P. Celestino, un eccezionale uomo dabbene

"Ero carcerato e siete venuti a trovarmi".(Mt.25,36) 

Sullo sfondo del "discorso escatologico”, variante di quello della sequela, il P. Celestino ha concluso la sua giornata terrena ed è andato a riscuotere il premio: "venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.. perchè ero inferme, ammalato, affamato, e mi avete assistito". Ci ha lasciati così com'è vissuto, con il perdono sulle labbra "alla maniera dei martiri” e all'insegna della speranza, “come il sole che ad ogni tramonto non scompare, perché chiamato ad illuminare altre terre" (poesia russa). 

Anche il suo modo di morire è stato un dono, il dono del martirio, quasi l'avesse profetizzato congedandosi dai suoi parrocchiani ai primi di settembre: "Marn loogdame la mam ket n bee né yamb daar fàa" (vi lascio ma resto sempre con voi). La stampa locale con una sottolineatura degna dei Padri ha descritto il 20 di ottobre (giorno della sepoltura) un giorno di tristezza umana ma di gioia della fede. Magnifica la testimonianza degli abitanti di Ouaga al passaggio del feretro dall'ospedale alla parrocchia per la veglia di preghiera e per le esequie. Un interminabile canto, una incessante preghiera, un composto lamento.

 Nessun segno di stanchezza, nessun chiacchierio. Una partecipazione stimata intorno a tredicimila fedeli, centinaia di religiose, centocinquanta sacerdoti e cinque Vescovi. 

Molte le testimonianze di solidarietà pervenute dai familiari, confratelli, autorità religiose, politiche e dagli stessi prigionieri, ma fra tutte le più commoventi le troviamo sintetizzate nel cahier des condoléances sistemato vicino l'altare della Vergine: "le Pére Celestin un homme plein d'affection pour les autres, totalement dédié au services des plus petits". E' il suo messaggio e il suo testamento. L’more di Dio è un linguaggio comprensibile solo se viene tradotto in amore per il fratello. 

Quante espressioni di dolore in quel quaderno ma anche di affetto filiale, preghiere, interrogativi, invocazioni con qualche "fantasia spirituale". Vi traspare il P. Celestino vero, quello vissuto dalla gente: un pastore esemplare, premuroso e infaticabile, capace di ascoltare e consigliare, di consolare e asciugare le lacrime, infondere speranza e spronare ad una vita santa.

Una certa Kaborè ha abbinato a ciascuna 'lettera del nome Celestino un significato, in francese ovviamente. Così C,cielo; E,stella; L, luce; E, spirito; S, saggezza; T, tolleranza; I, indimenticabile ; N, nome. E' uno scorrere di litanie semplici ma commoventi e che altri sicuramente meglio di me sapranno con il tempo ricomporre. Le riportiamo così come scritte. "Hai tradotto l'amore di Dio per noi"; "servitore infaticabile"; "amico dei poveri"; "pieno di sollecitudine paterna”; "pieno di saggezza evangelica”; "ricco di testimonianza viva"; “abbiamo capito il tuo messaggio",”mi hai guidato nel mio cammino spirituale"; "grazie per la tua disponibilità particolarmente per la confessione"; “martire della carità";" difensore delle vedove, degli orfani e degli abbandonati”; “ci hai presentato l'immagine della Chiesa:

 carità, disponibilità, carità passione, amore per gli altri”; "tu qui est aupré de Lui"; “ tu che ci hai sempre ascoltati e aiutati"; "che ci hai donato il vangelo;” "ti vogliamo bene"; “ intercedi per noi"; “per merito tuo la mia fede è cresciuta"; “grazie per il tuo ardore nel lavoro, per la tua bontà, per la tua modestia, la tua dolcezza, la tua disponibilità all'ascolto'; "jamais la mort d'une personne a nous autant touché"; " ti amo con tutto il cuore"; “sei stato un altro Cristo tra noi"; "che bei momenti in tua compagnia"; “caro P. Celestino quante volte hai detto a noi giovani che la via dell'uomo deve essere una ricerca della santità e che lo Spirito Santo può aiutarci a raggiungerla; grazie per un così grande insegnamento”; "ci hai amato soprattutto attraverso i poveri, gli emarginati e i malati"; "la tua missione terrena è terminata, un'altra celeste ti aspettali grazie per il tuo esempio di santità". "la tua immagine segnerà per sempre la Chiesa famiglia del Burkina". 

P. Celestino per i suoi parrocchiani, è stato un autentico testimone, un fratello maggiore, un pastore zelante e premuroso, che, li ha confermati tutti nella fede ma anche un martire. La testimonianza dei martiri è fondamentale per la comunità dei credenti che deve custodire la memoria storica nel suo pellegrinaggio verso "i cieli nuovi e la terra nuova". E' vero che il centro della storia della Chiesa è Cristo Gesù morto e risorto per la nostra salvezza, ma non bisogna dimenticare che la fede "più che da maestri è mediata da testimoni ", P. Celestino è, ed è stato uno di questi, 



                                                                                                                                     P. Giovanni Aquaro, Camilliano