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Palèse....'na pèrle de Bare.

Peppino Franco

 

Ad una decina di chilometri a nord-ovest di Bari, sulla costa adriatica a27 metri sul livello del mare (ma all'interno il piano di campagna, leggermente in ascesa arriva anche a 64 m. s.l.m.) con una superficie di circa 20 Kmq si trova Palese-Macchie (latitudine 41° 08' N, longitudine 16° 47' E). Per lungo tempo alle dipendenze amministrative di Modugno, Palese nel 1928 fu unita a Macchie per essere annessa a Bari di cui, per diversi anni, ne è stata frazione. Dal 1981, a seguito della riforma degli Enti Locali, Palese-Macchie e Santo Spirito costituiscono la I Circoscrizione del capoluogo pugliese (28.000 abitanti che d'estate salgono ulteriormente per la presenza dei villeggianti). A Palese-Macchie si trova l'Aeroporto Civile di Bari e nell'Aeroporto Militare il Comando della III Regione Aerea.

 

Il confine amministrativo con S. Spirito continua ad essere quello storico che dal Titolo posto sul lungomare, prosegue per via Titolo e via Capitaneo. Andando verso mare, infatti, le abitazioni sul lato sinistro di dette vie appartengono a S. Spirito, mentre quelle sul lato destro a Palese. Il confine a sud, con Modugno è lungo l'antica via Minucia-Traiana, quello con Bitonto nei pressi della chiesa rurale dell'Annunziata, quello con Bari è dato con i quartieri S. Paolo (Viale Europa) e Fesca (Via Cola di Cagno).
Nel corso degli anni '90, Palese-Macchie, come la vicina S. Spirito, ha visto uno sviluppo urbanistico molto sostenuto che ha portato alla nascita di molti complessi residenziali moderni sparsi un po' ovunque nel quartiere e una zona completamente nuova: la "167" sul prolungamento di Corso Vittorio Emanuele, la quale, pur trovandosi nel territorio di S. Spirito, fa parte integrante di Palese.

La popolazione palesina ha subito un cospicuo aumento, soprattutto per il noto fenomeno demografico della deurbanizzazione che porta le famiglie ad abbandonare i centri urbani (Bari) per spostarsi nelle località limitrofe che dovrebbero essere più vivibili.

A volte, la nascita di complessi residenziali ha comportato conseguenze positive, ad esempio la costruzione di un nuovo edificio scolastico nella "Zona 167", altre volte ha determinato l'abbattimento di palazzine di un certo rilievo storico, come nel caso di "Villa Aurelia" in via Duca d'Aosta, la "Palazzina Maiorano-Lovergine" in via Lovergine, “Villa Maria” in via Modugno e “Villa Castelluccia” in via Capitaneo.

Palese- Macchie è ben collegata con Bari e con gli altri paesi vicini. Vi è la stazione F.S. in via Duca d'Aosta con la linea Bari-Foggia; la stazione della Ferrovia Bari-Nord che ha due fermate: all'Aeroporto e in via Macchie. Tale linea ferroviaria collega Bari a Barletta passando per alcuni centri dell'interno (Bitonto, Terlizzi, Sovereto, Ruvo di Puglia, Corato e Andria). Alcune linee dell'ASTAB collegano Palese con S. Spirito e Bari, mentre diverse linee extraurbane assicurano i collegamenti con altri centri della zona. Inoltre Palese-Macchie è attraversata dalla S. S. 16 Adriatica e dalla S. S. 16 bis, con diverse uscite.

 

La nostra zona possiede un patrimonio storico-culturale, artistico e naturale considerato  a torto 'minore', ma espressione di un'antica vita - quella rurale - spesso dimenticata. Esso è stato anche oggetto di studio da parte di alcuni ricercatori  risultando alquanto ricco e variegato: testimonianze di insediamenti preistorici (Neolitico, Età del Bronzo, Età del Ferro), edicole confinarie del Cinquecento, chiese rurali e rupestri, un'antica via dell'olio che costeggiava trappeti ipogei, torri secentesche, masserie e palmenti settecenteschi, paliare a forma di trullo; una chiesa del XIX secolo in stile neoclassico (purtroppo abbattuta), ville e palazzi ottocenteschi e novecenteschi. Un patrimonio spesso abbandonato al degrado e all'incuria (come le tante masserie), oppure orrendamente mutilato con grave scempio dall'intervento dell'uomo (si pensi alla demolizione di Torre di Brencola, al crollo della chiesa rupestre di S. Angelo di Camerata causato da una vicina cava, agli insediamenti preclassici andati per sempre perduti). L'unica zona salvata da tale degrado è quella della Lama Balice, recentemente trasformata in Parco regionale. Tuttavia Palese resta l'unico quartiere di Bari per il quale non sono state previste dal PRG zone di rispetto ambientale A2 di cui godono tutte le altre ex-frazioni.

 

 

Sebbene Palese, cole centro abitato, si sia sviluppato tra la fine del XVIII sec. e l'inizio del XIX, sin dal Medioevo (probabilmente dal X secolo) in zona poteva esserci un casale circondato da una palizzata (pallitium) di enormi dimensioni che avrebbe dato il nome alla località che già compare nella forma Pallizzo in un atto notarile del 1048. Il casale era forse ubicato Sopra a Palese (nei pressi dell'attuale piazza Capitaneo) nel punto più alto dell'intero territorio. Nel Cinquecento si ha notizia (sempre nel medesimo luogo) di una masseria con una torre appartenente alla famiglia modugnese Pascale. Nella seconda meta del XVII secolo il sito in questione era conosciuto come Torre S. Pasquale, mentre la stessa palazzina in un catasto di Modugno del 1752 figura con il nome di Torre Palese di proprietà del marchese Domenico Antonio Stella. Successivamente passò alla famiglia Capitaneo che, intorno al 1840, con il conte Pietro fece costruire l'attuale Palazzo dall'architetto Luigi Castellucci. Sino al 1969 la torre risalente al XVI sec. era ancora visibile. In quell'anno essa fu demolita per l'ampliamento dell'ala destra del palazzo.

 

   

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