A
Villacidro
lo giuravano tutti: IS COGAS, le streghe, avevano la coda che tenevano ben nascosta
agli sguardi della gente. Naturalmente nessuno poteva esserne
certo, visto che indossavano gonne lunghe fino ai piedi.
Erano
esseri malefici che avevano il potere di trasformarsi in animali
e persino in oggetti. Quando dovevano entrare in una casa si tramutavano
in mosche, ma si potevano mutare in qualche gatto e passeggiare
per i tetti la sera in cerca di qualche finestra aperta.
Sull'argomento,
da tempo immemorabile un po' in tutta la Sardegna si è
sbizzarrita la fantasia popolare. I racconti sulle streghe, anzi
meglio IS COGAS, così qui si chiamano, erano quelli
preferiti dalle nonne per ammaliare i bimbi più vivaci
e trattenerli durante le lunghe serate estive o i dopocena invernali
davanti al focolare. Per essere più credibili facevano riferimento
a zia Amalia, a zia Maria o a qualunque donnetta che avesse qualcosa
fuori dall'ordinario, le quali si trasformavano ora in gatto,
ora in mosca, ora in altro essere malefico.
Cosa avessero di vero quei racconti, poco si sa. Di certo venivano
subito appresi dagli attenti fanciulli, e le streghe vagavano
per fare malefici da generazione in generazione, da paese in paese
e spaventavano i bimbi e incutevano timore negli adulti, soprattutto
quando accadeva una morte di un bimbo, di una puerpera o qualunque
fatto inspiegabile.
Qui riportiamo alcuni
di questi CONTUS
DE FOXILI,
racconti di focolare, novelle favolose che hanno legato la fama
di Villacidro con le streghe.
Pare
che la presenza di San Sisinnio a Villacidro avesse eliminato
le streghe doc, quelle, per intenderci, che avevano la coda e
che si trasformavano con facilità in mosche o serpenti. (cfr
i miracoli)
Le altre rimaste più che cogas
erano donnette che si arrabattavano con i BREBUS (preghiere
contro i mali), per guarire la gente, anche se potevano fare le
fatture.
Sull'argomento si può vedere
il seguente studio:
G. Spano, Postille alla storia degli Ebrei in Sardegna, Tip. Arciv.,
1864,
G. Siotto Pintor, Storia civile dei popoli sardi dal 1798 al 1848,
Forni, To, 1877,
G. Casalis - V. Angius, Dizionario geografico - Storico - Statistico
- Commerciale degli Stati di S. M. Re di Sardegna, voce "Cidro",
Giuseppe Manno, Villacidro, 1893,
Antonio Piras Pinna, Resoconto sanitario del comune di Villacidro
dal 1886 al 1892,
Felice Cherchi Paba, Villacidro, 1969 (Quaderni Storici e Turistici
di Sardegna | 10),
i libri di Giuseppe Dessì,
E. Cadoni "Storia del paese d'ombre a parole" Gia editrice,
1988,
L. Muscas, Villacidro Scorci di vita paesana, ed. Castello, 1999,
Cagliari.
Chiesa campestre
dedicata a S. Sisinnio,
il santo patrono contro il maligno.
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