CONCIA

La concia (curing in inglese) consiste nel far seccare l'erba in particolari condizioni, seguendo norme e cautele speciali. L'operazione sfrutta l'attività enzimatica e vitale residua della pianta tagliata. La canapa subisce modificazioni chimiche e biochimiche che permettono la trasformazione della clorofilla e la decomposizione delle proteine; si libera ammoniaca, aumenta il tenore di zuccheri a spese dell'amido. Si porta cioè agli eccessi quel processo di lenta degradazione che si ottiene in parte con l'essiccazione lenta descritta sopra.

Questa concia è stata originariamente ideata negli U.S.A. per trattare il tabacco: per ottenere quel colore biondo e gusto mild delle sigarette americane al quale siamo ormai abituati. Senza questo trattamento il tabacco avrebbe un gusto più vicino a quello dei sigari o di certe sigarette a tabacco scuro e forte.

Con la marijuana funziona meno che con il tabacco e funziona meglio con piante molto mature, quasi senescenti. Tuttavia se ben conciata, una buona erba matura diventa eccellente, almeno dal punto di vista del gusto, quasi totalmente esente da sapori inquinanti o sostanze estranee; non si perde nulla in "sostanza".

I processi della concia sono delicati, vanno tenuti continuamente sotto controllo da persone esperte, alcuni sono anche costosi; sono adatti al trattamento di quantità industriali di canapa.

Ci sono diversi metodi. L'air curing consiste nell'appendere ed essiccare in capannoni un gran numero di piante per mantenere l'aria satura di umidità e rallentare al massimo il processo di essiccazione. Senza alcuna ventilazione, a temperatura ambiente, fino a totale ingiallimento delle foglie. Anche qui se l'essiccazione rallenta troppo c'è il pericolo delle muffe. Si aumenta allora la temperatura a 32° fino a quando il colore verde impallidisce (2-3 giorni) vengono aperte leggermente le piante per ostacolare la formazione di muffe; poi si fa continuare il processo sino a giungere al totale ingiallimento delle foglie (circa 6 giorni). A questo punto si aerano i locali aprendo finestre e mettendo in funzione i ventilatori per asciugare completamente le piante. L'umidità residua deve essere intorno all'8-10%. Tutto il processo richiede dai 40 ai 60 giorni.

Il sun curing, di origine più mediterranea si usa ancora in Turchia e in Macedonia per conciare il tabacco. Le piante tagliate si lasciano sul campo ed appassire una giornata o due, vengono quindi legate in file ed appese come collane sui muri esposti al sud. Poi, ancora parzialmente umide, vengono messe per due giorni al buio per completare l'ingiallimento e quindi seccate all'aria. (In Marocco viene utilizzato un procedimento simile per essiccare e conciare il Kif).

Il flu curing è un procedimento tutto americano (sempre derivato dal tabacco) per ottenere marijuana conciata in tempi relativamente brevi. Le condizioni ambientali (umidità e temperatura) sono rigidamente sotto controllo. In sintesi, le piante vengono appese per 36-48 ore a una temperatura di 32° ed in ambiente molto umido per produrre l'ingiallimento; poi c'è la fase di completamento e fissazione del colore giallo (1" ora 43-49° fino ad essiccazione totale del tutto). Il trattamento dura complessivamente 5 giorni.

L'inconveniente di questi metodi è la mancanza di esperienza. Se il processo non viene controllato e seguito continuamente si rischia di ottenere l'effetto opposto sul gusto. Si rischia di far fissare il sapore delle proteine bruciate (aroma peli bruciati), perchè non si erano degradate tutte. Niente potrà liberare l'erba mal conciata da questo aroma di sottofondo che nasconderà o interferirà con quello ben più piacevole della resina. Con il flue ed il sun curing c'è una leggera degradazione del T.H.C., compensata, quando tutto va bene, da un materiale più concentrato e delicato, da vero intenditore raffinato ed esigente.