|
Limpresa è un organismo economico che mediante lorganizzazione dei fattori di produzione e lapplicazione di processi tecnici, produce beni o servizi destinati alla vendita nel mercato. Limpresa opera come ununità di gestione e di decisione economica ed è caratterizzata dalla presenza di quattro elementi strutturali:
Abbiamo visto come sia implicito nella nozione di imprenditore che questi abbia alle proprie dipendenze dei collaboratori. Il rapporto tra limprenditore e i collaboratori che sono alle sue dipendenze prende il nome di rapporto di lavoro subordinato, e sorge dal contratto di lavoro. Il codice articolo 2094 definisce prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nellimpresa prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dellimprenditore. Il codice distingue quattro categorie di collaboratori subordinati dellimprenditore:
I dirigenti hanno funzioni di comando fissando le direttive dellattività degli altri lavoratori dellimpresa. I quadri svolgono funzioni di carattere continuativo, ai fini dello sviluppo degli obbiettivi dellimpresa. Gli impiegati svolgono attività di concetto e di ordine, secondo le direttive dellimprenditore e dei dirigenti. Gli operai svolgo un lavoro esecutivo e prevalentemente manuale. Fra i lavoratori subordinati vene sono alcuni forniti di potere di rappresentanza dellimprenditore. Il legislatore ha previsto tre figure particolari operanti al servizio dellimprenditore commerciale: linstitore; il procuratore; il commesso. È institore colui che è preposto dallimprenditore allesercizio di unimpresa commerciale oppure di una sede secondaria, o di un ramo particolare dellimpresa stessa. Linstitore è il collaboratore più elevato dellimprenditore; la preposizione allesercizio dellimpresa e il conferimento del potere di rappresentanza non hanno carattere occasionale. Egli è un rappresentante generale, che può compiere tutti gli atti pertinenti allesercizio dellimpresa: può acquistare materie prime, smerciare prodotti, sottoscrivere cambiali in nome dellimprenditore e così via. Tuttavia non può alienare o ipotecare i beni immobili dellimprenditore se non è stato espressamente autorizzato. Può anche stare in giudizio in nome dellimprenditore. Il procuratore è colui che, pur senza essere preposto allesercizio dellimpresa o a una sede o a un ramo particolare di questa, ha, il potere di compiere per limprenditore gli atti pertinenti allesercizio dellimpresa. Il procuratore è un rappresentante stabile dellimprenditore commerciale, tuttavia si differenzia dallinstitore perché non è preposto allimpresa, gli manca cioè la funzione direttiva. Il commesso è colui che in base ad un rapporto continuativo ha il potere di compiere per limprenditore gli atti relativi alla specie particolare di operazioni delle quali è incaricato. Il commesso ha un potere molto più ristretto di quello dellinstitore e del procuratore, in quanto egli può compiere soltanto gli atti che rientrano nel normale svolgimento delle sue specifiche mansioni. Limprenditore non di raro oltre che dellopera dei collaboratori subordinati, si avvale di quella di lavoratori autonomi: si dicono tali coloro che si assumono determinati incarichi per conto dellimprenditore in virtù di contratti diversi da quello di lavoro, per cui restano estranei allimpresa e non sono soggetti a vincoli di subordinazione gerarchica. I collaboratori che si trovano nel campo del commercio sono: lo spedizioniere; lagente di commercio; il mediatore; il commissionario. Possiamo definire limpresa come ununità di produzione che mediante la combinazione di fattori produttivi organizza la propria attività per perseguire scopi di natura economica. Dal punto di vista giuridico bisogna fare delle distinzioni:
Secondo le dimensioni le imprese si dovrebbero distinguere in grandi,
medie e piccole. La grande e la
media impresa sono sottoposte alla medesima disciplina legislativa e la distinzione fra
luna e laltra non ha rilevanza giuridica. Importante è invece tenere distinta da
queste la piccola impresa secondo larticolo 2083 "
Secondo il tipo di attività economica si distinguono due fondamentali categorie di imprese: Agricola e Commerciale. Limpresa agricola secondo
larticolo 2135 " Limportanza della distinzione fra impresa agricola e impresa commerciale è notevole: limpresa commerciale è infatti soggetta a una disciplina legislativa molto più rigorosa che non limpresa agricola. Limpresa commerciale è soggetta in particolare: allobbligo delliscrizione nel registro delle imprese; ha lobbligo della tenuta di scritture contabili; al fallimento o ad altre procedure concorsuali.
