Dino Buzzati

(Belluno 1906 - Milano 1972), giornalista, narratore e drammaturgo italiano. Dal 1928 lavorò al "Corriere della Sera", prima come cronista, poi come critico musicale e come inviato speciale in Africa. Esordì nella narrativa con i racconti lunghi di Barnabo delle montagne (1933) e Il segreto del Bosco Vecchio (1935), sorta di favole morali

destinate sia ai bambini che agli adulti. Ma il libro che l'impose all'attenzione della critica fu il romanzo Il deserto dei Tartari (1940; ne fu tratto un film nel 1976), dove si racconta la storia di Giovanni Drogo, capitano di una fortezza di confine, in attesa da tempo immemorabile di un attacco che non arriva mai.

Buzzati si rifece evidentemente al modello della narrativa di Franz Kafka: anche le sue storie rappresentano infatti con lucida esattezza vicende surreali, spesso ai limiti del sogno, che tendono ad assumere valore di simbolo. Le opere di Buzzati sono quasi sempre dominate da un'atmosfera di oscura oppressione, di angoscia di fronte agli incomprensibili meccanismi del destino e delle stesse istituzioni sociali. Esemplare a questo proposito è il dramma Un caso clinico (1953), che mette in ridicolo le assurdità della burocrazia, e che venne tradotto in francese da Albert Camus.

L'opera di Buzzati si compone però prevalentemente di racconti, riuniti in raccolte come I sette messaggeri (1942), Paura alla Scala (1949), Il crollo della Baliverna (1957), Sessanta racconti (1958), Il colombre (1966), La boutique del mistero (1968). Di minore interesse sono invece il romanzo fantascientifico Il grande ritratto (1960) e Un amore (1963), storia di un'ossessione sessuale. Buzzati fu anche un ottimo pittore e pubblicò varie opere a fumetti. Fra le sue opere teatrali si ricorda ancora La famosa invasione degli orsi in Sicilia, scritta nel 1945 ma messa in scena per la prima volta solo vent'anni dopo.

 

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