Storia
i Figli della Lupa
 
 
 
 
 
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Una favola dolcissima, coloratissima e musicalissima ambientata nella Roma di duemila anni fa, anzi quando Roma ancora non c'era: c'era un paesaggio campestre, un fiume, una lupa ed una cesta... tutto cominciò così.
Questo spettacolo nasce da uno struggente attacco di nostalgia. Potrebbe avere come sottotitolo: "C'era una volta Roma che non c'era" oppure "Com'era bella Roma quando non esisteva"...
In conseguenza, ci limiteremo ad esporre, con rigorosa aderenza alla Tradizione, fatti probabilmente mai accaduti, in un tempo in cui gli uomini e gli Dei abitarono insieme la terra e, insieme, vissero vicende di cui, si direbbe in termini giuridici, "non esistono riscontri obiettivi"....
Così, siamo tornati a Romolo, Remo e alla Lupa - nostro animale totemico -nel quale, noi tutti romani, di provata origine pecorara, ancora oggi, non possiamo non riconoscerci.

Romolo, fondatore di una città che, probabilmente, esisteva già prima di lui. E presunto assassino di Remo che, forse, è morto di vecchiaia. Oppure, stando sempre alle recondite significazioni della favola, è ancora vivo.

E a Marte, Dio della giovinezza e della guerra, fecondatore di campi e della vestale Rea-Silvia che partorì i Sacri Gemelli... Ci sarà molta musica e sentiremo cantare perfino gli Dei... Questo è, e vuole soltanto essere, un racconto di favola.
 
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