San Francesco a Palena

 

IL POVERELLO DI ASSISI A PALENA

 

" Frate Sole " a Palena? Sembrerebbe un sogno, ma come storicamente accertato è una realtà che onora da secoli la nobile terra di Palena, come ci riferiscono Padre Aniceto Chiappini, Padre d'Agostino e Nicolò Greco. Scalzo, vestito di bigello, passava il " serafico in ardore " nella nostra terra a predicare la " semplicitas evangelica ": il Santo solennizzato dall'Alighieri, il più grande che abbia mai avuto l'Italia, quando la Chiesa di Roma vacillava dalle fondamenta. Nell'anno 1216 Egli onorò Palena, già molto nota in quei tempi lontani, per fondarvi il V convento francescano in Abruzzo. La possente Maiella, avvistata in lontananza dell'umile frate, fin da quando egli aveva posto piede in Abruzzo, aveva certamente attratto il suo animo.

Fortunata, dunque, Palena ad accoglierlo fra le sue antiche mura con il Conte Tommaso che lo ospitò nel suo castello che si eleva solenne sull'alta valle dell'Aventino. Seguiamo pertanto la ricostruzione cronologica dell'itinerario che " Frate Sole " seguì in Abruzzo, secondo quanto scrive Padre d'Agostino : "

... Dopo il convento di Isola (del Gran Sasso) fattogli premure dai Sigg. Palmieri, accettò la chiesa di Santa Giusta, sita in territorio di Montorio al Vomano, e così fu fabbricato il terzo convento. Questo però, per bolla di papa Clemente IV nel 1313 fu trasferito da fuori, dentro il paese. Licenziatosi poscia Francesco dai buoni cittadini pennesi e dal suo carissimo amico Santo Anastasio, si portò nella regione chietina. Il primo luogo fortunato a ricevere il Santo Uomo fu Guardiagrele. Quivi adunque Francesco, a supplica dei Signori Orsini prese il quarto convento edificato con prestanza in Campotrino dalla generosità dei medesimi. Ma poscia, per l'aria malsana fu abbandonato dai frati. Ivi, però, come dice il padre Colagreco, si fuse una campanella di carca 70 libbre, esistente tuttora, nel 1770 e in ciò leggevasi: "Pro Fratribus Minoribus primum fusa. A. D. MCCXVI.

La campanella esisté fino al 1812, anno in cui fu preda del fisco. Da Guardiagrele il Santo Patriarca si recò a Palena, ove con piacere di quella cittadinanza (e del conte Tommaso dei Conca-oblato) fondò il V convento. Narra la tradizione che in fondo al piccolo pozzo, fattovi scavare, Francesco apponesse una pietra con la semplice iscrizione: "FRA FRANCESCO POVERELLO". Da Palena Francesco raggiunse Castelvecchio Subequo per far ritorno in Umbria".