P. Celestino durante i suoi 20 anni di responsabilità parrocchiale ha ricostruito dalle fondamenta la chiesa di Dassasgo concependola come possibile sede di una nuova parrocchia ed ha costruito altre 8 chiese per i diversi quartieri periferici e per alcuni villaggi savanesi. Si trattava di una esigenza emergente dal crescente numero dei cristiani e dalla distanza esistente tra i vari nuovi gruppi di cittadini. In stretta connessione con la necessità delle chiese come luoghi per l'assemblea dei cristiani esisteva il problema della catechesi; una catechesi che riguarda i vari strati della cristianità locale, dagli adolescenti da preparare ai sacramenti di iniziazione ai giovani da preparare al matrimonio e ai catecumeni adulti ed anziani che si preparano al battesimo. Un impegno e il grande lavoro organizzativo che tutto ciò comporta è espresso da alcuni dati statistici. I figli di genitori cristiani sono battezzati normalmente subito dopo la nascita. Ogni anno ricevono il battesimo circa 1500 bambini. Ma a questo proposito c'è da considerare che a tale scopo diverse coppie in situazione irregolare devono regolarizzare il loro matrimonio. Inoltre, circa 617 mila adolescenti prima della prima comunione e della confermazione devono seguire almeno 3 anni di catechismo. Ciò significa che il parroco deve animare, organizzare ed istruire almeno 1500 mamme e papà catechisti. Ai catecumeni adulti, normalmente, specialmente a coloro che parlano soltanto nella lingua locale, pensano i catechisti titolari, i quali hanno anche la responsabilità della custodia delle chiese periferiche e l'animazione della preghiera domenicale, quando non ci sono sacerdoti disponibili. A questo proposito, P. Celestino usava un'attenzione particolare, e lui stesso, la domenica, celebrava quasi normalmente tre sante Messe.
Padre Celestino con un suo
parente a Massa D'Albe (Aq) |
L’attività di P. Celestino si estendeva in modo rilevante, anche nel settore sociale. Per evitare alle donne la fatica di vari chilometri di strada per procurare l'acqua alle loro famiglie aveva fatto scavare pozzi artesiani in ogni villaggio o borgo ove viveva un gruppo significativo di persone. Spesso aiutava altri parroci a risolvere casi simili. Nella zona urbanizzata della parrocchia aveva realizzato due grandi cortili con case per ragazze madri, spesso abbandonate dai loro parenti, e per donne anziane rimaste sole. In due villaggi con un numero significativo di abitanti aveva istituito due scuole di economia domestica per ragazze desiderose di prepararsi bene alla futura missione di mamme. E’difficile ricordare quante persone ha aiutato procurando lavoro e strumenti di lavoro; quante persone ha aiutato a fabbricarsi la casa. In questo ambito possiamo ricordare la realizzazione del "Villaggio della solidarietà" con il contributo di benefattori di Massa d'Albe, suo paese di origine, appartenente alla diocesi di Avezzano (Aq). Ricordiamo infine che pagava gli studi di un centinaio di giovani tra allievi delle elementari, liceali e studenti universitari; per loro aveva realizzato delle sale illuminate per lo studio nel tardo pomeriggio. |
Anche il Governo del Burkina Faso ha riconosciuto tutta questa attività, facendolo quando era ancora vivente “Cavaliere al merito dell'ordine nazionale del Burkina Faso”.
Concludo citando una descrizione di una giornata di P. Celestino assumendola dalla rivista Camilliana "Missione Salute": La sua giornata, anche se non si occupa direttamente dei malati, è un turbinio di attività. La messa il mattino presto e poi, visite ai malati della parrocchia che non possono raggiungerla; catechesi e corsi a fidanzati (o simili); corsi alle coppie di sposi per aiutarli a comprendersi e per istruirli nei metodi naturali per una procreazione responsabile; i contatti con la curia vescovile, l'amministrazione della parrocchia... insomma tutto ciò che è in genere affidato ad un buon parroco, che abbia però anche un certo numero di coadiutori. Padre Celestino è aiutato da due giovani sacerdoti Camilliani burkinabé, ma come tutti i papà anziani tiene per se i lavori più faticosi, per esempio, la visita ai malati nelle chiamate notturne. Breve intervallo a mezzogiorno per buttare giù qualcosa in fretta e furia e poi di nuovo via, con la macchina o sulla bici a seconda delle distanze, fino a sera. Cena e poi ancora conferenze, catechesi gruppi di studio o di preghiera... In questa parrocchia c'è una consistente presenza di neocatecumenali, padre Celestino segue anche questi nei loro suggestivi momenti di preghiera.
La sera rientra tardi nella sua camera: non senza aver completato la recita dell'ufficio con i suoi confratelli e aver recitato Santo Rosario, passeggiando silenzioso nella spianata situata di fronte alla (Cf. Missione Salute, ottobre 2001).
Ora il suo corpo riposa, appunto, ai limiti di tale spianata accanto alla grotta di Lourdes.
P. Renato Di Menna, camilliano
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