Renato Guttuso

Guttuso, nato a Bagheria nel 1912, esordisce come artista di formazione autodidatta nel 1929 a Palermo nell'ambito di una collettiva ispirata al Futurismo, ma i suoi interessi sono rivolti soprattutto a Carrà, a Sironi e a De Chirico. Nel 1931 due suoi dipinti vengono accettati alla I Quadriennale di Roma, cosa che lo spinge ad abbandonare gli studi giuridici per formare a Palermo il Gruppo dei Quattro con Noto, Barbera e Nino Franchina. Nel 1936 partecipa alla Biennale di Venezia con un tipo di pittura affrancata dal Futurismo, e, anche se ancora influenzata dal Novecento, già marcata da un certo Realismo. Nel 1937 si trasferisce a Roma dove conosce artisti come Cagli, Afro, Manzù, Ziveri, Cantatore, Fontana e letterati come Quasimodo, Moravia. Si dedica anche all'attività di scrittore e critico d'arte. E' del 1938 la prima personale alla Galleria La Cometa. E' anche l'anno di alcuni suoi dipinti famosi come Fuga dall'Etna e Fucilazione in campagna. Nel 1940 disegna le scene e i costumi per l'Histoire du soldat al Teatro delle Arti a Roma: l'attività di scenografo continuerà anche in seguito. Nello stesso anno si dedica all'organizzazione del Partito Comunista a Roma assieme ad Amendola, Ingrao, Alicata, Trombadori. Nel 1941 dipinge Crocefissione per il quale viene attaccato sia dal regime fascista sia dalla destra cattolica. L'opera viene esposta soltanto nel 1972 alla Biennale di Venezia nella sezione Capolavori della pittura del XX secolo 1900-1945. Negli anni fino al 1946 il suo impegno politico si esprime nei temi delle opere (la serie Gott mit uns sulle persecuzioni naziste) e nell'attiva partecipazione alla Resistenza. Nel 1946 sottoscrive il Manifesto del Fronte Nuovo delle Arti assieme a Levi, Vedova, Turcato e altri. Negli anni Cinquanta si rivolge molto al teatro e dipinge secondo i dettami di un realismo esistenziale oppure tenta il realismo simbolico. Negli anni Sessanta i soggetti più frequenti, oltre i nudi e le nature morte, sono omaggi ai pittori preferiti (cicli dell'Autobiografia) e scene di vita urbana e cittadina. Nel 1968 si dimette dalla carica di professore ordinario all'Accademia di Belle Arti di Roma, conferitagli solo due anni prima. Tra gli anni Settanta e Ottanta vengono organizzate grandi sue antologiche in Italia (nel 1971 a Palermo, nel 1976 a Todi, nel 1982 a Venezia, nel 1984 a Milano, nel 1987 (anno della sua morte) alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma) e in Europa, comprendenti anche le sue opere grafiche. Guttuso si dedica in questo ventennio sia a dipinti di soggetto fantastico, sia alla raffigurazione del nudo e ai temi a lui cari della vita cittadina, della commemorazione di altri artisti e a moderne allegorie.