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DOLORE MAMMARIO E CARCINOMA

Dr. Gian Paolo Andreoletti, specialista in Oncologia, giornalista scientifico, Bergamo

 

 

IL CASO CLINICO

Una mia paziente di 55 anni, in menopausa fisiologica da quattro anni, non in trattamento ormonale sostitutivo, si è presentata in ambulatorio lamentando un dolore fisso al quadrante supero-esterno della mammella sinistra, persistente da alcune settimane.

L’anamnesi non rivelava traumatismi toracici recenti.

L’esame obiettivo senologico non evidenziava reperti patologici; in particolare assenza di noduli palpabili nella sede del dolore.

Malgrado la negatività clinica, ho fatto eseguire una mammografia, che ha evidenziato delle microcalcificazioni irregolari, di significato sospetto, al quadrante supero-esterno della mammella sinistra.

Una biopsia chirurgica ha rilevato all’esame istologico un carcinoma intraduttale plurifocale.

E’ stata eseguita una mastectomia sottocutanea con inserimento di protesi al silicone. Trattandosi di neoplasia "in situ" non si è praticata la linfoadenectomia ascellare né si è proceduto ad ulteriori trattamenti chemio e/o radioterapici.

 

COMMENTO

La sintomatologia dolorosa del seno viene in genere considerata priva di significato sospetto ("le neoplasie della mammella non sono dolenti"). In realtà, se ciò può essere vero per le mastodinie cicliche, pre-mestruali, nelle donne in età fertile e particolarmente in quelle nella terza decade di vita, un dolore mammario localizzato, per lo più di tipo trafittivo, subcontinuo o accesssuale, persistente da settimane o mesi, soprattutto in pazienti in post-menopausa, può costituire il sintomo di esordio clinico nel 5-10% dei casi di carcinoma mammario (per la maggior parte si tratta di carcinomi di piccole dimensioni, clinicamente inapprezzabili, caratterizzati perciò da buona prognosi).

 

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