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LA
DIAGNOSTICA MAMMARIA
Dr.Gian Paolo
Andreoletti, specialista in Oncologia, Giornalista scientifico,
Bergamo
Da un punto di vista senologico la paziente si rivolge al
medico di medicina generale essenzialmente per tre motivi:
comparsa di dolore al seno, presenza di
secrezioni dai capezzoli, presenza di noduli
mammari.
DOLORE AL
SENO
- Il dolore mammario in una donna giovane,
per lo più premestruale, unilaterale o bilaterale, ha un
significato generalmente benigno. Non sono necessari
ulteriori accertamenti o terapie particolari.
- Il dolore mammario in una donna in postmenopausa,
per lo più localizzato, persistente per parecchie
settimane o mesi, ha un significato potenzialmente
maligno (può essere la prima manifestazione di un carcinoma
in stadio subclinico). In questo
caso sono perciò necessari ulteriori accertamenti (mammografia
ed ecografia mammaria).
SECREZIONI
DAL CAPEZZOLO
- Secrezioni benigne (non è necessario perciò
eseguire lesame citologico del materiale di
secrezione): sono bilaterali e/o pluriorifiziali, di
colore lattescente o giallo-bruno-verdastro.
- Secrezioni potenzialmente maligne (sono
quindi necessari lesame citologico e la mammografia
con eventuale galattografia): sono monolaterali e
monoorifiziali; ematiche, sieroematiche, sierose o
acquose.
NODULI
MAMMARI
IL FATTORE
ETA
Un nodulo mammario viene spesso individuato dalla paziente
stessa, attraverso la autopalpazione.
Nella valutazione di un nodulo mammario, la condotta del
medico è in parte indirizzata dalletà della donna che a
lui si rivolge. Mentre infatti nelle pazienti giovani, sotto i 35
anni, la patologia benigna (fibroadenomi, cisti, steatonecrosi
traumatiche) è la regola (peraltro con dolorose eccezioni), con
il progredire delletà le forme maligne divengono sempre più
frequenti, fino ad essere la causa più comune di noduli
patologici nelle donne sopra i 50 anni. Questa considerazione
serve naturalmente come indicazione generica: un nodulo sospetto,
quindi, deve essere considerato tale e opportunamente indagato (ecografia,
mammografia, eventuale esame cito-istologico) anche in una donna
giovane.
LESAME
OBIETTIVO
E forse superfluo sottolineare limportanza dellesame
obiettivo senologico per
una corretta gestione dei noduli della mammella. Una tumefazione
di forma e superficie regolari, a contorni ben definiti, di
consistenza teso-elastica, mobile sui piani superficiali e
profondi, è probabilmente benigna. Viceversa, un nodulo
irregolare, a contorni mal definiti, di consistenza duro-lignea,
aderente alla parete toracica o ai piani cutanei, associato a
retrazioni della cute o del capezzolo e a linfoadenomegalie
ascellari, sarà quasi sicuramente maligno. Va tuttavia chiarito
che anche i reperti obiettivi non hanno un valore assoluto: non
è raro infatti il riscontro di neoplasie maligne che presentano
forma regolare e contorni definiti (ciò accade abbastanza spesso,
per esempio, in particolari varianti istologiche, come il
carcinoma colloide ed il carcinoma midollare, che possono
simulare clinicamente un fibroadenoma); così come va segnalata lesistenza
di lesioni benigne, come le steatonecrosi traumatiche, che per la
consistenza aumentata, la scarsa mobilità e la frequente
associazione con una retrazione cutanea possono far sospettare
una forma neoplastica.
COMPORTAMENTO
CONSIGLIATO DI FRONTE AD UN NODULO CON CARATTERI DI BENIGNITA
ALLESAME OBIETTIVO
Quando lesame obiettivo evidenzia un nodulo con
caratteristiche che fanno propendere per un giudizio di benignità,
è utile continuare le indagini con un esame ecografico, al fine
di stabilire se la lesione in oggetto è di natura liquida (area
anecogena, con rinforzo di parete posteriore e coni dombra
laterali) o solida (area per lo più ipoecogena, senza rinforzo
di parete posteriore).
- Levidenziazione
ultrasuonografica di un nodulo liquido, privo
di vegetazioni intracistiche (che corrispondono
frequentemente a patologie di tipo maligno), consente di
fare diagnosi di cisti mammaria e pone praticamente fine
alliter diagnostico; eventualmente il contenuto
delle cisti può essere aspirato, con richiesta di un
esame citologico del liquido solo nei casi in cui questo
risulti ematico o sieromatico.
- Levidenziazione
ultrasuonografica di un nodulo solido con caratteri
ecografici di benignità (area ipoecogena
ovoidale con asse maggiore parallelo alla cute, a margini
regolari e ben definiti, senza significativa attenuazione
posteriore degli echi e senza alterazioni dei tessuti
circostanti) determina un percorso diagnostico diverso a
seconda delletà delle pazienti: nelle donne di
età inferiore ai 35 anni, nelle quali i fibroadenomi
costituiscono la gran parte delle lesioni mammarie solide,
si può fare diagnosi di fibroadenoma e concludere il
percorso diagnostico; nelle donne di età superiore ai
35 anni, data la progressiva maggior frequenza di
lesioni neoplastiche e in considerazione del fatto che
talora lesioni maligne (in particolare, come detto, nelle
varianti istologiche di carcinoma midollare e carcinoma
colloide) possono simulare anche ecograficamente (e
talora mammograficamente) le lesioni benigne, occorre per
sicurezza completare le indagini con la mammografia e lagoaspirato
con esame citologico.