Secondo il soggetto che ne è titolare, le imprese si distinguono anzitutto in private e pubbliche. Nellimpresa privata il capitale e i mezzi di produzione sono di proprietà di soggetti privati che perseguono con lattività produttiva uno scopo di guadagno. Titolare delle imprese private può essere una singola persona fisica o una pluralità di persone fisiche organizzate in una società. Le imprese individuali sono esercitate da una singola persona fisica. Le imprese sociali sono esercitate da una società, fornita o non di personalità giuridica. Limpresa pubblica è quella che appartiene allo Stato o ad altri enti pubblici (Regioni, Comuni), enti di gestione come lIRI, lENI, lENEL, ecc. Le imprese pubbliche sono organismi economici mediante il quale lo Stato esercita unattività di produzione dei beni e servizi per fini di utilità generale e, quindi, di pubblico interesse. Si chiamano imprese pubbliche sia perché spesso il soggetto giuridico che le esercita è un ente pubblico, sia perché il loro capitale è interamente o in buona parte appartenente a un ente pubblico, in modo da consentire di indirizzare la loro gestione verso finalità pubbliche e per il conseguimento di obbiettivi di politica economica. Sono imprese che operano sul mercato allo stesso modo delle imprese private ma che, diversamente da queste ultime, non si prefiggono di perseguire lobbiettivo del massimo profitto, bensì quello del massimo benessere dellintera collettività. In Italia le imprese pubbliche si sono sviluppate particolarmente negli ultimi cinquantanni, assumendo un ruolo di grande rilievo nel contesto economico del paese. Esse esistono per una serie di ragioni di politica economica che, col passare degli anni sono andate man mano aumentando. Le più significative sono:
Limpresa pubblica viene esercitata per il vantaggio della collettività, per conseguire delle finalità di tipo sociale per le quali loperatore privato non ha alcun interesse. Ma le finalità sociali devono essere un tuttuno con la gestione dellimpresa secondo criteri di economicità; una gestione antieconomica finisce col pesare sullintera collettività perché tende a stimolare fenomeni inflazionistici e a far aumentare la pressione tributaria, penalizzando in tal modo, le classi meno abbienti della popolazione, quelle classi invece che si voleva aiutare. Si pone il problema di stabilire se limpresa debba essere esercitata direttamente dallo Stato o se debba essere data in concessione a unimpresa privata. Lesercizio diretto si ha quando lente pubblico esercita limpresa servendosi dei propri funzionari. Si tratta di un sistema di gestione che può avere un proprio bilancio distinto da quello dello Stato e una propria autonomia di gestione.
Lesercizio in concessione si ha quando lo Stato delega lesercizio di una pubblica impresa a un concessionario che la dovrà esercitare nel rispetto di una speciale convenzione è dovrò corrispondere allente pubblico un canone prestabilito. La durata della concessione può essere varia, ma tale da permettere al concessionario di ammortizzare i capitali investiti. Tra lesercizio diretto e lesercizio in concessione si inserisce unaltra possibilità di gestione, sistema delle partecipazioni statali col quale lo Stato partecipa alla gestione delle imprese acquistando quote o azioni delle società partecipate che svolgono attività dimpresa in determinati settori economici. Gli enti pubblici economici sono imprese pubbliche, dotate di personalità giuridica pubblica, mediante le quali lo Stato esercita attività di produzione di beni e servizi che vengono offerti agli utenti dietro il corrispettivo detto prezzo pubblico. Gli enti pubblici economici hanno un proprio patrimonio e un proprio bilancio agiscono, per concessione da parte dello Stato, come imprese private, ma perseguono finalità di interesse pubblico. Essi sono costituiti per legge e operano sotto la vigilanza del ministro competente, dal quale ricevono le direttive generali. Il bilancio degli enti pubblici economici va annesso al bilancio dello Stato ma non deve essere ne discusso ne approvato dal parlamento. Oggi gli enti pubblici economici agiscono in vari settori economici e hanno importanza e dimensioni diverse. Quelli di maggiore rilevanza sono:
Il fenomeno economico della partecipazione dello Stato in società private ha avuto inizio, in Italia, intorno al 1920 per garantire il controllo della collettività nella gestione di imprese esercenti pubblici servizi, esercitare unazione diretta a limitare le conseguenze di situazioni monopolistiche, aiutare imprese che svolgono attività riconosciute di pubblica unità e per altri fini politici, economici e sociali. Con la partecipazione, lo Stato diventa azionista di imprese, le quali restano comunque private e quindi regolate dalle norme del diritto privato. Tutto il sistema delle partecipazioni statali faceva capo a tre Enti pubblici di gestione: lIRI, lENI e lEFIM. LIRI è sicuramente il più importante Ente pubblico di gestione. Fu costituito nel 1933 allo scopo di finanziare le imprese in difficoltà a causa della grande crisi economica di quegli anni e per liquidare attività e passività di alcune banche che erano fortemente esposte a causa di operazioni di credito mobiliare. LENI, costituita nel 1953 col compito di promuovere le ricerche nel settore degli idrocarburi, svolge un ruolo di notevole rilievo nel settore dello sfruttamento delle fonti energetiche e della chimica. LEFIM fu istituito nel 1962 per raccogliere le partecipazioni pubbliche in alcune imprese metallurgiche. Poiché le imprese a partecipazione statale non hanno sempre raggiunto i risultati che si attendeva, a causa di una serie di circostanze economico politiche e si è reso necessario effettuare la dismissione di alcune attività. A partire dagli inizi degli anni Novanta il Governo italiano ha autorizzato un programma di privatizzazione che porti alla trasformazione della natura giuridica delle imprese pubbliche con un ridimensionamento dellintervento dello Stato nelleconomia. Il programma di privatizzazione, in Italia, ha le sue norme di riferimento nel decreto legge n. 333/92. Esso stabilisce che le operazioni di alienazione devono avvenire secondo modalità operative che devono dare impulso al mercato, alla massimizzazione dei ricavi e allattività economica dellimpresa interessata. Le modalità di cessione delle azioni ai privati sono almeno tre:
Le imprese pubbliche prestano il loro servizio a un prezzo denominato tariffa. Esse operano sul mercato non per conseguire il massimo profitto, ma per fornire il servizio al prezzo più basso praticabile. Le tariffe praticate dalle imprese pubbliche possono essere così ripartite:
|