Chris Hedges, inviato del New York Times, riferisce che Hashim Thaci, il leader
dell'Uck autonominatosi
premier del governo provvisorio, e i suoi luogotenenti Azem Syla e Xhavit Haliti hanno
condotto una campagna "di omicidi, arresti e purghe" tra i loro seguaci per
eliminare potenziali rivali politici. Hedges aggiunge che Thaci proviene dal Movimento
popolare kosovaro, finanziato dal dittatore albanese Enver Hoxha fino alla sua morte per
costituire la Grande Albania. Le pesanti accuse rivolte a Thaci non sono suffragate da
prove dirette. Si nota tuttavia che Ahmet Krasniki, seguace di Ibrahim Rugova, fu
assassinato per strada a Tirana da tre albanesi mascherati dopo che si era messo a
disposizione di Thaci ed era stato disarmato dalla polizia. E che uguale sorte
incontrarono Agim Ramadami e Sali Ceku, che avevano manifestato il loro disaccordo Thaci.
Un diplomatico afferma che un ribelle condannato da un tribunale militare per
collaborazionismo coi serbi fu legato dietro un'auto e trascinato per le strade di Gldjane
finché non sopravvenne la morte. Bujar Bukoshi, l'ex premier del governo Rugova,
sfuggioto a un attentato dell'Uck, ha dichiarato al giornale che "i cadaveri non sono
mai stati un ostacolo alla carriera di Thaci. Ha un unico obbiettivo, essere il numero
uno".
Charra Ezra, corrispondente del Mattino, informa che il sangue continua a scorrere nel
Kosovo, dove bande di miliziani
albanesi seminano morte e terrore nella comunità serba. Padre Sava del monastero di
Decani, ha dichiarato che più di 50 civili sono stati uccisi da gruppi di improvvisati
giustizieri albanesi kosovari da quando, il 12 giugno scorso, le truppe di Milosevic hanno
cominciato a ritirarsi dal Kosovo. Le fonti serbe parlano di un numero di vittime molto
più elevato. A
Pec sono stati trovati 10 cadaveri in una cantina. E altri 140 serbi sono stati rapiti
dagli albanesi dal 12 giugno. Le forze di pace della Kfor non riescano aa impedire, in
alcune zone del Kosovo, le violenze esercitate da kosovari albanesi sui civili. Sono
stati denunciati anche numerosi i casi di stupro. Secondo testimonianze di giornalisti
indipendenti solo a Pristina 700 appartamenti sono stati saccheggiati e i loro occupanti
serbi "cacciati" sotto minaccia di morte. "Le auto dei serbi, scrive il
corrispondente del Mattino riferendo la testimonianza di un giornali