Le origini

 

. UGO STRAFFORELLI: Nella sua "Italia Illustrata" scrive: "Quantunque mancassero documenti autentici per provare chiaramente l'origine di Palena, si ha ragione di credere che essa sia antichissima. Difatti l'Alberti, il Marmocchi, il Lupoli ed altri scrittori sono concordi nell'asserire che tra i Peligni esistesse una Terra di nome Palenum. la quale era come una metropoli fra loro, tanto che Livio chiama ripetutamente Palenesi i Peligni, e così anche Diodoro Siculo allorché narra una sconfitta da questi toccata contro i Romani nell'anno 41.2 di Roma.

Donde la scritta " Universitas Pelignorum " sul nastro intrecciato alle due pale dello stemma di Palena Ne che l'odierna Palena sia proprio quell'antica Palena di cui sopra, è a dubitare, giacendo ai piedi del Monte Pallenio (ora monte Coccia o Porrara) a breve distanza del tempio di Giove Pallenio, e di Forca Palena, mentovati da Cluverio e dall'Ostenio.E' certo intanto che nei tempi feudali Palena andò soggetta a varie vicende. Nel Sec. XI la troviamo signoreggiata da un Matteo di Letto, che possedeva anche parte del castello Laroma, edificato presso Casoli sui ruderi dell'antica Romulea città dei Romani. Passò poi sotto i conti Gualtieri, e nel Sec. XIII sotto i Conca, dai quali nacque nel 1240 la Beata Floresenda (figlia del conte Tommaso di Palena). La tennero poi i Manuppello o Maniero, Napoleone Orsini e finalmente i Caldora, fra i quali vanno ricordati i due famosi condottieri jacopo ed Antonio possessori anche di molti altri castelli. Questi Caldora, perchè partigiani degli Angioini, furono invisi a re Ladislao di Napoli, il quale, quando nel 1400 si rassicurò il trono, assalì col suo esercito Romansuccio Caldora di Palena, dopo di averlo scovato da quello dell'Aquila. Ma non riuscì d'impadronirsene, e dovette retrocedere per Gaeta. Di poi questo castello fu posseduto dai conti di Capua e in ultimo dai Signori d'Aquino, già duchi di Casoli e principi di Caramanico, che lo tennero fino al 1807 ".