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ITINERARIO ARCHEOLOGICO

Direzione Dorgali, valle Oddoene: in auto 1 ora M. Tiscali: a piedi 3/5 ore; rientro: 3/4 ore.

Difficoltà: alta. Periodo: da settembre a giugno (evitare in estate le ore più calde). Acqua: +3 litri.

Arrivati alla periferia sud di Dorgali, dalla via Lamarmora, s’imbocca la circonvallazione a valle (viale Kennedy) e si percorre in discesa per 50 m; a sinistra si nota il bivio per la strada comunale d’Oddoene. Si percorrono circa 2 Km, e si lascia il bivio (a sinistra, est) della strada che risale alla ss 125. Si continua in ripida discesa, fra coltivi, in un panorama magnifico; dopo altri 5 Km si prende il bivio a destra (nord); s’incontra la chiesa della Madonna di Buoncammino. Si prosegue per altri 2,5 Km, e la strada diventa sterrata; dopo un altro Km, ad un ponticello, sulla destra, una stradetta consente di scendere al rio Flumineddu; oltre il guado, nei pressi, un caratteristico caprile porcile dei pastori del Supramonte, che utilizza massi di frana e frasche per le recinzioni. Alla Scala Surtana si può salire anche da qui (per individuare il percorso si possono utilizzare alcuni segni rossi sulle rocce), ma raggiungerla è più semplice se si prosegue sul tracciato principale per un breve tratto, fino al ponte Sa Barva, sempre sul Flumineddu. Occorre lasciare l’auto e superare il ponticello: a sinistra (sud) si va per Gorroppu, a destra (nord) il sentiero porta alla base dell’imboccatura della gola di Surtana, che divide i monti Oddeu (sinistra, sud) e Tundu (destra, nord), alti rispettivamente 1.063 e 495 m. Si affronta dunque il ripido gradino (già citato) di Sca/a Surtana, salendo sulle ripide pendici calcaree; si lascia la diramazione del sentiero verso il M. Tundu (nord-est); si continua, con tratto meno scosceso, attraversando tutta la gola fino al pianoro di Doloverre, in direzione del M. Tiscali, che appare quasi di fronte verso sinistra, in direzione ovest. il nome del pianoro sembra evocare un episodio bellico citato dagli storici romani, quando i nuragici riuscirono ad infliggere una delle rare sconfitte alle truppe romane, nella località di Dolum Ferri. Ai piedi della dorsale carsica del M. Tiscali si lascia la prosecuzione del sentiero nella Codula llichingios, verso la valle di Lanaittu (destra, nord), a favore di un altro sentiero ben evidente, che sale ripido nella Codula di Tiscali-Su Praicargiu (segnalato da targa in ceramica), lasciando a destra, dopo circa 250 m, un altro tracciato che si ricollega al precedente per Lanaittu. Si sale ancora per circa 500 m, con oltre 300 m di dislivello, fin quasi all’orlo della Badde Doronè, che viene lasciata a sud del percorso. Prima di “scollinare” s’individua sulla destra (nord; targa in ceramica) un sentiero sistemato appositamente per raggiungere da questo lato la dolina di Tiscali, ubicata sulla sommità della dorsale, in direzione nord-est; con un percorso quasi di cresta si perviene all’orlo della dolina; si continua fino all’unico punto accessibile, posto sul lato nord. In alternativa si può ridiscendere a Codula llichingios e a Doloverre, e dunque ritornare a Oddoene, con il tracciato del versante nord del M. Tiscali, che descriviamo di seguito, però in salita, in quanto in discesa è molto più semplice. Percorso relativamente più lungo in auto ma molto più breve a piedi, ed ugualmente ricco d’attrattive, è quello che prevede di raggiungere, da Dorgali, il ponte sul Cedrino della provinciale per Nuoro, deviando poco dopo sull’altra provinciale per Oliena; dopo poco più di 7 Km, sotto le belle montagne del Supramonte, una deviazione asfaltata e segnalata sulla sinistra (est) conduce in circa di 2 Km alle fonti di Su Gologone. Prima delle sorgenti un tracciato sterrato a destra (nord-est) sale ripi­do sulle pendici della montagna, aggirandola e giungendo dopo 2 Km nella valle di Lanaittu. Si continua nella grandiosa vallata per circa 6 Km, superando la grotta Sa Oche e prendendo in direzione del M. Tiscali, che svetta in direzione sud; alla base della montagna (punto in cui si può arrivare anche dalla valle d’Oddoene, continuando senza prendere per la Codula di Tiscali-Su Praicargiu nel percorso prima descritto) si giunge ad un cippo dove le consuete indicazioni delle targhe in cera­mica consentono di imboccare le diverse direzioni della grotta llichingios (molto bella e da visitare), dell’omonima codula che porta verso Oddoene ed il ponte Sa Barva, all’inizio del prece­dente itinerario, ed ancora, deviando a destra (sud), una carra­reccia, che prosegue per circa 200 m, per diventare poi impercorribile. Ci si ritrova così a circa metà del costone, sul lato ovest del M. Tiscali. L’unico accesso al villaggio è dato da una fenditura nella parete calcarea, che si raggiunge lasciando l’auto e risalendo per circa un quarto d’ora la mulattiera; poi (in corrispondenza di segnali rossi) si abbandona anche questa, che prosegue verso il Supramonte d’Orgosolo, per risalire verso sinistra (est) un buon tratto di rocce e ripidi ghiaioni fra grandi lecci e ginepri, con poche tracce di sentiero; dopo altri 20 minuti di faticosa salita, guardando a sinistra (nord), occorre individuare (non facilmente) una parete verticale rossastra, avvicinandosi alla quale si nota il suggestivo, stretto passaggio, con resti di una rozza scalinata; oltre la fenditura, che i nuragici chiudevano facilmente con dei massi, rendendo così quasi inespugnabile il villaggio, si procede sulla destra, in una nicchia di paleoerosione fluviale, per altri 15 minuti, fino ad avvicinarsi all’orlo della dolina, che appare come un immenso grottone scuro, ricco di vegetazione, con al centro una guglia; essa rappresenta la copertura crollata dell’antica grotta. L’unico accesso è sul lato nord, e lo s’incontra seguendo il bordo della parete in quella direzione. In pochi minuti al monumento, posto a circa 200 m in direzione nord-est; osservando con attenzione dalla strada, la direzione può essere meglio individuata grazie all’alta pietra tombale, che s’intravede svettare sui cespugli.

 

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Aggiornato il: 01 giugno 2001