|
GIOCHI DI LUCE E OMBRA
* Le ipotesi di lavoro formulate nel progetto iniziale hanno
avuto attuazione nel corso dellanno scolastico, seppur con correzioni e modifiche
sorte da esigenze contingenti e da interessi e problematiche che i bambini hanno
evidenziato nel corso delle attività.
LE OMBRE
Dal gioco intuitivo alla scoperta delle condizioni per creare effetti
spettacolari
Mentre
si sperimentavano modi diversi di ottenere impronte, attività ludiche in cortile
("Caccia allombra") e conversazioni collettive su esperienze personali
(brainstorming) hanno consentito di creare nei bambini curiosità e desiderio di
"giocare" con le ombre: nel contesto delle attività che si stavano attuando è
stato naturale definire lombra personale come una "specie di impronta
mobile".
Alla
domanda di esprimere ciò che evocava la parola ombra (brainstorming), i bambini
allinizio dellanno non sono riusciti a sintetizzare in parole chiave quanto
emerge da questo schema: essendo molto piccoli, non riuscivano a rispettare la consegna di
sintetizzare emozioni in concetti astratti e pertanto sono stati lasciati liberi di
raccontare per esteso le loro esperienze (si riportano alcune frasi registrate).
Dai "PRIMI PENSIERI SULLE OMBRE":
La sera al mare ai mercati c'erano luci e
ombre di persone. (Sara T.)
Facevo il subacqueo e ho visto l'ombra sul fondo del mare. (Federico)
Ero al buio, in camera, ho visto la luce in soggiorno e l'ombra di mio papà sull'armadio.
(Federica)
Avevo la mia ombra davanti, se mi giravo l'ombra era dietro. (Ilenia)
Nel buio, nella mia stanza, la luce di fuori ha proiettato l'ombra della finestra. (Stefano)
|
Solo in un secondo momento si è
passati alla ricerca delle "parole" che potevano essere poste in relazione
allidea di "ombra" e riassumere quanto avevano raccontato. In seguito si
è cercato di raggruppare le parole che evocavano sentimenti, colori, oggetti, esperienze
effettuate.
Nei cartelloni delle impronte effettuate comparivano anche quelli delle mani e
proprio dalla rielaborazione dellesperienza (dallimpronta attraverso
limmersione nel colore alla forma della mano ottenuta contornandola su cartoncino)
sono nate le prime silhouette, realizzate applicando un bastoncino alle "mani
ritagliate".
Uno degli accorgimenti avuti è stato di chiedere ai bambini di
trasformare la sagoma della propria mano in un personaggio o di decorarla a piacere, come
se fosse stata un guanto con disegni a fantasia: questo perché, nel momento della
proiezione dellombra, i bambini potessero iniziare ad interrogarsi sul come far
apparire al suo interno i particolari che personalizzavano la mano, rendendola unica e
riconoscibile fra tutte. Fino ad allora, infatti, nel gioco spontaneo non ci si era ancora
interrogati esplicitamente su come, dove e in quali condizioni si formassero le ombre. Il
problema posto "Come fare perché nellombra si vedano le decorazioni che
avete disegnato?" sul momento non ha però trovato soluzione: la risposta
della maggior parte dei bambini è stata "Non si può fare".
Il
desiderio dei bambini di provare a creare ombre rappresentanti sagome di animali
utilizzando le proprie mani (ombromania) è stato alquanto forte ed altrettanto
frustrante: le abilità manuali richieste in questo tipo di gioco sono infatti risultate
ben superiori alle capacità reali di bambini di seconda e pochi e casuali sono stati i
tentativi riusciti: ciò ha però fornito il pretesto per proporre ai bambini
lalternativa di provare a disegnare gli animali desiderati per ricavarne delle
silhouette con cui giocare o inventare una storia.
Questa
proposta, accolta volentieri, ha visto i bambini più accorti nel produrre il disegno
dellanimale prescelto: anche se le osservazioni raccolte non erano ancora state
formalizzate in un ragionamento strutturato, le esperienze precedenti hanno fatto sì che
molti bambini istintivamente curassero il contorno della figura, scegliendo di
rappresentare lanimale di profilo; sono comparse al contempo ancora molte
ingenuità: il bruco, disegnato nella mela, nellombra era visibile solo in parte! |
|
|
Il commento dei risultati ottenuti ha permesso di formalizzare
che:
-
le ombre si creano grazie alla luce e alla silhouette posta davanti alla sorgente luminosa
-
si vede solo la forma del contorno e non si può vedere linterno della figura. |
Nellambito
delle attività linguistiche, intanto, era stata letta la storia "Il re, i topi e il
formaggio" (Nancy e Eric Gurney Le roi, les souris et le fromage), che
si prestava ad essere rielaborata (suddivisione in sequenze e riflessione
sullimportanza di attribuire ad ognuna un titolo appropriato) per la realizzazione
di uno spettacolo dombre: attraverso laiuto delle insegnanti, che hanno
disegnato alcuni modelli base, i bambini hanno iniziato a riprodurre le silhouette dei
personaggi necessari alla rappresentazione della storia.
Lidea di una bambina che ha riutilizzato la sua abilità nel creare
centrini piegando e ritagliando fogli di carta per realizzare, in questo caso, una
"fetta di formaggio con i buchi" - ha permesso una corale scoperta:
nellombra i "buchi" interni al formaggio si vedevano
perché nei
fori del cartoncino passava la luce! E stato pertanto facile il passaggio
successivo: lombra si crea dove la luce non può passare e, pertanto, per ottenere
alcuni dettagli luminosi allinterno delle silhouette era sufficiente ritagliarne la
forma, creando un "vuoto" allinterno della sagoma.
La
riflessione sul cammino dei raggi di luce, sullingrandirsi-rimpicciolirsi delle
ombre, sulla trasparenza e sullopacità dei corpi che determinano lombra,
frapponendosi tra la superficie illuminata e la sorgente luminosa è stata in seguito
approfondita grazie al laboratorio ,
proposto dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, "Attorno allombra",
attivato a quel punto dellanno scolastico.
|
ECCO
COME E NATA
LA STORIA RACCONTATA
DA NOI
All'inizio le maestre ci hanno raccontato la storia "Il re, i topi e
il formaggio" scritta da Nancy e Eric Gurney.
Poi hanno dato a ogni bambino 16 sequenze disegnate con il compito di metterle in ordine;
in seguito abbiamo inventato le didascalie e i titoli.
Un giorno la maestra ha proposto di fare uno spettacolo d'ombre e ci ha portato delle
sagome di topi, gatti, cani, leoni, elefanti, per poterle tracopiare su cartoncino nero e
per realizzare così le silhouette necessarie alla rappresentazione della storia.
Poi abbiamo pensato a fare un copione, a distribuire le parti agli "attori" e
alle narratrici e abbiamo provato moltissime volte.
Quanta fatica! Alla fine, però, ce l'abbiamo fatta! |
Dal racconto dei
bambini
(dal CD-ROM "Luce sulle ombre"; ipermedia realizzato
con il programma Amico 4.0 Garamond)
|
|
|