…IL VIAGGIO…

Tra la II metà del Settecento e la fine dell’Ottocento nell’area germanica il viaggio beneficiò sempre di una grande considerazione etico-culturale che lo imponeva come principale forma della conoscenza.
Questo tipo di viaggio in tedesco è chiamato "BILDUNGSREISE".

FINALMENTE IN ITALIA

Le memorie del viaggio in Italia del padre dell’anno 1740, i numerosi souvenir italiani e i racconti del Bel Paese hanno influenzato a lungo la fantasia del giovane Goethe.
Quell’alba del 4 settembre 1786 in cui Goethe, sottraendosi furtivamente alla società di Karlsbad, fuggì verso il Brennero in Italia, segnò veramente un punto fermo nella sua vita nel quale un lungo processo evolutivo sfociò finalmente in una forma nuova, ricca di altre possibilità e suscettibile di altre esperienze. Quando decise di partire per l’Italia non era alla ricerca di nuove emozioni ed esperienze mondane, ma alla riconquista di se stesso e della propria individualità artistica assopitasi durante il soggiorno a Weimar al servizio del duca Carlo Augusto di Sassonia.
La nostalgia del nostro Paese non lo lasciò mai più.

L’ ITALIA DELL'EPOCA

L'ITALIA TRA CRISI DELL' "ANCIEN RÉGIME" E RIFORME

Il secondo Settecento si distinse per la grandiosa attività di riforme effettuata in Italia dai sovrani illuminati. Queste riforme mirarono ad un accentramento amministrativo e all’abolizione dei privilegi del clero e dell’aristocrazia e, soprattutto, ad una rivoluzione in campo agricolo.

Si emisero così una serie di provvedimenti come la soppressione delle case e la confisca dei beni ecclesiastici; la riduzione del numero di frati e monaci; l’incremento dell’imposizione sulle proprietà del clero; l’abolizione della censura ecclesiastica ed un generale ripristino dei rapporti tra Stato e Chiesa.

Il divario Nord – Sud

Le idee illuministe penetrarono nella penisola italiana diffondendosi particolarmente tra i ceti colti dei grandi centri urbani, influenzandone sia la cultura che la politica. La mancata diffusione dell’Illuminismo nelle regioni del sud rafforzò ulteriormente il divario preesistente dovuto ai molteplici mali che da sempre avevano caratterizzato questa zona.

 

MILANO AL TEMPO DI GOETHE:
UN BREVE SOGGIORNO

SITUAZIONE POLITICA - SOCIALE

Quando Goethe visitò Milano, la città aveva una popolazione di oltre 130.000 abitanti.

Non si può quindi parlare di Milano senza accennare alla storia austriaca di quel tempo. L’imperatrice Maria Teresa salì al trono nel 1740 e, in quanto donna, dovette a lungo lottare per imporsi; solo verso la metà del secolo la situazione si stabilizzò.

Nel 1780 alla morte di Maria Teresa successe al trono il figlio Giuseppe II, primogenito di 16 figli; condivideva le idee della madre ma era molto più radicale. Grande scalpore suscitò, soprattutto negli ambienti cattolici, anche l’istituzione del matrimonio civile e l’introduzione del divorzio. Milano torna ad essere una fiorente città con una cultura all’avanguardia: al centro di un vasto movimento innovatore, ha in parte abbandonato gli studi umanistici, del tutto avulsi dai nuovi fermenti economici e sociali, e imboccato decisamente la strada dell’illuminismo e del progresso della tecnica.

Un importante uomo di cultura del tempo fu Giuseppe Parini, autore del poemetto "Il Giorno", la più importante opera satirica sulla società settecentesca.

Dei personaggi importanti dell’epoca, solo Padre Ermenegildo Pini venne a contatto sicuramente con Goethe, infatti nella lettera del 24 maggio l’artista tedesco accenna al suo incontro con il minerologo, nonché architetto, idraulico e geologo milanese: "…erst heute hat mich die Mineralogie wieder einmal angelelächelt.

L’ASPETTO DI MILANO ALLA FINE DEL SETTECENTO

Alla fine del ‘700 Milano era proprio una bella città. Nel 1785 le strade sono per la prima volta "battezzate" con un nome, ed alle case viene attribuito un numero civico. Verso la fine del secolo Milano viene fornita di illuminazione notturna, con un ingegnoso sistema di lampade ad olio sospese.
C’erano finalmente le fogne. Inoltre il Naviglio, allora non ancora coperto, era pulito.
Ricordiamo che Goethe, durante il suo breve soggiorno alloggio presso una locanda di nome "Pozzo".

Goethe non può non aver visitato il grande Teatro alla Scala (anche se nelle sue lettere non viene citato).

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