- Levidenziazione
ultrasuonografica di un nodulo solido con caratteri
ecografici di sospetta malignità (lesione
con margini irregolari e frastagliati, attenuazione
posteriore del fasci acustico, forma rotondeggiante
anziché ovalare) impone invece un successivo iter
diagnostico, identico indipendentemente dalletà
della paziente. Occorre sempre completare le indagini
con una mammografia e, anche qualora questultima
deponga per una lesione benigna, con un esame istologico
operatorio (biopsia chirurgica). A questultimo
riguardo vanno sottolineati due concetti molto importanti:
a) il dubbio posto anche da una sola delle due indagini
cardine della diagnostica senologica -ecografia e
mammografia- impone laccertamento istologico; b)
nelle situazioni dubbie la biopsia chirurgica (cioè lasportazione
chirurgica del nodulo con successivo esame istologico) è
da preferire allagoaspirato con ago sottile, per la
possibilità che questultimo, mancando il bersaglio
o prelevando cellule normali allinterno dellarea
neoplastica, determini un risultato falsamente negativo.
Lagoaspirato
con ago sottile, in considerazione della sua
economicità, minima invasività e facilità di
esecuzione, va utilizzato, come si è visto
precedentemente, nei casi di lesioni quasi certamente
benigne (sia clinicamente, che ecograficamente, che
mammograficamente) in donne sopra i 35 anni di età, al
fine di fornire un supporto anche citologico ad una
diagnosi di benignità già altamente probabile.
COMPORTAMENTO
CONSIGLIATO DI FRONTE AD UN NODULO CON CARATTERI DI SOSPETTA
MALIGNITAALLESAME OBIETTIVO
La presenza di un nodulo con caratteristiche di dubbia
malignità allesame obiettivo determina un percorso
diagnostico obbligato, qualunque sia letà della paziente. Occorre
proseguire le indagini sia con una mammografia
che con una ecografia mammaria.
- Nel caso in cui anche uno
solo dei due esami confermi il sospetto di carcinoma
si impone una biopsia chirurgica.
- Nel caso in cui entrambe le
indagini non evidenzino reperti di significato
neoplastico è utile lesecuzione di
un agoaspirato
per esame citologico, in caso di negatività anche di
questultimo è lecito un atteggiamento di attesa,
con rivalutazione clinica a distanza (esame clinico ogni
tre mesi; controllo ecografico dopo sei mesi; controllo
mammografico dopo una anno). Taluni specialisti
preferiscono peraltro anche in questo caso (positività
dellesame obiettivo, negatività di ecografia e
mammografia) far eseguire una biopsia chirurgica, per un
esame istologico che possa mettere al riparo da eventuali
sorprese.
COMPORTAMENTO
CONSIGLIATO DI FRONTE A LESIONI NON PALPABILI RISCONTRATE ALLA
MAMMOGRAFIA
Resta da analizzare latteggiamento da tenersi nei
confronti delle lesioni non palpabili (o infracliniche),
riscontrate per lo più in donne sopra i 40 anni che si
sottopongono a screening mammografico.
- Se le lesioni presentano
caratteri mammografici di malignità (margini
irregolari, sfumati, speculati, presenza di microcalcificazioni
sospette, soprattutto ramificate o puntiformi
irregolari; presenza di distorsioni parenchimali) è
obbligatoria la biopsia chirurgica; questultima si
impone anche nei casi in cui, pur evidenziando la
mammografia caratteristiche del nodulo o della lesione
che depongono per un giudizio di benignità, lecografia
riveli invece reperti di natura sospetta.
- Se le lesioni non palpabili
presentano caratteri sia mammografici che ecografici di
benignità può eventualmente
essere eseguito anche un agoaspirato sotto guida
ecografia o stereotassica, per un esame citologico "di
conferma". La negatività anche di questultima
indagine fornisce una ragionevole sicurezza della natura
non neoplastica della lesione, la quale andrà comunque
controllata mammograficamente ed ecograficamente dopo un
anno..
LO
SCREENING MAMMARIO IN MEDICINA GENERALE
Il problema dello screening mammografico per la diagnosi
precoce del carcinoma mammario è stato oggetto negli ultimi anni
di un vivace dibattito allinterno della comunità
scientifica, in particolare per definire letà ottimale di
inizio dello screening medesimo e la sua periodicità. LAmerican Cancer Society
propone le seguenti linee guida:
- Si raccomanda di sottoporre a controllo mammografico almeno
ogni due anni tutte le
donne al di sopra dei 40 anni di età.
- In donne ad alto rischio
(due familiari di primo grado con storia di neoplasia
mammaria) lo screening deve essere iniziato a 35 anni e
deve avere cadenza annuale.
- In donne con casi familiari
di carcinoma mammario giovanile (mamma o/e
sorella) lo screening mammario annuale deve essere
iniziato a 25 anni di età e comunque cinque anni prima
delletà in cui il cancro al seno è stato
diagnosticato nel familiare.
E' bene in ogni caso sottolineare l'importanza, accanto al
follow up mammografico, di un periodico esame
clinico del seno, eseguito dal medico di famiglia
fin dalla giovane età della paziente.
BIBLIOGRAFIA
- Catania S.: "Tecniche di agobiopsia mammaria",
Scuola Italiana di Senologia, 1988.
- Forza Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario.
"I tumori della mammella. Protocollo di Diagnosi,
Trattamento, Riabilitazione.". 1997.
- Michelin J.: "Ecografia mammaria". Masson,
Milano, 1992.
- Michelin J.: "Atlante di mammografia".
Masson, Milano, 1993.
- Pluchinotta A. et al.: "Iconografia e metodologia
clinica delle lesioni mammarie". Sorbona, Milano,
1994.
- Veronesi U. "Manuale di Senologia oncologica".
Masson, Milano, 1995.
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