La chiesa e la fonte di San Cataldo

 

Alle falde del Monte Porrara, lo storico Monte Pallenium, a circa cento metri dalle spumeggianti sorgenti dell'Aventino, lungo la Frentana 84, nelle vicinanze di Palena, c'è la Fonte di San Cataldo. da tre cannelle, con sottostante abbeveratoio per i quadrupedi. La costruzione dell'opera risale alla realizzazione del primo tratto della strada nazionale, innesto Roccaraso-Palena, progettata nell'anno, 1812 durante il breve regno di Gioacchino Murat, e portata a compimento nel 1830 dai Borboni. L'acqua di questa fonte è un efficace rimedio contro le febbri maligne. I prodigi sono, attribuiti dai Palenesi a S. Cataldo fin da epoche remote, innalzandovi un tempietto.

Fu restaurato dopo l'ultimo conflitto mondiale, e la venerazione che i Palenesi dedicano a San Cataldo risale ad epoche che si perdono nella notte dei tempi. Secondo la menzione che si legge, nella bolla di papa Clemente III (1080-1100) (Celidonio: " La Diocesi di Valva e Sulmona ", vol. I pag. 52) " ... Ecclesia Sancti Antonini, Sancti Egidii, Sancti Cristintiani, SANCTI CATALDI, Sancti Tome, et Sancti joanne que sunt in Palene... ", la chiesetta, come si vede, era già esistente in quei tempi lontani. Due sono le statue del Santo che si conservano nel tempietto: una lignea, risale all'epoca della sua costruzione, e si vuole che sia stata scolpida da pastori palenesi che frequentavano i pascoli attigui. I pastori infatti, sono soliti ingannare il tempo della loro particolare giornata di vigilanza al gregge, incidendo sui fuscelli di legno, molto più spesso, ístoriazioni varie. Alcuni di essi, devoti al Santo, avrebbero applicato le loro abilità scultoree su di un bel tronco di quercia pianta di cui abbondano le perdici del monte e ne ab~ biano ottenuto l'icone. Dal volto del Santo emergono le tracce dell'arte bizantìna espressa con tocchi di un certo gusto.

L'altra statua, di gesso, coperta di paludamenti vescovili è esposta alla venerazione dei fedeli, mentre la lignea è conservata dietro l'altare. Il giorno dieci maggio di ogni anno, ricorrenza- della festività del Santo, una folla di fedeli si riversa con devozione su questo colle, per rivolgere ferventi preghiere al Santo e ristorarsi ai-che con l'acqua salutare dopo lungo cammino,.

" SISTE VIATOR! SANCTI CATALDI GRATIA UBERRIMUS GELIDIS AQUIS ET SACRIS HIC FONS ". "Fermati o passeggero: qui è la fonte di gelide e prodigiose acque di San Cataldo".