polizia attribuisce a scontri tra bande rivali malavitose. Il primo uomo è caduto a terra durante una sparatoria, un altro è stato trovato accoltellato a Glogoc, nel Kosovo centrale, mentra un terzo episodio si è risolto fortunatamente senza morti. A Gojbulja, un villaggio serbo nel nord del Kosovo, un razzo è stato sparato contro l'abitazione occupata da un anziano. L'uomo si trovava in una stanza diversa da quella colpita ed è rimasto perciò illeso.