La chiesa della Madonna del Rosario

 

CHIESA DEL SS. ROSARIO GIA' DI SANTA MARIA DELLA NEVE

A destra del Corso Umberto I, a pochi metri da Piazza Municipio, si erge la chiesa del SS. Rosario. Costruita su un piano rialzato di circa quattro metri da quello stradale, vi si accede attraverso due rampe di scale, scorronti sui lati obliqui di un trapedio isoscele, protette da artistica ringhiera in ferro che fiancheggiano la sovrastante facciata centrale. Un artistico rosone e una frangia di archetti sovrastano il bel portale in pietra. L'interno della chiesa architettonicamente barocco, è a croce greca e a tre navate con pannelli di buona pittura.

Nell'abside rettangolare sono rilevanti il capo-altare e gli stalli del coro, in legno, finemente intagliati, ma degni di restauro. Nella parte centrale dell'abside, in alto, c'è una nicchia con la preziosa icone lignea della Vergine della Neve col Bambino, del sec. XV, monumento nazionale. Il Cristo Morto è racchiuso in un prezioso armadio di legno intagliato; il quadro di Sant'Andrea pescatore, del noto palenese Oreste Recchione, è la migliore pittura del sec. XIX: l'Apostolo, in piedi, su di una breve spiaggia, presso la croce del suo martirio contro un breve fondo di mare e di cielo.

La testa è energica e barbuta, sguardo aperto. con un libro nella sinistra e la destra si leva in atto discorsivo. Dell'antico organo, dono dei " bovari palenesi ", distrutto dagli eventi bellici, è rimasto soltanto la cassa, opera finemente intagliata dal celebre scultore Ferdinando Mosca di Pescocostanzo.

Sopra la porta della sagrestia si legge questa iscrizione:

 

O VOS OMNES
VIDETE ET ADMIRAMINI
QUANTA IN HOC TEMPLO
FECERUNT ROSARIANTES
PRO MATRE NOSTRA
DOM. PERTICONE PROC.
ANNO D.NI MDCCLXXII.
 
 

"O voi tutti vedete o ammirate le cose grandi che fecero, i devoti del Rosario in questo tempio per la Madre nostra, essendo Priore Domenico Perticone nell'anno 1772 ".

Scrive l'Antinori:

« La Chiesa del Rosario era stata fondata dagli uomini del paese, de' quali molti vi eleggevano sepoltura. Fu nel seguente anno 1436 approvata e confermata dal Vescovo valvense Bartolomeo ad istanza del Priore di essa. Quel Vescovo, venuto in Palena accordò in ogni anno, un mese e un giorno nel dì della dedicazione ch'egli poi ne fece enell'anniversario, ed oltre dì 40 giorni l'una in tutte le feste del Signore, della Vergine... Questa Confraternita prese presto il titolo di S. Maria delle Nevi presso la chiesa di San Francesco, ed avendo nel 1444 somministrato delle largizioni a Giovanni e Andrea religiosi e Procuratori dell'Ordine di S. M. della Mercede, passati per Palena, per riscatto e suffragio di molti cristiani morti e fatti schiavi nell'ultima guerra co' Saraceni, fu aggregata da essi alla partecipazione dei beni spirituali di quell'ordine e specialmente dell'indulgenza plenaria, da colpa e pena, nella festa di Santa Maria delle Nevi...

Nel 1444 Antonio Caldora di Trivento e Signore di Palena, a dare delle istanze del Rettore e della Confraternita di S. Maria delle Nevi di Palena, come ancora del Cappellano di essa Confraternita e chiesa, quale egli disse della diocesi teatina, vacante allora per morte di Pietro del Gesso ultimo sacerdote governatore cui era chiamata la chiesa di San Tommaso con altre del Castello disabitato de' Pizzi presso il territorio di Palena, egli Antonio cui ne spettava la nomina, rappresentò questa Confraternita e chiesa di S. Maria delle Nevi, a prendere la giurisdizione e rendita delle suddette chiese de' Pizzi, cassando altre nomine fatte dal suo Padre (jacopo Caldora) e da lui ne commise il possesso, al sacerdote Tommaso di Palena e pregò il Vescovo teatino cui le chiese de' Pizzi soggiacevano a confermare la Domina che egli fece spedire e soscrisse dalla sua terra di Pacentro a 24 settembre.

In vigore di questa Leonardo da Perano dottor di... e vicario generale di Colantonio di Valignano, Vescovo Teatino confermò la presentazione col patto di mantenere nelle chiese de' Pizzi il cappellano con assegnazione congrua e ne commise li possesso allo stesso Tommaso per Bulla de' 14 novembre diretta al Procuratore della Confraternita di S. Maria delle Nevi della Diocesi Teatina Tommaso che si denominò F ' alcocchi Cappellano della Confraternita medesima in vigore della comessione del Caldora e della corte vescovile a' 12 d'aprile 1445.... ». Di quanto si desume dall'Antinori, si apprende che le chiese dei Pizzi (Superiore e Inferiore) vennero aggregate alla Confraternita di S. Maria della Neve di Palena. Inoltre, dal Catasto Onciario di Palena, si rileva che l'Università doveva corrispondere un canone annuo a questa Confraternita per la zona delle Piazzete, cadute in demanio comunale di Palena. Pertanto, appare che anche quel territorio faceva parte del comprensorio di possesso della Chiesa di S. Maria della Neve. La Confraternita del Rosario, già di Santa Maria della Neve, disponeva di laute rendite derivanti da fondi urbani, rustici ed altri cespiti.